giuseppe conte ursula von der leyen

CHI LEGGE DAGOSPIA, ARRIVA PRIMA - OGGI SUI GIORNALI SI SCOPRE CHE URSULA È INVIPERITA CON CONTE PERCHÉ L'ITALIA NON HA ANCORA PRESENTATO IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI PER OTTENERE I SOLDI DEL RECOVERY FUND, E CHE IL POVERO GIUSEPPI SI GIUSTIFICA DANDO LA COLPA AI MINISTERI, CIASCUNO DEI QUALI STA APPARECCHIANDO DECINE DI RICHIESTE, IMPOSSIBILI DA METTERE A SISTEMA. QUELLO CHE AVETE LETTO SU QUESTO DISGRAZIATO SITO BEN DUE GIORNI FA…

DUE GIORNI FA SU DAGOSPIA:

 

URSULA È INVIPERITA CON CONTE. NON BASTANO I VETI DI UNGHERIA E POLONIA O LA ROGNA-BREXIT: CI MANCA SOLO IL PREMIER ITALIANO CHE NON HA ANCORA PRESENTATO IL PIANO PER IL RECOVERY FUND (A DIFFERENZA DI SPAGNA E FRANCIA)

Dagospia, 17 novembre 2020

 

https://m.dagospia.com/ursula-inviperita-con-conte-che-non-ha-ancora-presentato-il-piano-per-il-recovery-fund-e-sassoli-253064

 

La situazione a Bruxelles è più rognosa di quanto non appaia: Polonia e Ungheria hanno messo il veto sul Recovery Fund perché non vogliono nessun riferimento allo stato di diritto (separazione dei poteri, autonomia della magistratura, stampa libera) tra le condizioni per ottenere i soldi del Next Generation EU, il ribattezzato Recovery Fund. In più resta in ballo la Brexit: entro lunedì bisogna capire se la trattativa va avanti o l'uscita del Regno Unito sarà senza accordo.

ursula von der leyen

 

Come se non bastasse, Ursula von der Leyen è inviperita con Conte. In tutti questi mesi il governo italiano non è riuscito a presentare il piano con i dettagli di spesa del Recovery Fund. Finché non arriva, la Commissione non può iniziare il (lungo) processo di valutazione e dunque non può erogare i fondi. Tanto che oggi la stessa Ursula twitta che l'Italia ha appena ricevuto 6,5 miliardi dal fondo SURE per il sostegno al lavoro ma che ''altri fondi arriveranno''.

 

Quali fondi però? Non lo può dire perché non ha nessun elemento in mano che glielo permetta. Come reagisce il nostro premier davanti alla furia della povera Ursula? Spiegando che da ogni ministero è arrivata una lunga lista di micro-piani, e che è molto difficile fare ordine tra tutte le richieste e produrre un unico progetto di investimenti e ripresa.

 

giuseppe conte roberto gualtieri

Pora stella, peccato che però Giuseppino trova il tempo di gira come una trottola per convegni, seminari, incontri, Stati Generali, presentazioni. Vuole dirci che ha più a cuore la propria immagine che l'urgenza di fare arrivare all'Italia i soldi necessari per uscire dal baratro della pandemia? Nel frattempo Francia e Spagna, ovvio, i loro piani li hanno presentati.

 

 

 

OGGI SU REPUBBLICA:

Estratto dall'articolo di Claudio Tito per ''la Repubblica''

 

Qualcosa a Bruxelles è cambiato. La linea di credito politico aperta a favore dell’Italia durante la prima ondata del Covid non è più illimitata. La fiducia che il governo di Roma rispetti la road map che conduce agli stanziamenti previsti dal Recovery Fund inizia a vacillare. E negli ultimi giorni nella Commissione europea si inizia - in maniera del tutto informale - a fare riferimento ad un potenziale caso Italia. La preoccupazione non riguarda più la capacità del nostro Paese di rispettare i parametri del Patto di Stabilità, al momento sospeso. Ma di presentare con puntualità il Recovery Plan.

coronavirus, il video messaggio di ursula all'italia 4

 

L’allarme è iniziato a risuonare la scorsa settimana, quando alcuni dei Paesi dell’Unione hanno depositato negli uffici della Commissione i loro Piani. L’ultimo di questi, ad esempio, è stata la Francia. La paura, dunque, è che l’esecutivo di Conte abbia ormai accumulato già un sensibile ritardo. Certo, i tempi non sono scaduti. Il limite oltre il quale si aprirà il baratro per il nostro Paese, però, non è lontano: la prima metà di gennaio. Meno di due mesi a disposizione, non più di 45 giorni se si considera la pausa natalizia.

 

Dopo le linee guida formulate a settembre, infatti, i passi avanti sono stati pochi. La situazione è seguita da Bruxelles con apprensione, soprattutto perché l’Italia è la prima beneficiaria dei 750 miliardi messi in preventivo dopo l’accordo di luglio al Consiglio europeo. A Roma ne sono stati riservati 127 di prestiti e 81 a fondo perduto. La Spagna, seconda classificata in questa speciale graduatoria, potrà contare su 140 miliardi. La Polonia su 63 e la Francia su 38. Eppure la macchina che doveva sfruttare una delle più grandi opportunità di rilancio e modernizzazione del Paese al momento appare imballata.

 

I singoli dicasteri fanno a gara a intestarsi una quota di fondi anziché organizzare progetti in grado di ottenere il via libera della Commissione. E molti ministri puntano l’indice sulla scarsa collaborazione tra la struttura degli Affari europei e quella dell’Economia. Non si tratta dei rapporti tra i due ministri, Amendola e Gualtieri, ma degli apparati poco propensi a cedere quote di competenze e quindi di potere. (…)

 

 

giuseppe conte luigi di maio enzo amendola

OGGI SUL GIORNALE:

PREMIER SENZA ALLEATI E SENZA PIÙ ALIBI

Estratto dall'articolo di Adalberto Signore per ''il Giornale''

 

(…) A Palazzo Chigi, non a caso, la preoccupazione è palpabile. Non solo per le frizioni con Bruxelles sul Recovery fund e per il grande gelo con il nuovo inquilino della Casa Bianca, ma anche perché ormai da giorni in Pd si va muovendo in una direzione che - agli occhi di un Conte in grandissima apprensione - ha il solo obiettivo di creare le condizioni per un nuovo scenario.

 

Del quale, ovviamente, l' attuale premier non è destinato a far parte. Non è una coincidenza che Conte vada boicottando da mesi l' apertura di un canale di dialogo con l' opposizione, al punto da far irritare pure il Quirinale. D' altra parte, non favorire un approccio unitario davanti ad una crisi sanitaria come quella che stiamo vivendo non è proprio una scelta lungimirante.

 

(…) Anche perché - al netto delle tensioni con il Pd e di un rapporto ormai irrimediabilmente compromesso con Luigi Di Maio - Conte rischia di pagare caro il deterioramento delle sue relazioni con l' Europa e con gli Stati Uniti. Sul primo fronte, si racconta di un grande fastidio di Ursula von der Leyen verso il nostro premier. L' Italia, infatti, a differenza di Francia o Spagna, ancora non ha presentato il piano con i dettagli di spesa per ottenere i fondi del Next generation EU. Cosa che sta indisponendo non poco la presidente della Commissione Ue, non tanto perché preoccupata dei destini italici, quanto perché la grana in questione rafforza quei Paesi - come Polonia e Ungheria - che hanno messo il veto sul Recovery fund.

PAOLO GENTILONI DAVID SASSOLI

 

 La conseguenza di questa inattività - dovuta anche a un braccio di ferro interno al Pd tra il Mef guidato da Roberto Gualtieri e il ministero per gli Affari europei di Vincenzo Amendola - rischia di mettere l' Italia nella scomoda posizione di non riuscire ad accedere ai fondi. Un altro fronte che rischia di indebolire ancora di più Conte (contrario anche al Mes) quando Pd e pezzi di M5s potrebbero caldeggiare un cambio della guardia a Palazzo Chigi.

 

Ultimi Dagoreport

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...