vaccino stati uniti

COME E PERCHE’ L’UNIONE EUROPEA HA PERSO LA GUERRA CON IL VACCINO CON GLI USA (E IL REGNO UNITO) - GLI STATI UNITI, CON LA LORO FITTISSIMA FILIERA FARMACEUTICA, STANNO VACCINANDO SENZA SOSTA LA POPOLAZIONE E VEDONO LA FINE DELLA PANDEMIA. L’EUROPA ARRANCA PRIVA DI QUELL’AUTONOMIA PRODUTTIVA CHE GLI SERVIREBBE PER PRODURRE SIERI A VOLONTÀ, E PARIMENTI, AUTORE DI ACCORDI SCELLERATI CON LE SINGOLE "BIG PHARMA"…

Alberto Bellotto , Federico Giuliani per https://it.insideover.com/

 

 

VACCINO STATI UNITI

Da una parte ci sono gli Stati Uniti, con la loro fittissima filiera farmaceutica e, anche per questo motivo, travolti da decine di milioni di vaccini anti Covid. Dall’altro lato dell’Oceano Atlantico, fatta eccezione per il Regno Unito, troviamo un Europa in crisi d’identità, ma soprattutto a secco di dosi. Il quadro che emerge è quello di un continente privo di quell’autonomia produttiva che gli servirebbe per produrre sieri a volontà, e parimenti, autore di accordi scellerati con le singole Big Pharma. Non stupisce, quindi, che l’America primeggi nei principali indicatori relativi alle vaccinazioni.

 

Se prendiamo la media settimanale di dosi giornaliere somministrate ogni 100 persone, i dati aggiornati al 13 marzo parlano chiaro: Washington può vantare un ottimo 0.76, secondo solo a Israele (1) e Cile (1.46), mentre l’Uk veleggia intorno allo 0.49 e l’Unione europea, nel suo complesso, è ferma a un misero 0.26. Detto in altre parole, il Vecchio Continente ha letteralmente perso la guerra del vaccino. Che ha invece incoronato gli Stati Uniti come vincitori quasi assoluti della contesa. Ma come ha fatto la Casa Bianca a non commettere gli stessi errori dell’Ue?

 

VACCINO BIDEN

Intanto, affidandosi a una buona dose di sovranismo vaccinale. Un’arma a doppio taglio, certo. E pure un atteggiamento moralmente discutibile, visto che stiamo parlando di vaccini, ovvero di un bene globale che, in una fase d’emergenza sanitaria, dovrebbe essere a disposizione delle persone che vivono a tutte le latitudini. Eppure, è innegabile non considerare il sovranismo nella filiera dei vaccini una pietra miliare del “trionfo” statunitense.

 

Un aspetto, quello appena descritto, da aggiungere all’ottima intesa raggiunta – in netto anticipo su Bruxelles – con AstraZeneca. Morale della favola: tra le dosi prodotte in loco e quelle provenienti dalla società anglo-svedese, Joe Biden ha potuto annunciare urbi et orbi di poter vaccinare tutti tra la fine della primavera e l’inizio della prossima estate.

 

 

vaccino astrazeneca

Dipendenza letale

L’Unione europea, al contrario, non ha mai preso sul serio il collegamento diretto tra il possedere una funzionale filiera vaccinale e la sicurezza nazionale, continuando a dipendere dall’estero per un tema che invece avrebbe dovuto essere in cima alle agende dei funzionari Ue. Capire come funziona il gioco dei vaccini è un’impresa piuttosto complessa. Per semplificare, possiamo dire che ci sono quattro attori fondamentali: i produttori dei sieri, gli assemblatori – chi controlla, di fatto, i singoli vaccini – e chi ne gestisce i siti. Come ha sottolineato La Verità, l’Europa non può dirsi autonoma. Questo significa, come anticipato, che dipende da altri soggetti, come Regno Unito, Stati Uniti e India.

CORONAVIRUS - VACCINO USA

 

Non è difficile comprendere quali siano gli effetti più importanti di un simile dato di fatto.

 

In sostanza, le nazioni che godono di una certa indipendenza vaccinale sono in grado, in primis, di fornire dosi a volontà ai propri cittadini e, soltanto in un secondo momento, di decidere le sorti di altri Paesi. Ma tutto ciò ci riconduce a un altro ragionamento, prettamente economico. Chi vaccina prima i suoi abitanti è lo stesso che vincerà per primo la battaglia contro il coronavirus, e che quindi riemergerà dalla pandemia. Magari diventando pure una potenza globale e rafforzando la sua posizione internazionale.

 

La macchina americana funziona

vaccinazione in germania

Facendo degli esempi concreti, gli Stati Uniti sono autonomi e gestiscono l’intera filiera vaccinale, dalla produzione di sostanze e materiali – come lipidi e vettori virali – all’infialamento conclusivo. Pfizer, Moderna, Novavax e Johnson & Johnson, tutte rigorosamente americane, controllano siti produttivi, ma anche di gestione dei bulk, delle materie prime e siti di infialamento. Insomma, centri chiave sparsi in tutto il territorio americano.

 

 

Uno dei più grandi stabilimenti Usa è situato a Kalamazoo, in Michigan, ed è uno dei più strategici al mondo, secondo solo ai centri indiani di Serum. Dal momento che servivano dosi extra, Pfizer ha attivato altri siti, uno in Kansas e uno nel Connecticut, per raddoppiare la produzione settimanale di fiale. E lo stesso, più o meno, hanno fatto le altre aziende. Il plus ultra americano è però la produzione di AstraZeneca all’interno dei propri confini.

 

ursula von der leyen

Ossia: gli Usa stanno producendo un vaccino teoricamente straniero. E l’Europa? In alto mare. Ci sono Paesi Ue che ospitano stabilimenti capaci di assemblare e infialare le dosi, ma le materie prime – cioè gli ingredienti – provengono per lo più dagli Stati Uniti.

 

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…