mattarella si vaccina allo spallanzani

IL COLLE, ULTIMO BALUARDO - MATTARELLA COSTRETTO A INTERVENIRE PER RIPORTARE AL BUON SENSO UN PAESE SCALCAGNATO - PRIMA L'AFFONDO SUL VACCINO ("È UN DOVERE MORALE E CIVICO. IL GREEN PASS NON LIMITA LA LIBERTÀ, E' IL VIRUS A FARLO") E POI LA STRIGLIATA AI PARTITI CHE SI AZZUFFANO SULLE RIFORME: "CONTO CHE LE FORZE POLITICHE, DI FRONTE A UN TEMPO CHE SEMBRA VOLGERSI VERSO PROSPETTIVE MIGLIORI, CONTINUINO A LAVORARE NELLA DOVEROSA CONSIDERAZIONE DEL BENE COMUNE DEL PAESE…"

Ugo Magri per "la Stampa"

 

SERGIO MATTARELLA SI VACCINA - MEME

Nessuna indulgenza nei confronti dei no-vax. Immunizzarsi è «un dovere morale e civico», afferma netto Sergio Mattarella; chi si rifiuta viene meno a una precisa responsabilità collettiva, passa dalla parte del torto. Non solo: certi atteggiamenti irragionevoli rischiano di provocare nuove «paralisi» della vita sociale, ulteriori tragici lockdown. Dunque occorre assolutamente vaccinarsi, insiste il presidente profittando del consueto incontro estivo coi giornalisti che, per la prima volta, si è svolto «open air», nei giardini del Quirinale.

 

E se il governo vorrà introdurre il Green Pass, non sarà il Garante a mettersi di traverso sollevando obbiezioni sul provvedimento e sulla sua presunta natura liberticida. C'è un passaggio del discorso molto chiaro al riguardo: «La libertà è condizione irrinunciabile, ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus, non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo»: tutto il contrario di quanto denunciano nelle loro manifestazioni i no-vax (e i politici che li spalleggiano) in uno strano ribaltamento delle responsabilità.

sergio mattarella al centro vaccinale della nuvola

 

Esemplifica Mattarella in tono didattico, di chi si limita a illustrare l'abc della democrazia: «Se la legge non dispone diversamente si può dire "in casa mia il vaccino non entra". Ma questo non si può dire per ambienti comuni, non si può dire per gli spazi condivisi dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio». La preoccupazione più grossa del presidente è la scuola. Ritornare nelle aule in sicurezza è in cima ai suoi pensieri. A famiglie e insegnanti rivolge un appello: tutti debbono avvertire la responsabilità e il dovere di garantire, ciascuno per la propria parte, «il regolare andamento del prossimo anno scolastico, una priorità assoluta».

SERGIO MATTARELLA SI VACCINA ALLO SPALLANZANI

 

Le lezioni a singhiozzo e a distanza hanno già provocato abbastanza danni per immaginare un bis. Ovviamente Mattarella non parla di obbligo vaccinale, esulerebbe dalle sue competenze; ma non c'è dubbio che il premier avrà le spalle ben coperte quando la prossima settimana adotterà le sue decisioni. A proposito di decisioni da prendere. Da settimane Mario Draghi viene strattonato sulla riforma Cartabia, che va approvata nelle prossime ore. Se cede qualcosa da una parte, subito dall'altra viene sollecitata una correzione di segno uguale e contrario.

 

Questo gioco delle bandierine, dove ciascuna forza politica cerca di piantare le proprie per fini di propaganda, alla lunga stroncherebbe chiunque. A cinque giorni dal cosiddetto «semestre bianco», durante il quale gli sarà vietato sciogliere le Camere, il presidente esorta i partiti a un sussulto di generosità verso l'Italia. «Conto che le forze politiche, di fronte a un tempo che sembra volgersi verso prospettive migliori, continuino a lavorare nella doverosa considerazione del bene comune del Paese».

 

MATTARELLA SI VACCINA ALLO SPALLANZANI

Da Enrico Letta a Giuseppe Conte, da Silvio Berlusconi a Matteo Salvini, le orecchie saranno fischiate a tutti senza eccezione. Per rialzarsi dal Covid bisogna mettere mano alle riforme chieste dall'Europa, senza di che non otterremmo gli oltre 200 miliardi del Recovery Fund. Mattarella avverte che c'è un tempo per ogni cosa, quello di riflettere e quello di agire, di discutere e di arrivare alle conclusioni: «Occorre praticare una grande capacità di ascolto e di mediazione, ma poi bisogna essere in grado di assumere decisioni chiare ed efficaci, rispettando gli impegni assunti».

 

sergio mattarella mario draghi festa della repubblica 2021

Se a un certo punto il premier vorrà mettere dei punti fermi, meriterà la massima comprensione, nessuno se ne potrà dolere col Quirinale. Il presidente non ha pronunciato la parola «giustizia», tantomeno si è addentrato nella riforma Cartabia, ma nessuno dubita che si riferisse anche (forse soprattutto) a quella.

 

Congedandosi, con il sorriso sulle labbra, Mattarella ha chiesto un piccolo favore ai tanti direttori e giornalisti presenti: non fidatevi delle voci che vengono messe artatamente in giro «per trincerarsi dietro il Quirinale quando si vuole opporre un rifiuto o evocarlo quando si avanza qualche richiesta». Lo vuole Mattarella, no il presidente è contrario, e così via. Ormai capita talmente spesso, che smentire tutte le "fake news" sarebbe impossibile. Serve il buon senso di chi scrive e di chi legge.

mattarella draghi

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