caio mussolini luisella costamagna vincenzo sofo antonio rinaldi licia colo' franco roberti

CHI SONO I CANDIDATI ALLE EUROPEE? – DA LUISELLA COSTAMAGNA A LICIA COLÒ, DA ANTONIO MARIA RINALDI A VINCENZO SOFO, DA FRANCO ROBERTI A CAIO GIULIO CESARE MUSSOLINI: ECCO TUTTI I NOMI DEI PARTITI PER RIEMPIRE LE LISTE ELETTORALI – I CAPILISTA MIRATI DEL PD (SENZA SORPRESE), LE CINQUE DONNE VIP DEI GRILLINI, L’IMPRONTA SOVRANISTA DELLA LEGA E L’USATO (QUASI) SICURO DI FORZA ITALIA

Giuseppe Alberto Falci e Dino Martirano per il “Corriere della Sera”

 

l franco roberti medium

Vecchie conoscenze, ma anche volti nuovi della politica per la corsa alle candidature alle Europee che si chiudono mercoledì 17 aprile, in vista di una campagna elettorale lunga 40 giorni. Che si concluderà con il voto domenica 26 maggio.

 

PISAPIA

Il Partito democratico ha già scoperto molte carte: Franco Roberti — magistrato, ex procuratore nazionale antimafia, poi assessore alla Legalità della giunta campana — sarà il capolista dei democratici nella circoscrizione Sud. Un nome pesante legato alle politiche della sicurezza e dell’antimafia, quello di Roberti, tirato fuori dal neo segretario Nicola Zingaretti per arginare l’annunciata marcia trionfale del ministro dell’Interno Matteo Salvini che punta ora anche ai voti dei meridionali.

CALENDA IN COSTUME APPENA USCITO DAL LAGHETTO DI MONTAGNA

 

Con i capolista mirati al Nord (Giuliano Pisapia a Ovest e Carlo Calenda a Est), con Davide Sassoli e Simona Bonafè (Centro) e con il medico di Lampedusa Pietro Bartolo (Isole), la prima squadra del Pd-Siamo europei è quasi al completo. Anche se venerdì la direzione dovrà sciogliere gli ultimi nodi: non ultimo quello dell’Umbria dove sono in lizza Camilla Laureti (ex assessore alla Cultura del Comune di Spoleto e poi candidata sindaco in una lista civica appoggiata dal Pd) e il vice segretario regionale Francesco De Rebotti.

 

luisella costamagna

Per inciso, nella scelta dei nomi pesa per tutti i partiti anche l’obbligo per l’elettore di esprimere preferenze di genere se si indicano più di un candidato sulla scheda. E infatti il M5S — che ha dovuto rinunciare ad Alessandro Di Battista, resosi indisponibile — punta su 5 capolista donne.

 

LUISELLA COSTAMAGNA

Uno dei nomi accreditati è quello della giornalista della Verità Luisella Costamagna, che deve la sua notorietà alle trasmissioni di Michele Santoro: «Non rispondo», ha replicato a caldo alla richiesta di una conferma della sua candidatura. Per poi definirla «una bufala». Licia Colò, altro volto noto della tv, è nel bouquet di candidate che Luigi Di Maio vorrebbe proporre al popolo grillino. In Sicilia è cosa quasi fatta per Federica Argentati — agronoma stimata dal luogotenente grillino Giancarlo Cancelleri — corteggiata anche perché è la presidente del Distretto agrumi di Sicilia.

 

licia colò

La Lega schiera nelle 5 circoscrizioni Matteo Salvini come capolista. Un nome solo sulla scheda per il comandante in capo e dunque, con l’obbligo della doppia o tripla preferenza di genere, avranno vita non facile gli altri candidati maschi del Carroccio. E oltre ai tanti parlamentari uscenti, spicca il volto tv del professore euroscettico Antonio Rinaldi che, di recente, ha pure accolto i gilet gialli moderati all’hotel Cavour di Roma.

antonio maria rinaldi (1)

 

Gli stessi che non vollero incontrare Di Maio e Di Battista. In quell’occasione c’era anche Francesca Donato, avvocato, presidente di Eurexit, testimonial delle tesi sovraniste nei talk show che ora potrebbe correre per la Lega. Si parla anche di Vincenzo Sofo, milanese di sangue calabrese, fondatore del think tank «Il talebano», nonché fidanzato di Marion Le Pen, nipote del fondatore del Fronte nazionale, forse pronta a fare da spalla al compagno nella terra dei Bruzi.

FRANCESCA DONATO EUREXIT

 

Forza Italia punta sulla tradizione. Conferma dei parlamentari uscenti trainati da un Silvio Berlusconi capolista in quattro circoscrizioni su cinque (ancora da confermare, al Centro ci sarà Antonio Tajani) che si candida dopo la sua decadenza dal Senato. FI ritira fuori Saverio Romano (Isole) e forse anche Lorenzo Cesa (Sud) forte di un accordo con i centristi. Giorgia Meloni (FdI) ha scovato un discendente diretto di Mussolini, Caio Giulio Cesare, nipote del secondogenito Vittorio, che ha già lamentato la cancellazione del suo profilo Facebook a causa dei suoi natali.

CAIO GIULIO CESARE MUSSOLINI

 

Sul fronte opposto, Emma Bonino lancia l’ambiziosa sfida solitaria di +Europa che si incunea, con la famiglia liberale Alde, tra i popolari e i socialisti.

emma bonino caio giulio cesare mussolini

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...