IL CONGRESSO (NEANCHE) COMINCIATO È GIÀ FINITO? DOPO LA SVOLTA DI FRANCESCHINI, RENZI RISCHIA DI FINIRE SCHIACCIATO DALL’APPARATO – E BERSANI VA IN BARCA (FABRIZIO)

Maria Teresa Meli per "Il Corriere della Sera"
«Dario, facce Tarzan»: l'ironia si spreca sul web e corre veloce nei corridoi della Camera, dove ieri, dopo la pausa estiva, si sono affacciati i primi parlamentari del Pd.

La propensione del ministro dei Rapporti con il Parlamento a cambiare cavallo e punto di riferimento (all'inizio fu Franco Marini, poi Massimo D'Alema, quindi Walter Veltroni, dopodiché ci fu Pier Luigi Bersani e per penultimo Enrico Letta) fa discutere sia i sostenitori del sindaco di Firenze che i suoi detrattori. I primi temono l'abbraccio mortale dell'apparato, anche se il primo cittadino li rassicura: «Tranquilli, non ci faremo fagocitare».

Per questo i renziani incassano il sì di Franceschini, che rappresenta pur sempre la rottura definitiva della vecchia maggioranza che ha tenuto finora le leve del comando, ma lo fanno con prudenza. Spiega Paolo Gentiloni: «Ben vengano certe prese di posizione se possono servire a fortificare il centrosinistra e il Paese, però nessuno punti a una maggioranza interna finta o a fare giochini di potere interni».

I secondi, cioè i bersaniani, masticano amaro. Stefano Fassina si lascia sfuggire con un amico un esasperato: «Ma che gli dice la testa a quello?». Mentre l'ex segretario non cela il malumore: «Questo giochino "Renzi sì, Renzi no", fa male al partito e alla politica».
Del resto, per Bersani è un brutto colpo. È la certificazione che il congresso del Partito democratico è già bello che finito. I pd al governo ne avevano avuto un qualche sentore giorni fa, quando avevano capito che rischiavano di restare fuori da tutti i giochi.

Già, Massimo D'Alema è in pole position per la trattativa con il sindaco di Firenze. L'ex premier è pronto anche a stare in minoranza, come ha fatto sapere agli emissari del primo cittadino di Firenze, però è in rapporti non malvagi con il sindaco, che, ovviamente, non potrà non scegliersi degli interlocutori tra gli avversari interni.

Per non rischiare Franceschini si è mosso, avvertendo prima Enrico Letta, con cui ha avuto un colloquio sull'opportunità di uscire allo scoperto già adesso. È toccato a lui, perché il premier, per il ruolo che ricopre, non può certo entrare nel dibattito interno al Partito democratico. Ma non può nemmeno stare dalla parte dei perdenti. E visto che tali paiono ormai i bersaniani e gli esponenti della vecchia maggioranza pre-elezioni politiche, meglio defilarsi da quel gruppo e aprire uno spiraglio nei confronti di Renzi.

E chi meglio di Franceschini poteva farlo? Il ministro per i Rapporti con il Parlamento rappresenta l'ala governativa del Pd, quella più vicina a Letta, ma le sue mosse non sono automaticamente ascrivibili al premier, il che toglie il presidente del Consiglio dall'imbarazzo di apparire come uno che mette bocca nella dialettica interna al Pd. «Mi raccomando, io non voglio stress sul governo», è la raccomandazione ormai quasi quotidiana dell'inquilino di palazzo Chigi.

I renziani sono sicuri che tra un po' si affacceranno sulla stessa sponda anche i lettiani, benché non tutti, perché una parte dei sostenitori del capo del governo sembra nutrire una spiccata antipatia per il sindaco di Firenze. Il quale sindaco non sembra poi troppo stupito della piega che stanno prendendo gli eventi in casa democratica. Non dice, come qualcuno dei suoi, che «la festa del Pd si è chiusa domenica e il congresso si è chiuso il giorno dopo», ma ha tutta l'aria di uno che fiuta il clima a lui propenso.

«Del resto - è il suo convincimento - loro sanno benissimo che non hanno il quorum per cambiare regole e norme». In effetti, lo sanno talmente bene che Franceschini ha fatto la sua mossa e Beppe Fioroni (fino a qualche tempo fa uno dei più acerrimi nemici del sindaco di Firenze) lascia intendere che potrebbe seguire anche lui l'esempio del ministro per i Rapporti con il Parlamento.

Dunque, il primo cittadino di Firenze ha aperto una breccia nel fronte della vecchia maggioranza del Pd. Eppure i bersaniani non si rassegnano ancora. Ora puntano sul fatto che attorno a Renzi ci sono (quasi) solo ex Dc, nella speranza di resuscitare l'orgoglio diessino. A questo scopo sarebbero disposti a sostenere la candidatura di Cuperlo con Massimo D'Alema. Con un retropensiero: contro Renzi e contro Letta, che sembra aver lasciato le sponde della vecchia maggioranza, gli ex Ds potrebbero trovare un candidato comune alle prossime primarie per il premier, Fabrizio Barca.

 

 

IL SALUTO TRA RENZI E BERSANI bersani renzi RENZI E BERSANI PDBersani e Franceschini STEFANO FASSINA jpegMassimo Dalema GIUSEPPE FIORONI FABRIZIO BARCA AL MARE Gianni Cuperlo

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT