giuseppe conte elly schlein bruno vespa giorgia meloni

COME DAGO-DIXIT, CONTE NON CI STA A FINIRE TRA I LEADERINI DI “SERIE B” – PEPPINIELLO APPULO HA SBOTTATO DI FRONTE ALL’INVITO DI BRUNO VESPA A UN CONFRONTO CON MATTEO SALVINI: “IO DUELLARE CON LUI? MA NEANCHE PER SOGNO”. LA POCHETTE CON LE UNGHIE SI SENTE IL LEADER DELL’OPPOSIZIONE E AVREBBE VOLUTO AFFRONTARE DIRETTAMENTE LA MELONI – LA STRATEGIA DI “BRU-NEO” PER AGGIRARE LA PAR-CONDICIO E I POSSIBILI ALTRI CONFRONTI (SEMPRE A “PORTA A PORTA”)

1. L’EX AVVOCATO DEL POPOLO NON ACCETTA DI FINIRE NELLA “SERIE B” DEI LEADER – CONTE HA RIFIUTATO L’OFFERTA DI BRUNO VESPA, CHE L’AVEVA INVITATO A UN CONFRONTO CON MATTEO SALVINI A “PORTA A PORTA”. PEPPINIELLO NON ACCETTA DI ESSERE MESSO NELLA SECONDA FILA DEI POLITICI, CON IL “CAPITONE” IN CADUTA LIBERA. LA POCHETTE DI VOLTURARA SOGNAVA IL CONFRONTO CON LA MELONI, MA VESPA SA CHE “DETTA GIORGIA” SI È SCELTA COME AVVERSARIA L’INNOCUA ELLY…

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/rsquo-ex-avvocato-popolo-non-accetta-finire-ldquo-serie-394756.htm

 

2. ASSEDIO AL FORTINO DI VESPA MA LUI SCALDA GIÀ I MOTORI

Estratto dell’articolo di Mario Ajello per “il Messaggero”

 

giorgia meloni bruno vespa cinque minuti

Pronto, Vespa? «Sì, sono Bruno». Ma ha visto che sul duello Meloni-Schlein... «Vedo tutto. Ascolto tutto. Ma io faccio il mio. Si è deciso il confronto, sono contento di ospitarlo, un minuto dopo aver ricevuto la conferma da Meloni e Schlein ho fatto partire gli inviti e adesso aspetto e mi preparo. Alla luce delle regole che stabilirà l'Agcom, vedremo come assicurare lo stesso spazio agli altri leader».

 

Ecco, Bruno il Gran Ciambellano della Prima e della Seconda Repubblica, il presidente della Terza Camera del Parlamento italiano, è come sempre tranquillissimo. Intorno a lui […] tutti si agitano, e monta come un soufflé […] il super-evento attesissimo ma su cui gravano anche tanti dubbi: sposterà voti? Servirà a qualcosa? […] Finirà che Giorgia e Elly litigheranno forte e duro o vincerà il fair play e non la lite da ballatoio?

 

Conte mostra Padre Pio a Vespa

[…] Conoscendo Vespa, quel che è certo è che mani più esperte a cui affidare questo dibattito non ne esistono. E guarda caso, tra tutte le discussioni e polemiche in corso, nessuno mette in dubbio che l'arbitro scelto sia quello giusto. Infatti al Nazareno a chi obietta che nella Rai meloniana Schlein deve stare molto attenta, lei replica: «Mi sono sempre trovata bene da Vespa. Che problema c'è?».

 

Ma certo che il problema non è Bruno, attorno al quale […] gira tutta la solita musica italiana […]: chi il faccia a faccia lo vuole in un modo (tutti insieme!), chi in un altro […] e c'è chi come Tajani e Calenda propone la misura extra-large anche detta all'americana […], chi fa i capricci («Io duellare con Salvini? Ma neanche per sogno!», protesta Conte), chi come le liste piccole piccole […] teme di restare fuori dal grande circo, chi fa già le scommesse sullo share […].

 

elly schlein al salone del libro 1

[…] Vespa aspetta. Tra Agcom che dirà a breve la sua ma già si sa quel che dirà - bene il faccia a faccia tra le due leader ma agli altri va garantito stesso spazio e stesse fasce orarie per non creare disparità di ascolti, e comunque l'autorità delle telecomunicazioni presieduta da Giacomo Lasorella domani si riunirà e anche se nell'ordine del giorno non c'è il tema duello non si potrà non parlarne almeno di striscio - e la commissione di Vigilanza che è sul piede di guerra e in cui sarà gustoso vedere le alleanze più strane e più acrobatiche intorno al big match Eva contro Eva.

 

Tajani e Conte, forzisti e post-grillini, sulla stessa parte della barricata dipinta in maniera totalmente inedita di giallo-azzurro contro i rosso-nero (in realtà lei non è mai stata rossa e l'altra non è nera) di Elly e Giorgia.

 

bruno vespa giorgia meloni cinque minuti.

E se Salvini aveva detto di essere pronto a incrociare le lame con Conte nel duello delle seconde file, adesso conferma l'intenzione anche per vendicare se stesso: cerca la rivincita rispetto a quando Conte sul banco del governo in Parlamento gli mise la mano sulla spalla e lo demolì al tempo della fine dell'esecutivo giallo-verde.

 

E sarebbe un peccato perdersi stavolta il duello tra l'ex avvocato del popolo e l'ex capitano (ora c'è il Generale Vannacci che svetta e aspirerebbe a un posticino televisivo nelle partitissime tra i leader) perché mai come adesso vanno d'accordo su tutto: a cominciare dalla scarsa simpatia per la resistenza ucraina.

 

giuseppe conte con bruno vespa atreju 2019

[…] Vespa è uomo di mondo e sa che in tanto bailamme una soluzione si troverà e magari sarà proprio quella che è stata già trovata. Un bel Porta a Porta a più mandate in modo da rispettare tutti come è giusto nel servizio pubblico. E nessuno resterà senza la sua tribuna.  […]

 

2. MELONI-ELLY: TRUCCO DI VESPA PER AGGIRARE LA PAR CONDICIO

Estratto dell’articolo di Gianluca Roselli per “il Fatto quotidiano”

 

giorgia meloni bruno vespa cinque minuti

Potrebbe essere a rischio il duello tv tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein, annunciato da Bruno Vespa per il 23 maggio, in un’edizione speciale di Porta a porta di un’ora in prima serata. Il problema è il rispetto della par condicio, su cui domani si esprimerà l’agcom […]. Ma pure la sollevazione delle altre forze politiche che si sentono danneggiate e dicono no: quel duello non s’ha da fare. Anche se Bruno Vespa potrebbe contare su un escamotage, facendo passare il confronto come un “approfondimento”.

 

giacomo lasorella

Oggi, per cominciare, è attesa una lettera della presidente della Vigilanza Rai, Barbara Floridia (M5S), in cui si chiede all’autorità “particolari garanzie” affinché il confronto “avvenga nel pieno rispetto della par condicio” e della “delibera approvata dalla Vigilanza”. Insomma, un “warning” […] ad Agcom e Rai, alla vigilia di una riunione dell’autorità sulla questione.

 

E, a quanto si apprende, il presidente Giacomo Lasorella aspetta da Viale Mazzini un programma completo sugli altri confronti televisivi. In teoria, dunque, l’autorità potrebbe dare il via libera al duello Meloni-Schlein solo a fronte di un piano preciso sugli altri, che dovranno essere ospitati nello stesso programma (Porta a porta), sulla stessa rete (Raiuno) e uguale fascia oraria (prime time).

 

Se il piano non arriverà, l’agcom potrebbe dire no al confronto a due. Come già fece alla vigilia delle Politiche 2022, quando negò il duello tra Meloni ed Enrico Letta. […] la delibera consentirebbe il faccia a faccia perché, col proporzionale puro, “si tratterebbe di un normale dibattito tra due forze in campo, a patto di dare stesso tempo e spazio agli altri partiti”, spiega un commissario Agcom sotto anonimato.

 

GIUSEPPE CONTE BARBARA FLORIDIA

Ma che succede se qualcuno si rifiuta di partecipare? “Quello non è più un problema nostro e nemmeno della Rai, l’importante è che la tv pubblica conceda a tutti le stesse condizioni. Se poi qualcuno decide di astenersi, questo non esclude che gli altri confronti si facciano…”, fa sapere lo stesso commissario Agcom.

 

Chi è favorevole […]  porta ad esempio l’articolo 4, secondo cui “il principio delle pari opportunità tra i partiti può essere realizzato anche nell’ambito di un ciclo di più trasmissioni dello stesso programma, organizzate secondo le stesse modalità e con le stesse opportunità di ascolto”. Mentre chi è contrario cita l’art. 6 che parla di “tribune politico-elettorali con un numero di partecipanti compreso tra 3 e 6, e di norma, se possibile, di 4 partecipanti…”.

 

silvio berlusconi e bruno vespa - il contratto con gli italiani

La fattispecie del duello da Vespa andrebbe però sotto la casistica dell’approfondimento, che lascia più libertà al conduttore pur essendo comunque nella cornice della par condicio. Insomma, la delibera lascia maglie larghe in cui infilarsi. Così ha fatto Vespa, abituato a una certa libertà: basti ricordare la firma del famoso “contratto con gli italiani” di Silvio Berlusconi nel 2001, con tanto di scrivania in mogano e stilografica, che contribuì non poco alla vittoria del centrodestra. […]

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…