elisabetta belloni

CHI CI MANDIAMO IN EUROPA? CON IL PASSO INDIETRO DI GIORGETTI, INDISPONIBILE A FARE IL COMMISSARIO EUROPEO, VENGONO FUORI DUE CANDIDATURE: QUELLA DEL MINISTRO GIULIA BONGIORNO, SOSTENUTA DALLA LEGA, E QUELLA DELL’AMBASCIATRICE ELISABETTA BELLONI, SEGRETARIO GENERALE DELLA FARNESINA, VOLUTA DAL M5S - TRA LE IPOTESI ANCHE LETIZIA MORATTI - IL TERMINE PER INDICARE UN NOME E’ IL 26 AGOSTO…

GIANCARLO GIORGETTI

Ilario Lombardo e Francesca Schianchi per “la Stampa”

 

In questi giorni di tensioni sempre pronte a esplodere tra alleati, rischia di restare stritolata tra accuse di «fiducia tradita» e «coltellate alle spalle» la delicata scelta del commissario italiano in Europa. Diventata, dopo la plateale rinuncia di quello che era il candidato designato, il sottosegretario di Palazzo Chigi Giancarlo Giorgetti - salito al Colle tre giorni fa per comunicare il suo passo indietro al capo dello Stato - un tassello della competizione interna al governo.

 

ursula von der leyen

Se nelle ore precedenti il leader stellato Luigi Di Maio aveva fatto filtrare la volontà di sostenere la ministra leghista alla Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, ieri dagli ambienti di governo sono spuntate altre ipotesi. Donne - come richiesto dalla presidente Ursula Von der Leyen - e di area tecnica. Il nome che circola con più insistenza è quello dell' attuale segretario generale della Farnesina, l' ambasciatrice Elisabetta Belloni, già in corsa come possibile ministro degli Esteri del governo Conte e prima ancora, ai tempi degli esecutivi Renzi e Gentiloni.

 

Romana, 61 anni, studi alla Luiss, in carriera diplomatica dal 1985, ha guadagnato la fiducia del M5S attraverso il sottosegretario Manlio Di Stefano, che la stima molto. Per la sua autorevolezza sui temi di politica estera incontrerebbe il benestare del Quirinale, anche se il suo curriculum appare più adatto alla delega al Commercio che a quella - agognata - alla Concorrenza.

giulia bongiorno

 

Quello che manca, però, è l' ok della Lega, e difficilmente arriverà: «Per noi deve essere un politico - insiste Matteo Salvini - ed è ovvio che l' indicazione la debba dare la Lega, perché siamo noi ad aver vinto le elezioni europee. La scelta finale la faremo noi e poi il M5S, in questo ordine». Come dire che vuole essere lui ad avere l' ultima parola.

 

Dagli ambienti del Carroccio, allora, ecco che arriva a sorpresa una controproposta più vicina a loro, l' ex ministra dell' Istruzione ed ex sindaco di Milano Letizia Moratti. Settant' anni, area Forza Italia, è stata però naturalmente sostenuta anche dal Carroccio al comune meneghino, lì dove Salvini era consigliere comunale. Circola ancora anche il nome dell' ex ministro Domenico Siniscalco, anche se pure lui difficilmente può avere il placet della Lega.

elisabetta belloni

 

Così, mentre altri Paesi europei hanno già consegnato alla Von der Leyen il proprio nome, i partiti di governo, forti del mese che ancora manca alla deadline definitiva (Bruxelles ha fissato il termine per indicare un nome il 26 agosto), impegnati in un braccio di ferro costante capace di portarli sull' orlo della crisi a giorni alterni, ancora temporeggiano sulla decisione.

 

Indecisi, a dire il vero, anche sulla tattica da seguire: nei giorni più caldi dello scontro interno, sembrava che la Lega non volesse indicare un nome proprio, per avere mani libere e poter sparare contro l' Europa in una futura campagna elettorale.

 

Tanto che era stato Di Maio per primo a dare l' ok alla Bongiorno, una ministra leghista per inchiodare l' alleato-avversario alle sue responsabilità. Che oggi torna a dichiarare di volersi prendere, predicando la necessità di un nome targato Carroccio. Tentennamenti che però preoccupano il premier Conte, in attesa dai suoi vice di un nome spendibile.

 

victor massiah letizia moratti

È ben consapevole, convinto in questo di essere spalleggiato anche dal capo dello Stato, che serve un profilo di alto livello per non correre rischi nell' aula dell' Europarlamento, quando sarà ora del voto. Brucia ancora all' Italia la clamorosa bocciatura del 2004 di Rocco Buttiglione, designato allora da Berlusconi e alla fine sostituito da Franco Frattini. Un bis che si vuole evitare. L' unico modo per farlo, è tenere fuori dalla lotta quotidiana degli alleati l' identikit del commissario.

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…