susanna ceccardi eugenio giani

CI SARÀ UN MOTIVO SE L’ULTIMO PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA FIORENTINO RISALE A 40 ANNI FA! – L’ELEGANTE E COLTO GIANI NON SCALDA I CUORI DEL “CONTADO”, MA SOLO QUELLI DEL CAPOLUOGO. ODIATO DALLE ALTRE PROVINCE CHE DA TEMPO VOTANO A DESTRA. ALL'ORIGINE DELLA FRATTURA, IL CRAC MPS, GRANDE MAMMELLA DELLA REGIONE – LA REGIONE È CONTENDIBILE COME MAI PRIMA D’ORA: LA CECCARDI NON È UNA BORGONZONI QUALUNQUE, FA CAMPAGNA IN PRIMO PIANO SENZA CHE SALVINI LE RUBI LA SCENA E HA ABBASSATO I TONI. SE CADE LA ROCCAFORTE ROSSA CADE ANCHE IL GOVERNO?

 

 

Fabio Martini per “la Stampa”

 

eugenio giani gel mascherina e pallone

Sulle dolci e pettinate colline di Montalcino va in scena una sequenza che racconta bene la strana sfida in corso in Toscana in vista dell'elezione del nuovo Presidente della Regione: nel museo diocesano è il primo pomeriggio, una trentina di agricoltori sono lì che aspettano da mezzora, quando finalmente appare Eugenio Giani.

 

A quel punto il sindaco di Montalcino alza il tono della voce: «Voi tutti lo conoscete, è il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione». Silenzio. Il sindaco Franceschelli è costretto ad insistere: «Io gli farei un applauso». Seguono 55 minuti di domande che spaziano dai cinghiali alle olive, alla fine prende la parola Giani e sciorina il suo repertorio: neanche una concessione a retorica o ad effetti speciali, culminando con una promessa che spiazza l'uditorio: «Non avrò assessori tecnici, perché quelli dopo un po', se ne vanno con la coda tra le gambe».

 

matteo salvini susanna ceccardi

Applauso finale: 7 secondi. Questo è Eugenio Giani, l'anti-personaggio. Elegante nel portamento, forbito nell'eloquio, mai un insulto agli avversari, ma incapace di trasmettere pathos. Sulle spalle di questo notabile fiorentino di 62 anni entrato in politica una trentina di anni fa, sta appeso un fardello pesante: dalla sua tenuta dipende l'onore (e il potere) della sinistra in Toscana, penultima roccaforte rossa, dopo la caduta dell'Umbria.

eugenio giani nicola zingaretti

 

A Giani guarda con un filo d'ansia Giuseppe Conte e con un'ansia crescente Nicola Zingaretti: perdere proprio qui - e a vantaggio della Lega - potrebbe produrre un effetto-slavina sulla leadership del Pd: a Veltroni bastò perdere la moderata Sardegna per dimettersi da segretario del partito. Ebbene, a 16 giorni dalla fine della campagna elettorale a sinistra l'ansia è alle stelle.

zingaretti conte

 

Non soltanto perché gli sfidanti ormai da un mese sono dati alla pari nei sondaggi (oramai l'unica bussola per i media e per i politici), ma soprattutto perché si sta rivelando complicata l'impresa di fare in Toscana un bis dell'Emilia: Giani non è Bonaccini (che si era inventato il "sovranismo emiliano"), mentre Ceccardi-Salvini «hanno imparato la lezione da Bergonzoni-Salvini», fa notare il professor Paolo Armaroli, alludendo a quella campagna invernale che fu nazionale, salviniana e anti-emiliana.

 

salvini ceccardi

Chi ha capito è Susanna Ceccardi. Trentatré anni, prima sindaca leghista in Toscana, una grinta che ne ha fatto la "leonessa" di Salvini, da diverse settimane Ceccardi ha sfumato i panni dell'integralista, quella che aveva avuto il coraggio di dare alla figlia il nome di Kinzica, l'eroina che avrebbe salvato Pisa dall'invasione dei Saraceni.

 

O che ha pronunciato frasi come questa: «Chi mi accusa di tenere più alla vita di un chihuahua che alla vita di un immigrato, non capisce che i chihuahua non sbarcano a migliaia sulle nostre coste». In campagna elettorale Ceccardi, pur restando aggressiva, è attentissima a non replicare quelle battute che l'hanno resa "famosa" e ai primi di agosto ha sfilato nel corteo che ricorda l'anniversario della Liberazione di Firenze.

i racchettoni di susanna ceccardi

E le immagini che arrivano da tutte le province del "contado", rilanciano una sensazione, corroborata dai sondaggi più seri: il Pd regge bene nella Toscana centrale (Firenze, Prato, Empoli) ma cede nelle altre aree.

 

Una frana che viene da lontano. Il centro-destra ha conquistato il sindaco in 6 capoluoghi su 10 (Arezzo, Grosseto, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Siena) e alle elezioni Europee di un anno fa la percentuale di quei tre partiti (42,2%) ha sopravanzato il centrosinistra di 3 punti e mezzo. Dunque, al contrario di quanto si ripete, il vero "miracolo" lo deve realizzare Giani: per rimontare uno svantaggio accumulato prima del suo arrivo.

EUGENIO GIANI SI TUFFA IN ARNO

 

Socialista di sinistra negli anni Ottanta, consigliere e assessore col Pd, Eugenio Giani sta conducendo una campagna elettorale segnata da alcune originalità. Per dirne una: ai primi di agosto ha postato su Facebook un filmino che lo ritrae mentre è impegnato in costume da bagno in un tuffo in piedi da un cespuglio alle sorgenti dell'Arno, un "exploit" buffo che vorrebbe alludere ad una vigoria giovanilistica e a quella "toscanità" che è uno dei suoi refrain preferiti.

RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE

 

Giani oltretutto tiene in panchina il Governatore uscente Enrico Rossi che, secondo il 75 per cento dei toscani intervistati, ha gestito in modo positivo l'emergenza Covid ma in compenso negli ultimi giorni si è mosso Matteo Renzi, per provare ad onorare una promessa («Italia Viva supererà il 10 per cento») che è fuori dai radar di tutti i sondaggisti.

 

susanna ceccardi incinta

Ma alla fine quanto peserà il Covid su un elettorato impaurito? Nei giorni del voto in che misura sfideranno le insidie del virus gli over-65, bacino naturale di Giani? Quanto peserà il richiamo al voto utile su elettori oggi attratti dai candidati dei Cinque stelle e della sinistra-sinistra? Dice un vecchio saggio come Valdo Spini: «Giani si è proposto come la forza tranquilla».

ENRICO ROSSI CON LA MASCHERINA

 

La scommessa è esattamente quella, anche perché Giani deve vedersela quasi da solo, o almeno questa è stata la sensazione degli addetti ai lavori ascoltando l'ultimo assist di Nicola Zingaretti: «È il tempo di combattere sapendo che la posta in gioco non è un nome o un candidato, ma il futuro di una comunità, il futuro della Toscana».

 

EUGENIO GIANIEUGENIO GIANI SI TUFFA IN ARNOMEME SULLA TRASMISSIONE DI RENZI SU FIRENZERENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE MATTEO RENZI SINDACO DI FIRENZEMATTEO SALVINI E SUSANNA CECCARDI CONTESTATI A VIAREGGIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...