brunello cucinelli di maio zingaretti

LA COALIZIONE CACHEMIRE - C'È LO ZAMPONE DI BRUNELLO CUCINELLI DIETRO LA PROPOSTA DI ALLEANZA TRA 5 STELLE E PD IN UMBRIA - DOPO AVER CHIUSO ALL'IPOTESI (MA ORMAI LA SUA PAROLA VALE ZERO), DI MAIO VUOLE TENERE FUORI I PARTITI E PUNTARE SUI ''TECNICI'' PER LE REGIONALI. COME SE L'ESPERIENZA DEL GOVERNO MONTI NON AVESSE INSEGNATO CHE FINE FANNO…

Fabio Martini per “la Stampa

 

LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

Un Di Maio così buonista, così evangelico, così indulgente sulla corruzione altrui non si era mai visto. In una lettera sulle prossime elezioni in Umbria, dove il Pd è stato spazzato via nei mesi scorso da uno scandalo all' insegna del clientelismo, il capo dei Cinque stelle scrive: «Lo scandalo che ha colpito la sanità nella gentilissima Umbria non è un tema da usare in campagna elettorale, bensì un momento da tenere ben presente per capire che cosa vogliamo non accada più», «a questo giro non ci si lancia accuse reciproche su chi ha fatto peggio».

 

Questa premessa, contenuta in una lettera al quotidiano «La Nazione» con un lessico da partito "antico", serve a Di Maio per proporre, in vista delle prossime elezioni Regionali in Umbria del 27 ottobre, un' alleanza col Pd. Sulla base di una proposta nuova: «C' è bisogno che tutte le forze politiche di buon senso facciano un passo indietro e lascino spazio a una giunta civica, che noi saremmo disposti a sostenere con la nostra presenza in consiglio regionale, senza pretese di assessorati. Ovviamente ci aspettiamo che tutti gli altri facciano lo stesso».

brunello cucinelli

 

In sostanza, sì ad un patto elettorale e poi di governo Pd-M5s, purché tutti i partiti restino fuori da una Giunta, guidata da un Presidente civico. Insomma, una giunta di tecnici. Una spettacolare ritirata dei partiti. Uno scenario emergenziale, del tutto inedito. La proposta di Di Maio al Pd, così diversa dalla sua precedente (aveva detto «non ci sono le condizioni per un accordo») rappresenta una grossissima novità. Sia per come è stata preparata dietro le quinte, sia per gli effetti a valanga che può produrre sulla politica italiana nei prossimi anni: i Cinque stelle, da partito anti-sistema, né di destra né di sinistra, non si sono mai alleati con la Lega e un patto nelle Regioni col Pd aprirebbe la strada ad un' alleanza nazionale.

brunello cucinelli

 

Dietro le quinte Di Maio doveva vincere le resistenze locali di un Movimento che i suoi risultati elettorali (14,3% alle Regionali 2015, 27,5% alle Politiche 2018, 14,6% alle Europee 2019 ) li ha sempre ottenuti in contrapposizione ad un Pd partito-sistema, incistato nel potere e nella clientela. Ma la sfida di Salvini («L' Umbria sarà il primo test per il governo Conte») ha indotto Di Maio a chiedersi: come evitare che alle prossime Regionali il ridimensionamento diventi pesante?

 

Giungendo a questa conclusione: se ci presentiamo da soli rischiamo una sconfitta sicura e Salvini conquista l' Umbria, mentre assieme al Pd potremmo contribuire a vincere, anche se per ribaltare i rapporti di forza, serve un drastico segnale.

 

luigi di maio nicola zingaretti

E a questo punto entra in gioco Brunello Cucinelli, il sessantaseienne stilista ed imprenditore del cashmere, con la sua vocazione all' ecumenismo e alle immagini alate, ma soprattutto personaggio influente nella sua Umbria. Tre giorni fa si è parlato riservatamente con Di Maio e nel colloquio è maturata l' idea di un' operazione-reset: fuori i partiti e dentro i tecnici.

 

Certo, nella lettera di Di Maio si allude, ma non in modo ultimativo, all' ipotesi che ora si apra una trattativa per arrivare ad un candidato "terzo", diverso da quello civico già scelto dal Pd, Andrea Fora, benvisto dal presidente della Cei, il cardinale Bassetti. Sinora la trattativa tra Pd e Cinque stelle si è svolta tra Luigi Di Maio e Walter Verini, abile tessitore in simbiosi col leader del Pd Zingaretti, che lo sa bene: senza i Cinque stelle in Umbria è notte fonda.

zingaretti di maio

 

 Alle ultime Europee il centrosinistra è rimasto indietro di 20 punti rispetto al centrodestra e in queste ore la trattativa è stata impostata così dal Pd: sulla giunta "civica" si può trattare, ma sul candidato presidente, già civico, Fora non si discute salvo che non scenda in campo il re del cashmere. Salvini assiste alla svolta con un animo sospeso: il patto Pd-M5s potrebbe spuntarla, ma potrebbe anche liberare verso la Lega tanti voti anti-sistema cinquestelle. La partita è tutta qui.

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