renzi d'alema conte

CHIAMAMI COL TUO NOMINE - LE MOSSE DI D'ALEMA E IL GRANDE ACCORDO PER LE TRE AGENZIE FISCALI: ALLE ENTRATE IL RENZIANISSIMO ERNESTO MARIA RUFFINI, AL DEMANIO MINNENNA E AGOSTINI (VICINO A BAFFINO) ALLE DOGANE E MONOPOLI – TENSIONI SUL CANDIDATO DEL MAGO DALEMIX: L’EX PREMIER AVREBBE FATTO CAPIRE A CONTE CHE SE SALTA UN NOME, SALTANO ANCHE GLI ALTRI DUE. RISULTATO? TUTTO RINVIATO A DOPO LE REGIONALI...

Claudio Antonelli per La Verità

d'alema conte

 

Tutto pronto per le nomine delle tre agenzie fiscali, ma il Consiglio dei ministri non ha concluso nulla. Giovedì sera il cdm, che ha partorito il bonus elettorale mascherato da taglio del cuneo fiscale, ha evitato di finalizzare la scelte dei vertici dell' Agenzia delle entrate, del demanio e delle dogane e monopoli, nonostante fossero già stati individuati i rispettivi candidati.

 

Abbinato al primo incarico è previsto il nome di Ernesto Maria Ruffini, renzianissimo doc, al secondo posto quello di Marcello Minenna, tecnico della Consob, e infine per le Dogane che si occupano anche dei Monopoli quello di Antonio Agostini, uomo d' intelligence ora al Cipe.

 

A far saltare le nomine ufficiali, due elementi che hanno finito con l' avvitarsi tra di loro. Massimo

 

MARCELLO MINENNA

D' Alema ha individuato in Agostini l' uomo giusto per un incarico che è molto delicato. Soprattutto per la gestione dei rapporti con i grossi colossi dei giochi e con le complessità della componente fiscale della filiera. Nonostante molti media abbiano raccontato di un sostegno dei 5 stelle nei confronti di Agostini, il partito di Grillo non ha alcuna paternità, mentre molti tecnici anche al Mef osservano una scarsa preparazione tecnica nel curriculum.

 

Agostini, che da giovane è stato tenente dei carabinieri, ha a lungo lavorato all' Asi, l' Agenzia spaziale italiana, come funzionario alla sicurezza. Dal 2003 al 2007 è stato invece a Palazzo Chigi con incarichi nel settore della sicurezza nazionale.

ernesto maria ruffini

 

Solo recentemente è diventato coordinatore del dipartimento della politica economica del Cipe. Nonostante i mal di pancia dei grillini (che in questo momento hanno ben altro di cui preoccuparsi), D' Alema ha esercitato il diritto di veto ed è riuscito a incastrare la partita con la terribile saggezza che lo contraddistingue. Prima ha osservato da lontano la partita su Ruffini.

 

L' ex sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha puntato tutto sull' ideatore di Equitalia con l' obiettivo di riportarlo sulla poltrona da cui era stato allontanato dai grillini stessi all' inizio del primo governo Conte. Non è solo un fatto personale per Renzi ma anche la volontà di avere un uomo di fiducia in un ruolo che con l' indebolirsi del Parlamento diventerà sempre più di potere. Roberto Gualtieri, nonostante Ruffini sia in causa con il Mef, ha accettato di nominarla una volta che Italia viva si è offerta di sostenerlo alle suppletive nel Lazio.

 

d'alema

Le mosse di D' Alema pur di spingere Agostini lo hanno portato ad accettare che a ricoprire il ruolo di numero uno del Demanio sia Marcello Minenna. Il capo dell' analisi quantitativa di Consob, anche se ha avuto una parentisi da assessore indipendente a Roma con la giunta grillina, si accinge a sbarcare nell' agenzia con la patente da indipendente. Voluto dal Mef, ma apprezzato anche dalla Lega di Giancarlo Giorgetti, avrebbe guadagnato l' incarico per una serie di pubblicazioni sul tema patrimonio immobiliare dello Stato.

 

ADM

Alcuni articoli pubblicati dal Sole 24 Ore puntavano sull' opportunità di valorizzare il pacchetto del Demanio con l' ingegneria finanziaria. Insomma, tramite un fondo sovrano. Il Demanio è un ente pubblico economico e far transitare un economista dalla Consob potrebbe dare il via a una riforma ampia. Ma non deve essere stato il ragionamento dell' ex diessino.

 

L' altra sera di fronte al tris di nomi e alle polemiche attirate del candidato ai Monopoli, D' Alema avrebbe indirettamente fatto capire al premier Giuseppe Conte che se salta un nome, saltano anche gli altri due. Da lì sarebbe nato un enorme problema. Renzi non sembra disposto ad accettare alcuna alternativa a Ruffini e visto che avrebbe già incassato l' ok del Pd e del Mef dalle parti di Palazzo Chigi giovedì sera si è cominciato a temere reazioni a catena da parte di Italia viva. In un momento in cui Conte è impegnato a non farsi travolgere dal caos grillino.

 

Da lì la scelta di sospendere tutto e finalizzare le tre nomine all' indomani delle elezioni in Emilia Romagna.

d'alema

 

Facilitando l' ala dalemiana, Conte sembra aver colto una opportunità nel brevissimo termine. Mantenendo a bagnomaria per qualche giorno Renzi, il premier sembra volersi garantire una reazione sobria da parte del Bullo in caso di sconfitta del Pd.

 

Immaginate, senza partite di nomine aperte, di fronte a una debacle in Emilia Romagna quali commenti potrebbe fare il senatore di Scandicci lunedì mattina. Al contrario potrebbe mostrarsi più soft sui social e in tv.

 

Certo anche questo dipenderà in ogni caso dall' esito delle urne.

d'alemaMATTEO RENZI GIUSEPPE CONTEMATTEO RENZI GIUSEPPE CONTEconte renzibersani d'alemad'alemad'alema

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...