paolo cirino pomicino

CIRINO ACCESO! “IL CENTRO? ORMAI SI USA IL TERMINE COME FOSSE UN CARTELLO STRADALE” – POMICINO PRENDE A SCHIAFFI CALENDA, RENZI, DI MAIO, GELMINI&CARFAGNA, TOTI – “CHI È POPOLARE E LIBERALE NON SCEGLIE DI CHIAMARSI AZIONE O ITALIA VIVA O INSIEME. QUESTI POLITICI IN REALTÀ DIMOSTRANO DI ESSERE INCERTI ANCHE SU CHI SONO VERAMENTE. QUESTO CENTRO E’ PASTA FROLLA. SONO PARTITINI MODESTI”

Nino Femiani per il Resto Del Carlino

 

paolo cirino pomicino foto di bacco

«È solo un chiacchiericcio non all'altezza dei bisogni del Paese». A parlare è Paolo Cirino Pomicino, ex ministro del Bilancio e cavallo di razza della Dc. Uno di quelli che di centro ne ha masticato e argomentato a lungo tanto da diventare un osservatore arguto e senza peli sulla lingua. «La verità è che in questi mesi si usa questa parola come se fosse un cartello stradale».

 

Eppure c'è un affollamento mai visto verso questa collocazione, quasi si avvertisse la necessità di smarcarsi da centrodestra e centrosinistra.

«Quello che abbiamo di fronte è un centro senza aggettivi e senza qualità. Attenzione: non è un problema di definizione, ma di contenuti perché il centro non può che essere liberale o popolare. Al di là di queste due grandi famiglie non può che trascinarsi un centro tartufesco e paesano a cui affluiscono tutti i soggetti che oggi dicono di essere centristi, e mi riferisco a Toti, Calenda, Renzi, Di Maio, Brunetta, Gelmini, Brugnaro, Quagliariello e così via. Tutti amici personali, ma tutti aggrovigliati da 30 anni in un ginepraio personalistico».

 

Che cosa rimprovera a tutti questi esponenti politici?

renzi calenda

«Il fatto che manchi in ciascuno di loro la decisione di assumere, come punto di riferimento e aggregazione, una cultura politica. Se noi siamo popolari o liberali, ci definiamo tali, non ci chiamino Azione o Insieme o Italia Viva o Identità e Azione. È la dimostrazione che questi sono incerti anche su chi sono veramente. Lo ripeto: posto in questo modo il centro non ha alcun significato politico».

 

Come spiega allora la corsa a costruire movimenti di centro?

«Alla base ci sono interessi personali e personalissimi».

 

Non crede neppure alla possibilità di un cartello elettorale di centro?

cirino pomicino

«Il cartello elettorale dei 10 piccoli indiani avrebbe un senso se almeno poggiasse su una cultura politica comune. Sarebbe povero di numeri, ma forte di ideali. Invece questi sono deboli nei numeri e assenti nella dottrina politica».

 

Qualcuno immagina una aggregazione di centro che si avvicina al 25-30 per cento. Lo ritiene possibile?

«È il solito scherzo dei sondaggisti che si divertono a chiedere a destra e a manca. E poi si fa il sondaggio su quello che c'è, non su quello che si immagina potrebbe esserci. Questo centro è pastafrolla».

 

Eppure si dice che il centro potrebbe essere la vera sorpresa del 25 settembre perché offrirebbe agli elettori moderati una scelta nuova tra la destra sovranista e la sinistra che ruota intorno al Pd.

«Io ho assistito in questi mesi a un crescendo del processo di frantumazione del centrodestra e del centrosinistra. Ma non vedo all'orizzonte un processo di ricomposizione culturale e politica. E sa perché? Perché nessuno ha fatto una vera riflessione sul disastro di questi 28 anni di Seconda Repubblica. E nessuno, compresi questi nuovi centristi, si è veramente impegnato a far risorgere quelle due culture, popolare e liberale, che costruirono l'Italia repubblicana e l'Europa comunitaria. Questo è l'Abc se si vuole far rivivere il centro».

renzi di maio calenda

 

E invece?

«Invece si creano piccoli movimenti finalizzati alla composizione di liste la cui costruzione ruota intorno a tre criteri: familismo, sesso e amore. Anche in quelli che appaiono i più avanzati, il meccanismo è sempre lo stesso: candido il cognato, l'amica, l'amante».

 

Hanno ereditato molti esempi in questo senso

«Eh, già. La verità è che non è contagioso solo il Covid, ma anche un costume che fa prevalere l'interesse personale su quello del Paese. Questo significa che i partitini di centro hanno una statura molto modesta. Penso che saranno presto alla canna del gas e, visto il sistema maggioritario, li immagino a trattare in ginocchio con centrodestra o con Pd. E il centro finirà per essere la solita illusione».

pomicino andreotti

 

 

SERGIO MATTARELLA PAOLO CIRINO POMICINO pomicino draghi

 

 

CIRINO POMICINOcirino pomicino foto di bacco (3)cirino pomicino foto di bacco (4)

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT