beppe grillo giuseppe conte

CONTE NON MOLLA: VUOLE TORNARE IL PUNTO FORTISSIMO DEI “PROGRESSISTI” – TRA LE IPOTESI AL VAGLIO DI PEPPINIELLO PER RISOLLEVARE IL PARTITO, C’È ANCHE UN RESTYLING PESANTE: UN CAMBIO DI NOME CON LA PAROLA “PROGRESSISTA” E UN RUOLO DI RILIEVO PER I BIG TROMBATI. MA È TUTTO APPESO ALLE UBBIE DI BEPPE GRILLO, PROPRIETARIO DEL SIMBOLO E GARANTE DEL LIMITE DEI DUE MANDATI – I LUOGHI SIMBOLO DELLA TRANVATA ELETTORALE: A VOLTURARA APPULA (FOGGIA), PAESE NATALE DI GIUSEPPE CONTE, GLI STELLATI HANNO INCASSATO IL 64,5%. UN DATO BULGARO, MA DUE ANNI FA ERA ALL’85,1%...

1. MA IL LEADER RESISTE E C’È L’IPOTESI DI UN ALTRO NOME CON «PROGRESSISTA»

Estratto dell’articolo Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE 3

«Rinnovare»: suona come una moneta in una slot machine. È la parola passepartout che i vertici del Movimento utilizzano per descrivere la fase in cui i Cinque Stelle sono appena entrati dopo la sconfitta alle Europee.

 

Giuseppe Conte, però, non pare intenzionato a sfilarsi. Il leader, facendo un ragionamento con chi gli è vicino, avrebbe fatto presente la sua disponibilità ad ogni passo. «Non sono attaccato alla poltrona», avrebbe detto il presidente M5S. «Se il tema è quello della mia leadership, non metterò la testa sotto la sabbia».

 

Ma il ragionamento di Conte si sarebbe poi esaurito in una domanda: «Siamo sicuri che sia questo quello di cui il partito ha bisogno?». Sono ore di contatti frenetici e di riflessione sul da farsi per i vertici. Il leader, sostengono i ben informati, non si aspettava un simile calo e ha intenzione di «non sottrarsi all’ascolto».

 

PASQUALE TRIDICO GIUSEPPE CONTE

Il presidente e i dirigenti hanno sul tavolo diverse soluzioni per il «rinnovo» del Movimento. C’è chi ipotizza un rimpasto ai vertici, con un ruolo di rilievo per big stellati ora fuori dal gotha che decide le mosse. C’è chi indica i due capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri tra i nuovi aspiranti vice, insieme a Pasquale Tridico e Roberto Fico. Tra gli indiziati a fare un passo indietro Mario Turco.

 

L’altra via […] prevede un restyling totale. A partire dal nome e dal simbolo. Conte, in realtà, ai tempi del litigio con Grillo aveva già imboccato questa strada. Era già pronto un logo alternativo al Movimento nell’estate del 2021. Poi l’ex premier, complice un sondaggio che vedeva come poco proficua la mossa, si fermò. Ora l’idea del nome ritorna. E circolano anche suggestioni chiare al riguardo. C’è l’idea di utilizzare la parola «progressista» proprio per dare una connotazione politica precisa. Un termine che possa ancorare il rilancio a un’identità definita.

 

conte grillo

Due però sono gli ostacoli che Conte dovrà affrontare sulla sua strada. Il primo è Beppe Grillo. Difficile pensare che il garante — […] proprietario del simbolo M5S — voglia veder morire il Movimento in questo modo. La sua figura diverrebbe sempre più marginale, forse addirittura accessoria. Un discorso simile […] si potrebbe fare anche per la revisione di norme fondanti quali il tetto dei due mandati o un cambio di parametro per la selezione dei candidati.

 

giuseppe conte

In secondo luogo, c’è il nodo della votazione. Una modifica delle regole o un rebranding dovrebbe comunque passare dalle forche caudine di una votazione statutaria, che si potrebbe rivelare più complicata del previsto, divisiva. E che darebbe vita a una sorta di campagna elettorale interna. Un vero e proprio test, insomma, che molti vorrebbero evitare. […] la possibilità di eventuali dimissioni per fondare un nuovo partito rimane un’ipotesi remota, ma viva. Una extrema ratio da seguire per dribblare questioni statutarie. Nessuno si augura uno strappo dove quel che resta del M5S rimarrebbe una bad company in vita […]. La missione di Conte […] è proprio per questa somma di motivazioni quella di ascoltare, riunire e fare sintesi.

 

2. DA BARI A FIRENZE, I DIECI LUOGHI SIMBOLO DEL CROLLO

Estratto dell’articolo di E. Bu. per il “Corriere della Sera”

 

BEPPE GRILLO CON I VISORI

La sconfitta del M5S alle Europee passa anche da […] luoghi simbolo, che da Nord a Sud del Paese spiegano in sintesi i motivi di un crollo. A Bari […]si è consumato lo strappo con il Pd, con primarie saltate. Alle Europee i dem hanno però fatto segnare il 49,8%, il Movimento il 9,9%.

 

In Sardegna è mancato l’effetto Todde […]. Nel 2022 il partito poteva contare in regione su quasi 150 mila preferenze, pari al 21,8%. Dato adesso quasi dimezzato: 80.412 voti e 16,9% alle urne domenica. A Campobasso il M5S ha raccolto invece il 15,7%, piazzandosi al terzo posto, nonostante il sindaco Roberto Gravina abbia governato gli ultimi 5 anni.

 

BEPPE GRILLO E GIUSEPPE CONTE AL CONVEGNO SULL INTELLIGENZA ARTIFICIALE

A Napoli c’è la base più numerosa di attivisti M5S e qui […] le cose alle Europee sono andate meglio. Eppure, nonostante questo, il Movimento ha perso il suo primato, battuto dal Pd. Dove i Cinque Stelle superavano il 40% alle Politiche, ora si devono accontentare del 26,6%. E pure in Sicilia, e precisamente a Priolo Gargallo (Siracusa), i voti sono crollati.

 

Il Comune era stato infatti simbolo dell’onda gialla: nel 2018 i Cinque Stelle presero il 71,7 % delle preferenze. L’anno seguente alle Europee erano ancora al 55,8%. Alle Politiche 2022 veleggiavano al 53,4%. Insomma, Priolo Gargallo rappresentava la roccaforte siciliana, mentre ora diventa la raffigurazione della disfatta: 22,2%, superati da FdI con il 28,4%.

beppe grillo

 

A Firenze il Movimento si è presentato da solo alle Amministrative. Alle Europee il passo indietro si è fatto sentire: i Cinque Stelle sono passati dal 9,9% delle Politiche al 6,6% di domenica. Su cento elettori che votavano M5S nel 2022, 29 hanno confermato la preferenza al partito ma 25 sono passati con i dem.

 

[…] Per quanto riguarda Milano, a essere stato notato è l’astensionismo della base. Il capoluogo lombardo non è mai stato una città stellata. Alle Europee 2019 il partito era all’8,5%, ora è al 5,3%. In Lombardia il Movimento ha tuttavia tenuto meglio.

Quello che colpisce del dato milanese però emerge dai flussi: sei elettori M5S su dieci hanno preferito non votare.

 

A Volturara Appula (Foggia), paese natale di Giuseppe Conte, gli stellati hanno incassato il 64,5%. Eppure, anche qui: due anni fa era all’85,1%. Così come in Umbria, dove il M5S ha preso l’8,9%: cinque anni fa era oltre il 14%. Situazione, questa, che potrebbe mettere in dubbio l’alleanza con il Pd in vista delle Regionali in autunno.

GIUSEPPE CONTE VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE 2024BEPPE GRILLO CON L AVATAR DI GIUSEPPE CONTE

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…