berlusconi renzi salvini

IL COLLE OBTORTO COLLO - BERLUSCONI NON VUOLE MOLLARE IL SOGNO DEL QUIRINALE, NONOSTANTE IL RISCHIO DI CONDANNA NEL PROCESSO RUBY TER - SERVIREBBERO UNA SESSANTINA DI VOTI IN PIÙ DELLA DOTE CHE PUÒ PORTARGLI L'INTERO CENTRODESTRA. SENZA CONTARE I FRANCHI TIRATORI. EPPURE IL CAV SOSTIENE DI AVERE IN TASCA ANCHE “UN GRUPPETTO DI CINQUESTELLE” - E PER FARE FILOTTO HA INCONTRATO RENZI ED E’ ANDATO DRITTO AL SODO: “ALLA QUARTA VOTAZIONE HO LA POSSIBILITÀ DI ESSERE ELETTO. E VOI DOVETE VOTARE PER ME…”

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

berlusconi salvini renzi

Per Berlusconi non è finita nemmeno quando sembra davvero finita. Il leader di Forza Italia resta infatti convinto di poter arrivare al Quirinale e continua ad allenarsi per la Corsa nonostante l'ostacolo dell'ennesimo processo, che ritiene gli sia stato parato davanti apposta per farlo incespicare. L'incognita di un'eventuale condanna non lo distrae però dall'obiettivo e sebbene tutto congiuri contro di lui non c'è verso di dissuaderlo: «Solo chi non conosce l'uomo - spiega il diccì Cesa - può pensare di farlo. Quando si mette in testa una cosa...».

 

Berlusconi Renzi

Persino i suoi storici avversari sono convinti che ci proverà: «L'appuntamento - assicura un ministro dem - sarà alla quarta votazione», appena si abbasserà il quorum per l'elezione del capo dello Stato. Berlusconi ritiene che in quel momento avrà una chance. La sua tesi è che dal caos si possa arrivare al Cav, che il gioco degli impedimenti per altri impegni, delle solenni promesse istituzionali, delle vendette postume, rendano concreta una prospettiva che (quasi) tutti considerano irrealizzabile.

 

berlusconi renzi

Già i numeri sono una sentenza: per l'impresa servirebbero una sessantina di voti in più della dote che può portargli l'intero centrodestra. Senza contare i franchi tiratori. Eppure Berlusconi sostiene di avere il sole in tasca, grazie anche a «un gruppetto di cinquestelle»: se siano grillini ortodossi o ex del Movimento non lo specifica. Ma è lì, a un passo. Almeno così il Cavaliere ha detto a Renzi quando lo ha ricevuto questa estate nella sua villa in Sardegna.

 

Berlusconi Renzi

Dopo averlo chiamato un paio di volte, alla fine è riuscito a concordare un incontro, avvenuto nei giorni in cui il leader di Italia Viva presentava il suo libro Controcorrente a Porto Cervo. Dopo i saluti e un breve scambio di convenevoli, Berlusconi è andato dritto al punto: «Alla quarta votazione ho la possibilità di essere eletto. E voi dovete votare per me». L'ospite è rimasto spiazzato dalla richiesta e ha risposto con un imbarazzato «ma presidente...».

 

Visto l'eloquente diniego non è dato sapere come si sia sviluppato il resto del colloquio, anche se la settimana seguente - durante un'intervista tv - indirettamente Renzi ha fornito un dettaglio della conversazione: «Se Berlusconi potesse parlare liberamente, direbbe cosa pensa di Meloni e Salvini». E imitando la voce del Cavaliere ha aggiunto: «Ma come ho fatto a finire con questi due?».

 

salvini renzi meloni Berlusconi

Sarà, ma «i due» sono fondamentali per la realizzazione del disegno. Nei mesi scorsi il patto era che il centrodestra si sarebbe impegnato a sostenere la candidatura di Berlusconi. Uno dei leader della coalizione racconta però che «la storia della Rai ha lasciato il segno nelle relazioni con Fratelli d'Italia», rimasta esclusa dalle nomine nel cda. Chissà se sia questo il motivo o ce ne siano altri, sta di fatto che ieri Salvini - dopo aver solidarizzato con il Cavaliere per le sue traversie giudiziarie - ha ribadito il sostegno per una «ambizione che Berlusconi fa bene a coltivare».

 

Mentre la Meloni - che non si espressa sul caso Ruby ter - è parsa glaciale sulla candidatura dell'ex premier e ha espresso la sua preferenza: «A me piacerebbe un presidente della Repubblica che non avesse grandi legami». E ha citato Ciampi «un ottimo capo dello Stato che fu eletto con un sostegno trasversale». E pensare che il Cavaliere, pur di allentare la tensione con l'alleata, aveva smesso di parlare di partito unico e aveva chiesto a Salvini di soprassedere temporaneamente con il progetto della federazione di centrodestra. E non si sa se sia rimasto più colpito dalla mancata solidarietà della Meloni o da quell'«oggi non so dire» con cui la leader di FdI ha rimandato il discorso sulla sua candidatura al Colle.

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

 

Una cosa è certa, nessuno lo dissuaderà fino all'ultimo dall'inseguire il sogno. Neppure i magistrati, che avevano disposto la perizia psichiatrica a distanza di vent' anni da quando lui aveva proposto di inserire il test psico-attitudinale per chi volesse vestire la toga. Può darsi abbia ragione quando prevede che «questo accanimento giudiziario porterà voti a Forza Italia alle Amministrative». Resta però da capire dove Berlusconi troverà i voti per se stesso. Perché nella Corsa più che dagli avversari bisogna guardarsi dagli alleati: Prodi potrebbe fornirgli consulenza. Appuntamento (forse) alla quarta chiama.

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."