energia nucleare

COME FA IL NUCLEARE A ESSERE CONSIDERATO “SOSTENIBILE”? - PARIGI VUOLE CLASSIFICARE L’ENERGIA ATOMICA COME “PULITA" E “VERDE”, MA LA MINISTRA DELL'AMBIENTE TEDESCA, SVENJA SCHULZE, RINTUZZA I FRANCESI: “BERLINO SI OPPORRÀ, CI SONO TROPPI RISCHI E COSTI ALTISSIMI. SE SI VUOLE SMANTELLARE UNA CENTRALE NUCLEARE C’È BISOGNO DI 1 MILIARDO DI EURO, PER LO STOCCAGGIO INTERMEDIO DELLE SCORIE NE SERVONO 24. IL FUTURO È L’IDROGENO” (PRESTO SCOPRIREMO COSA VUOL DIRE AVERE I VERDI ALLA GUIDA DELLA GERMANIA...)

 

Uski Audino per "La Stampa"

 

ENERGIA NUCLEARE

Mentre in Cornovaglia i Paesi del G7 si confrontavano sul clima, al ministero dell'Ambiente a Berlino la ministra tedesca Svenja Schulze (Spd) illustra la strategia della Germania sulla riduzione delle emissioni, sul prezzo della Co2, sulle rinnovabili e soprattutto lancia un monito a Parigi: il nucleare non passerà come energia pulita.

 

L’energia atomica, con le scorie che produce e i rischi che porta con sé, non si può definire «sostenibile», è la posizione tedesca.

 

LA MINISTRA TEDESCA Svenja Schulze

Ministra Schulze, gli Usa sono contrari a dare un prezzo alla Co2 secondo quanto rivela un documento Ue. Ma una politica sul clima senza gli americani sembra difficile, non crede?

«Sono molto contenta che gli Usa siano tornati a occuparsi di cambiamenti climatici. E questo dà una spinta alla discussione. Lo si è visto negli ultimi incontri sul clima al G7 dove gli Usa anziché bloccare le discussioni, sono stati molto attivi. Certo è necessario riuscire a dare un prezzo alla Co2. Sono ancora troppo pochi i Paesi fuori dall'Ue con un sistema di scambio di emissioni, che noi europei abbiamo introdotto nel 2005. Per questo in Europa stiamo discutendo di una Carbon border tax che potrebbe scattare quando certi prodotti sono importati nell'Ue. Sarebbe un modo per proteggere le nostre aziende dalla concorrenza sleale. La Commissione europea farà una proposta in merito. Naturalmente, questo solleva questioni con Usa, Cina o India, che vogliono continuare ad esportare in Europa. Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ha fatto un'altra proposta: fare un club del clima insieme a Ue, Usa e altri Paesi industrializzati, che abbia un prezzo comune per la Co2. Ma questa discussione è all'inizio».

 

Svenja Schulze

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale il governo ha presentato in 13 giorni una nuova legge sul clima. Al Bundestag lei ha sostenuto di volere un «percorso affidabile» per l'aumento dei prezzi della Co2. Cosa intende?

«Significa che deve esserci un percorso che preveda un aumento graduale anno per anno dei prezzi della Co2 in modo che la gente possa decidere sui propri investimenti. Può dire: "Ok, so che la benzina sarà più cara nei prossimi anni, devo cambiarla con un auto elettrica". Se alziamo semplicemente i costi, le persone si arrabbiano. I gilet gialli in Francia sono l'esempio lampante di questa reazione. Deve essere comunque chiaro che lo Stato non vuole incassare più soldi ma vuole piuttosto ridurre i livelli di Co2. Se si alza il prezzo di benzina o gasolio, allora di pari passo bisogna erogare aiuti sociali. Soprattutto per le fasce più deboli».

 

Svenja Schulze

Come si sta evolvendo il dibattito sulle energie rinnovabili?

«In Germania non si discute abbastanza sul potenziamento delle rinnovabili. E questo mi preoccupa. Stiamo uscendo dal carbone, nel 2022 lasceremo il nucleare; quindi dobbiamo sviluppare più solare ed eolico. È questa la grande sfida poiché la domanda di elettricità aumenterà. Oggi produciamo già il 50% del fabbisogno dalle rinnovabili, ma entro il 2030, la cifra dovrà essere maggiore di quanto previsto».

 

centrale nucleare

A proposito di nucleare. Ci sono nuovi tipi di reattori di formato ridotto: in Germania non se ne parla granché, perché?

«La Germania appartiene alla cerchia dei Paesi Ue contrari al nucleare. Abbiamo deciso di uscire dall'energia atomica e la maggioranza dei tedeschi ci sostiene. È una forma di energia estremamente costosa oltre che enormemente rischiosa. Lo smantellamento di una centrale nucleare costa circa 1 miliardo di euro. Per lo stoccaggio intermedio delle scorie ne servono 24. E ora dobbiamo trovare un deposito definitivo sicuro. È un processo lungo e costoso. Confrontatelo con l'energia solare ed eolica e capirete che il nucleare non è più competitivo».

 

centrale nucleare 2

La Francia vuole classificare l'energia nucleare come "pulita", "verde": vi opporrete?

«Stiamo definendo con la Ue quali attività economiche possono essere considerate sostenibili e rispettose dell'ambiente e del clima. E questo sarà definito nella cosiddetta Tassonomia. La Francia, appunto, vorrebbe che il nucleare fosse dichiarato sostenibile. Noi abbiamo una posizione diversa: un'energia che carica sulle spalle delle nuove generazioni rischi e costi altissimi non può essere considerata sostenibile. La "Tassonomia" deve escludere il nucleare. Ma il dibattito è ancora in pieno svolgimento. Fra le istituzioni finanziarie invece c'è maggior chiarezza: per Commerzbank e Union Invest gli investimenti nel nucleare non sono sostenibili a causa dei loro rischi e degli enormi costi di gestione».

 

vladimir putin e il nucleare

L'idrogeno sembra il futuro. A che punto è l'attuazione della Germania nella sua strategia nazionale?

«La strategia è in fase di sviluppo permanente. Ora si tratta di costruire un'infrastruttura per la produzione di idrogeno. Il nostro obiettivo è che in Germania si arrivi ad usare solo idrogeno verde, cioè prodotto con energia solare ed eolica. Questo è l'unico tipo di idrogeno che stiamo sostenendo con fondi statali. Nel piano congiunturale ci sono 7 miliardi per il sostegno all'idrogeno verde nazionale e 2 per il partenariato internazionale. Abbiamo 65 progetti sull'idrogeno suddivisi tra i ministeri, di questi 62 rientrano nella strategia comune europea per l'idrogeno Ipcei».

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...