conte ferrazza

TRA I COMMISSARI PER VELOCIZZARE LE GRANDI OPERE, C'E' ANCHE ROBERTO FERRAZZA, DIRIGENTE INDAGATO PER IL CROLLO DEL PONTE MORANDI: IL GOVERNO ANNUNCIA LA NOMINA, PROVA A DIFENDERLO ("È INDAGATO PER OMESSO CONTROLLO, NON È RINVIATO A GIUDIZIO") E POI FA DIETROFRONT - NEL LISTONE DEI COMMISSARI ALTRI INDAGATI E IL M5S VA IN EBOLLIZIONE - SERGIO RIZZO: "L'ETA' DELL'INNOCENZA PER I 5 STELLE E' FINITA. NON E' STRANO CHE..."

https://m.dagospia.com/m5s-in-ebollizione-tra-i-nuovi-commissari-straordinari-decisi-dal-governo-3-sono-indagati-258774

 

 

 

Fabrizio Boschi per ilgiornale.it

ferrazza

Le vittime del Ponte Morandi non trovano pace ed è come se lo Stato facesse di tutto per disonorare il loro nome. E oggi un'altra figuraccia del governo che macchia la memoria delle 43 persone morte nel Polcevera. Un nome: Roberto Ferrazza.

 

Ai più non dice nulla, ma questo signore fa parte di quegli oltre 70 indagati. Ferrazza è un architetto ed è attualmente provveditore interregionale per le opere in Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria. Il suo nome compare a pagina 43 dell'atto numero 241 che il governo ha sottoposto al parere della Camera dei deputati. È lo schema del decreto che individua le opere pubbliche da commissariare e i nomi dei commissari. Tra i quali, appunto, quello di Ferrazza. Un indagato per il crollo del Morandi.

 

A lui, in qualità di commissario, verrebbero affidate la ristrutturazione della caserma Ilardi di Genova e una serie di altre ristrutturazioni di commissariati e caserme a Torino. È pur vero che l'iscrizione nel registro degli indagati non preclude la nomina a commissario (Ferrazza, come riferiscono sempre fonti di governo «è indagato per omesso controllo, non è rinviato a giudizio»).

giuseppe conte esce dal quirinale

 

Eppure, il ministero dei Trasporti non è sempre stato accondiscendente nei confronti di Ferrazza. Nominato a capo della commissione d'inchiesta sul crollo del viadotto dall'allora ministro Danilo Toninelli, il 23 agosto 2018, pochi giorni dopo la sciagura, viene rimosso. Per generici «motivi di opportunità», si disse. Ferrazza rilascia un'intervista al Corriere della Sera dove denuncia la congiura nei suoi confronti.

commissari straordinari

 

Oggi ritorna in auge. L'Huffington Post riferisce che fonti di governo dicono che «sulle opere del ministero degli Interni, abbiamo concordato con la ministra Lamorgese che i poteri venissero assegnati ai provveditori dove territorialmente si trovano le caserme. Ferrazza è provveditore per le opere pubbliche della Liguria».

 

Conte e soci ribadiscono che la nomina di Ferrazza è legata proprio al suo incarico attuale, quello di provveditore delle opere pubbliche in Liguria. E aggiunge che andrà in pensione a marzo: il nuovo provveditore sarà quindi anche il nuovo commissario.

 

 

 

 

 

COSÌ FINISCE LA STAGIONE DELL'INNOCENZA PER I 5 STELLE

 

Sergio Rizzo per “la Repubblica”

 

Inutile prenderci in giro: l' età dell' innocenza era finita da tempo. Alla prova dei fatti i totem della purezza, del merito e dell' onestà erano venuti giù come castelli di carte. Le nomine nelle aziende pubbliche fatte dai due governi Conte, sempre con il Movimento 5 stelle nei panni dell' azionista di maggioranza, ci avevano regalato sprazzi di Prima Repubblica che non vedevamo da tempo. Con i grillini che ingoiavano di tutto.

maurizio gentile

 

Dai politici trombati, ai famigli, arrivando a manager sotto inchiesta per reati di corruzione internazionale. E tutto per portare a casa qualche poltroncina per ex compagni di scuola o candidati sfortunati alle elezioni comunali. Ma quello che si sta vedendo con la pattuglia dei commissari delle grandi opere supera ogni immaginazione: poco meno di un terzo di loro ha problemi con la giustizia.

 

Vero, c' è chi è finito nei guai solo perché si tratta di un responsabile oggettivo, amministratore delegato di un' azienda cui è capitato il dramma di un grave incidente ferroviario. Ma ci sono anche casi di dirigenti indagati perché secondo i magistrati non avrebbero fatto bene il proprio lavoro, contribuendo a determinare un disastro. Non mancano neppure professionisti pubblici che avrebbero asseverato progetti del concessionario Autostrade sul viadotto Morandi, poi crollato. E la loro "improvvisa" rimozione dalla lista non fa che dare forza a una domanda: sul serio si è stilato un elenco senza conoscere il curriculum giudiziario dei neo-commissari? Sul serio si vuole far passare tutto come una svista? Qualche nome, poi, fa tornare alla mente anche stagioni ministeriali non indimenticabili, quando comandavano i sopravvissuti di Tangentopoli. Casi arcinoti, che avrebbero dovuto suggerire a chi ha indicato i nomi dei commissari (il presidente del Consiglio? Il ministro dell' Economia? Il ministro delle Infrastrutture?) una cautela maggiore. Per non parlare di un altro aspetto che fa oggettivamente riflettere, perché riguarda un altro di quei totem finiti sbriciolati. Ossia, il conflitto d' interessi.

giuseppe conte esce dal quirinale

 

Non c' è nulla di strano nel fatto che per le opere appaltate dall' Anas siano stati nominati commissari dirigenti dell' Anas? E che le infrastrutture messe a gara dalle Ferrovie dello stato vengano affidate a commissari scelti fra i manager delle Ferrovie? Il momento è difficile, certo.

 

Ma anche essendo sicuri, e non lo siamo affatto, che i commissari potrebbero davvero risolvere il problema delle opere che avanzano con il contagocce, di tempo per fare le cose seriamente ce n' è stato abbastanza. Quei commissari erano previsti dal decreto sbloccacantieri approvato dal governo Conte-Di Maio-Salvini nell' aprile 2019, e convertito in legge nel giugno successivo. Un anno e mezzo fa. A dimostrazione che in questo Paese la politica non è meno lenta dei cantieri. E sorvoliamo sui risultati.

 

 

 

 

roberto ferrazza

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO