maria elena boschi single

CHIAMATE LA GRUBER, C'È UNA GIORNALISTA CHE RIDUCE UNA DONNA POLITICA ALLA SUA VITA SENTIMENTALE. AH, MA È LA GRUBER! - L'AUTRICE DEL PAMPHLET FEMMINISTA HA CHIUSO 40 MINUTI DI INTERVISTA DELLA BOSCHI CHIEDENDOLE DELL'ARTICOLO DI ''CHI'' SULLA SUA VITA SENTIMENTALE. CHE POI E' DIVENTATA L'UNICA NOTIZIA RIPRESA DA TUTTI, ANCHE DA GIORNALI SERI E IMPEGNATI (MICA SOLO QUEGLI IMPICCIONI DI DAGOSPIA)

 

 

 

Azzurra Barbuto per ''Libero Quotidiano''

 

MARIA ELENA BOSCHI

All' interno del programma di approfondimento Otto e mezzo, condotto dalla giornalista Lilli Gruber, venerdì sera ad essere scandagliata è stata pure l' esistenza privata della deputata della Repubblica Maria Elena Boschi. «Lei ha rivelato recentemente di avere avuto una relazione importante, rimasta segreta, di cui nessuno si è accorto: uno, perché l' ha tenuta nascosta?

 

Due, è finita questa relazione?», ha chiesto la conduttrice. «Sì, è finita», ha risposto Boschi, subito incalzata dalla Gruber: «Ma perché l' ha tenuta nascosta?

». E poi, sempre più intenzionata a non farsi i fatti suoi: «E adesso ha un fidanzato, compagno, una relazione?». Con ironia ed eleganza Maria Elena ha dichiarato: «Non penso che sia così rilevante. Comunque no». Un attimo dopo sul web i giornali si sono scatenati, titolando: «Maria Elena Boschi: non sono più fidanzata», «Sono tornata single. Ho protetto questa storia», «Ero fidanzata. Ma ora è tutto finito».

 

MARIA ELENA BOSCHI

CRITICHE SENZA SENSO

Addirittura Repubblica, per condensare tutta l' intervista, ha fatto questa bizzarra titolazione: «Boschi: Sono tornata single. Italia Viva può arrivare al 10 per cento».

Tuttavia sfugge il nesso causale tra una e l' altra affermazione. E sui social network sono piovute critiche nei confronti della parlamentare Boschi, colpevole di una imperdonabile indecenza: avere 39 anni ed essere non sposata e senza figli. Poco conta che la signora sia già stata ministro e abbia una carriera alle spalle e davanti tutt' altro che insignificante.

 

L' Italia è affetta da questo provincialismo qui: ci impuntiamo sulle astine alle vocali per non offendere il gentil sesso, eppure continuiamo a giudicare una ragazza in base al suo stato civile e ci stupiamo se ella, pur essendo trentenne, non abbia al fianco un uomo. Insomma, diamo per scontato che una femmina debba sposarsi e figliare, altrimenti è inutile, non avendo assolto la sua funzione riproduttiva, e che debba accompagnarsi ad un maschio. E ci meravigliamo ove questo non avvenga.

MARIA ELENA BOSCHI

 

Lilli Gruber, autrice del libro Il potere delle donne contro la politica del testosterone. Basta!, si propone di combattere il sessismo imperante, eppure ella è la prima a porre domande da rotocalco rosa ai politici ospiti nel suo studio, se questi sono di genere femminile, quindi ad applicare un trattamento differente in base al sesso. Un esponente politico dovrebbe essere interrogato e dovrebbe rendere conto riguardo i programmi e le scelte sue e del partito che rappresenta e non riguardo la sua vita intima, la quale deve restare privata e non deve in alcun modo coinvolgere il pubblico.

 

Quando la smetteremo di classificare le donne in base al loro stato civile? E perché questo non accade mai agli uomini? Per quale motivo alle parlamentari in tv vengono chiesti ragguagli inerenti ai loro affari di cuore e nessuno si sogna di interpellare ministri, deputati e senatori circa fidanzate, amiche di letto, mogli ed amanti?

maria elena boschi lilli gruber (1)

 

SINGLE E FELICI

I tempi sono cambiati e dovrebbe a questi conformarsi anche la mentalità evidentemente atavica di Lilli Gruber, la quale si incuriosisce davanti ad una giovane bella, intelligente, brillante eppure sola, e vuole indagare gli oscuri motivi di codesta ingiustificata singletudine. Oggi sono centinaia di migliaia le trentenni felici che, pur credendo nell' amore e nella famiglia, vivono concentrate sul lavoro che le appassiona e le gratifica e non sono maritate né hanno un compagno.

 

E la spiegazione è semplicissima: non hanno fretta di gettarsi nelle braccia di chiunque pur di riempire il posto accanto a loro, tanto meglio tenerlo libero. Non si sentono perse senza un coniuge. Non sognano le nozze, bensì la propria realizzazione personale e professionale. E si rimboccano le maniche per edificare il proprio avvenire.

maria elena boschi lilli gruber (2)

Ciò che le terrorizza non è il ritrovarsi sole, bensì l' accontentarsi di un amore posticcio, o flebile, giusto per mettere l' anello al dito.

 

Giovani così rivendicano il proprio essere donne e non intendono assomigliare agli uomini, tuttavia pretendono di essere trattate come questi ultimi. Pure da Lilli Gruber.

lilli gruber foto di bacco (2)lilli gruber teresa bellanova milena bertolini foto di bacco

maria elena boschi su chi ph massimo sestini 1maria elena boschi su chi ph massimo sestini maria elena boschi su chi ph massimo sestini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”