joe biden afghanistan

CI SEI O CI BIDEN? – “BANANA JOE” SA CHE ALLA CLASSE MEDIA AMERICANA CHE L’HA ELETTO DELL’AFGHANISTAN NON PUÒ FREGARE DI MENO. È PER QUESTO CHE HA LANCIATO IL SUO “AMERICA FIRST”: DEVE METTERE GLI INTERESSI NAZIONALI AL PRIMO POSTO, A RISCHIO DI APPARIRE ISOLAZIONISTA. ANCHE PERCHÉ LE DIVERGENZE INTERNE CONTRIBUISCONO A INDEBOLIRE LA LEADERSHIP AMERICANA NEL MONDO. PRIMA SI SANANO QUELLE (A SUON DI INVESTIMENTI E MEGA-PIANI ECONOMICI) E POI CI SI PUÒ CONCENTRARE SUL NEMICO NUMERO UNO: LA CINA...

1 - USA-EUROPA, NULLA SARÀ COME PRIMA - CROLLATO AI MINIMI DEL CONSENSO, ACCUSATO DI PRESENTARSI AGLI AMERICANI DURO COME UN SEMOLINO, PIÙ RIMBA CHE RAMBO, BIDEN CALZA L’ELMETTO: L’AMERICA HA DUE NEMICI, RUSSIA E CINA, E DEVE CAMBIARE LA SUA STRATEGIA, NON SIAMO PIÙ I POLIZIOTTI DELLA DEMOCRAZIA DEL MONDO, L’EUROPA SE LA SBRIGHI DA SOLA

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/usa-europa-nulla-sara-come-prima-nbsp-crollato-minimi-281501.htm

 

2 - DOTTRINA BIDEN

Paolo Mastrolilli per “La Stampa

 

joe biden 9

«Il ritiro degli Stati Uniti dall'Afghanistan segna la fine dell'Impero americano?». In attesa di conoscere la riposta a questa domanda, che Jon Lee Anderson si è posto sul New Yorker riconoscendo quanto sia prematura, è evidente che Biden ha affermato la sua dottrina di politica estera, nel discorso tenuto martedì alla Casa Bianca per difendere le proprie decisioni.

 

E si tratta di un percorso che minaccia di accrescere la divergenza dall'Europa, nonostante le reciproche dichiarazioni d'amore. Biden è sempre stato un atlantista e interventista, ma fin dalla campagna elettorale aveva promesso una «politica estera per la classe media». I suoi critici, anche tra i democratici, hanno schernito questa linea come «America First Light», vedendone la conferma nella determinazione con cui ha completato il ritiro dall'Afghanistan avviato da Trump.

 

joe biden 8

La realtà è che Joe sa di essere stato eletto per sanare le profonde spaccature culturali e le disuguaglianze economiche, che dividono ormai da decenni l'America e sembrano condannarla al declino. Ciò richiede di mettere gli interessi domestici al primo posto, anche a rischio di apparire isolazionista.

 

E poi, come ha notato Francis Fukuyama, le divergenze interne sono anche la prima causa dell'indebolimento della leadership Usa nel mondo. Perciò è necessario sanarle allo scopo di conservare la primazia globale americana, perché la sfida epocale contro la Cina si gioca sul piano geopolitico, militare e diplomatico, ma ha più probabilità di essere vinta o persa sul terreno dell'innovazione tecnologica.

 

joe biden 2

Finora l'America aveva dominato, costringendo la Repubblica popolare ad inseguirla copiando i suoi prodotti. In larga parte il successo era dovuto al modello economico e alla capacità di attirare i migliori talenti, due vantaggi ancora esistenti. Adesso però Pechino ha preso l'iniziativa in molti settori chiave, dall'intelligenza artificiale alle comunicazioni 5G, e l'unica maniera per fermarla è tornare a batterla sul fronte dell'innovazione.

 

joe biden 16

Per riuscirci, però, è necessario un paese unito negli intenti, basato su un'economia capace di essere insieme forte e inclusiva. La ventennale guerra in Afghanistan non aveva alcun senso, in questo quadro. Perciò Biden ha detto che il ritiro «è la fine di un'era in cui abbiamo tentato di ricostruire altre nazioni.

 

Abbandonare questa mentalità ci renderà più forti, più efficaci, e sicuri a casa». Le vere priorità del futuro le ha elencate lui stesso: Cina, Russia, attacchi cibernetici. Non a caso proprio ieri ha ricevuto alla Casa Bianca il leader ucraino Zelensky, per dimostrare a Mosca e al mondo che non intende abbandonare la scena globale.

 

joe biden 14

 Washington ha dato via libera ad altri 60 milioni di forniture militari, inclusi i missili Javelin, e così ha inteso lanciare un messaggio a tutti gli alleati che temono di fare la fine degli afghani, da Israele a Taiwan. Martedì Biden ha citato il terrorismo, elencando le minacce che vengono non solo da Kabul, ma anche da Shabaab in Somalia, al Qaeda in Siria e penisola arabica, l'Isis che cerca di creare il califfato in Siria ed Iraq, e penetra Africa e Asia. Qui l'intelligence Usa è presente, e lo sarà anche in Afghanistan.

 

joe biden 15

Biden però è convinto che il terrorismo non si combatta più con i grandi interventi militari, ma «over the horizon», ossia puntando su tecnologia, droni, dove possibile l'intelligence umana, e dove necessario le operazioni speciali. Questo anche al costo di irritare il «complesso militare industriale», denunciato da Eisenhower alla fine della sua presidenza, per strizzare l'occhio ai populismi di destra e di sinistra in chiave elettorale.

 

joe biden 5

I sondaggi dicono che la maggioranza degli americani critica le modalità del ritiro, ma condivide la decisione. Vedremo quale di questi elementi peserà di più nel voto midterm dell'anno prossimo, ma intanto va notato l'applauso della super conservatrice Ann Coulter: «Grazie, presidente Biden, per aver mantenuto la promessa che Trump aveva fatto, ma poi aveva abbandonato. Trump aveva ripetutamente chiesto di riportare i nostri soldati a casa, ma solo Biden ha avuto le palle per farlo».

 

joe biden 10

Altri, come il presidente del Council on Foreign Relations, Richard Haass, vedono in questa ritrosia del presidente ad usare la forza una debolezza di cui si approfitteranno i nemici, Cina, Russia, Iran, terrorismi vari. Ciò renderà impossibile anche la difesa dei diritti umani e della democrazia, posta comunque dal capo della Casa Bianca al centro della sua azione mondiale.

 

joe biden 11

Cosa significa tutto questo per l'Europa? Josep Borrell, alto rappresentante Ue per la politica estera, ha scritto sul New York Times che l'Afghanistan deve rappresentare una sveglia. L'alleanza con Usa e Nato va rafforzata, ma Bruxelles deve diventare più autonoma ed assertiva, tanto sul piano diplomatico quanto su quello militare.

 

joe biden in mezzo ai soldati 3

Nella sua storia l'Europa è stata sempre dilaniata dai conflitti, e ha vissuto quasi 80 anni di pace relativa solo quando Washington l'ha stabilizzata come potenza benevola. Ora è chiamata a fare da sola, difendersi, e insieme completare l'azione degli Usa che non vogliono più essere il poliziotto del mondo.

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…