donald trump matteo salvini joe biden giorgia meloni

COME GODE SALVINI A METTERE I BASTONI TRA LE RUOTE ALLA DUCETTA – IL LEADER DELLA LEGA CONTINUA AD ANNUNCIARE URBI ET ORBI IL SUO SOSTEGNO A TRUMP: “SPERO CHE VINCA TRUMP. CONTO PRIMA DEL VOTO DI NOVEMBRE DI ANDARE A WASHINGTON” – DAGLI STATES SI GUARDA CON ATTENZIONE AL COMPORTAMENTO DELLA MELONI: DA UN LATO SI VUOLE SFRUTTARE LA SORA GIORGIA COME PONTIERE CON L’ESTREMA DESTRA, DALL’ALTRA, DURANTE IL VERTICE NATO, LA PREMIER HA DOVUTO FARE L’ENNESIMA PROVA DI ATLANTISMO...

1. SALVINI: «SPERO CHE VINCA TRUMP, ANDRÒ IN USA PRIMA DEL VOTO». TENSIONI CON MELONI? «GOVERNO AVANTI PER 5 ANNI»

Estratto da www.corriere.it

 

SALVINI TRUMP

Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, in un'intervista-video su Italia Report Usa, parla del suo rapporto con Donald Trump ed esprime il suo auspicio che alle elezioni vincano i repubblicani.

 

Il voto negli Usa «è determinante per l'Europa, l'Italia e tutto l'Occidente. Io seguo i dibattiti. Ho contatti con l'attuale amministrazione americana. Non ho mai nascosto la mia speranza in una vittoria Repubblicana, per mille motivi: sui temi della sicurezza, la famiglia, la lotta all'immigrazione clandestina, contrasto ai fanatismi e la pace. Conto che per l'interesse di tanti ci sarà la vittoria Repubblicana a novembre», afferma il vicepremier.

 

joe biden e giorgia meloni al concerto di andrea bocelli g7

Con Donald Trump «ci siamo sentiti brevemente al telefono non più tardi di qualche settimana fa. La politica italiana è molto prudente nei confronti di Trump. Io non ho mai nascosto la mia simpatia umana e la mia sintonia culturale e quindi sto seguendo una campagna elettorale appassionante», aggiunge Salvini.

 

Il segretario della Lega annuncia poi un suo viaggio a breve: «Conto prima del voto delle presidenziali di novembre di esserci. Ho già alcune missioni istituzionali che mi sono state proposte da ministro - spiega -, avrei già potuto esserci in questo periodo ma i dossier che abbiamo in Italia mi impegnano qui ma conto in autunno di fare una missione istituzionale negli Usa con dei passaggi politici, con l'incontro con alcuni vertici Repubblicani che dal mio punto di vista sono il futuro».

 

SALVINI TRUMPIZZATO

Salvini, dopo le scintille della Lega contro la premier Meloni per aver dato il via libera alla fornitura di missili italiani a Kiev, a 24 ore di distanza torna a gettare acqua sul fuoco sulla tenuta del governo: «Questo è un governo che gli italiani si sono scelti e che andrà avanti per tutti e 5 gli anni. Noi eravamo già su posizioni diverse in Europa prima. E continuiamo ad esserlo anche ora. C'è una parte del governo che sostiene il bis di von der Leyen. Ma i danni che ha fatto la Commissione uscente per noi sono gravi e non possiamo sostenerla. Per quanto riguarda il governo, `Hic manebimus optime´ e per 5 anni continueremo a governare».

JOE BIDEN E GIORGIA MELONI AL G7 DI BORGO EGNAZIA BY OSHO

 

Il segretario leghista, infine, su X pubblica un post in cui afferma che «sarebbe gravissimo se le accuse rivolte da Elon Musk fossero vere. Basta con l’Europa del bavaglio e della censura. Viva la libertà di espressione, sempre». […]

 

 

2. “MELONI SIA GARANTE DI ORBÁN” MA IL PRESSING DI WASHINGTON ADESSO IMBARAZZA LA PREMIER

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

 

joe biden giorgia meloni g7 borgo egnazia

Imbarazzo. Sentimento dominante, inevitabile. Imbarazzo per non poter più assicurare all’alleato americano quanto finora era riuscita a garantire, e cioè la capacità di parlare con l’estrema destra europea, troppo legata a Mosca per mantenere un canale con Washington. E imbarazzo per le posizioni pubbliche e le relazioni politiche di Matteo Salvini, il suo vicepremier che nella notte americana sfotte Joe Biden sui social, tifa apertamente per Donald Trump e chiede di smettere di inviare armi a Kiev.

 

Giorgia Meloni atterra a Roma alle 11.37 del mattino consapevole del bivio che ha di fronte, nelle prossime settimane. Deve decidere se sostenere Ursula, che sentirà tra lunedì e martedì, per il bis della Commissione europea. E deve capire quanto forzare la mano contro i Patrioti, che la schiacciano al centro e non la considerano più la capofila dei sovranisti continentali. La premier si ritrova sempre lì, in mezzo al guado. Consapevole […] che la Casa Bianca si aspetta qualcosa che adesso fatica a portare avanti: mantenere un ruolo di ponte con Viktor Orbán, con cui Washington non può e non vuole dialogare.

 

joe biden e giorgia meloni - vignetta by natangelo

[…] La priorità americana è prima di tutto quella che Roma continui a sostenere la difesa dell’Ucraina, senza sbandamenti. Su questo punto, la premier si è esposta, […] ma senza distinguo di rilievo. Ha anche promesso una parabola crescente nella spesa militare e portato in dote un nuovo Samp-T per Kiev. E Guido Crosetto ha potuto annunciare che il nono pacchetto armi era stato appena pubblicato […]

 

E però, gli americani hanno sondato anche il posizionamento politico di Meloni dopo le elezioni Europee. A Borgo Egnazia era stato Biden, riservatamente, a chiederle: cosa succederà dopo il boom elettorale di Marine Le Pen? E l’Italia resterà ancorata alla linea atlantista? […] Nel corso della missione americana ha comunque ricevuto un input chiaro: a Washington si aspettano che continui a lavorare per mantenere comunque un ponte con capi di governo come Orbán, sfuggiti al controllo dell’attuale amministrazione e pienamente nel solco della linea del Cremlino. È quello che Meloni aveva assicurato di saper fare fin dalla sua ascesa al potere. E che adesso rischia di non riuscire a garantire del tutto, dopo gli stravolgimenti nella destra europea.

 

SALVINI TRUMP

Proverà comunque a giocare la partita, fin quando le sarà possibile. Fonti diplomatiche assicuravano due giorni fa a Washington che proverà a confrontarsi ancora con Orbán, sfruttando l’antico legame. Ma un fattore complica questa dinamica: Matteo Salvini. Il leghista cerca in ogni modo di scavalcare la premier, di complicarle il dialogo con Orbán e Trump, di schiacciarla verso il centro. «Può capitare a tutti di sbagliare – ha scritto ieri su X il leghista, postando il video della nuova gaffe di Biden – ma quando il presidente Usa chiama, nel giro di pochi minuti, Zelensky “presidente Putin” e la sua vicepresidente Harris “vicepresidente Trump” significa che qualcosa non va. Go, Trump Go!».

 

joe biden giorgia meloni g7 borgo egnazia, puglia

Imbarazzo enorme a Palazzo Chigi. La prova del fuoco sarà il 18 luglio: si vota per Ursula von der Leyen, Nella hall dell’hotel St. Regis Meloni ha ammesso ai cronisti la complessità del passaggio. La distinzione tra il suo ruolo di premier e quello di capo di Ecr - e la necessità di “tenere assieme” le due esigenze - è il cuore del problema. La previsione consegnata a pochi giorni dallo scrutinio dell’Europarlamento, è che alla fine Meloni possa scegliere l’astensione, la scheda bianca o la libertà di coscienza. L’ennesimo equilibrismo.

Necessario, almeno finché non sarà chiaro quale Commissione nascerà a Bruxelles. E se un nuovo candidato democratico sostituirà Biden per sfidare Trump. Fino a quel momento, equilibrismo e imbarazzo.

giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 4giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 3giorgia meloni con joe biden allo studio ovale

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."