luigi di maio matteo renzi giuseppe conte

CONTE ALLA RESA DEI CONTI - È PARTITA LA “VERIFICA” DI GOVERNO: NEL POMERIGGIO I CINQUE STELLE HANNO INCONTRATO IL PREMIER E ALLE 19.30 È ARRIVATA A PALAZZO CHIGI LA DELEGAZIONE DEL PD, ALL'INTERNO DEL QUALE IN MOLTI SONO D'ACCORDO CON LE BORDATE DI RENZI CONTRO IL VOLPINO DI PALAZZO CHIGI - DELRIO: “DOBBIAMO USCIRE DALLO STALLO”. ZINGA PROVA A MEDIARE, MA PURE LUI SI È ROTTO LE PALLE: COSA HANNO DA GUADAGNARE I "DEM" DAL GOVERNO, STRETTI TRA LE VENE VANITOSE DI “GIUSEPPI”, L’ASSISTENZIALISMO DEI CINQUE STELLE?

 

Giovanna Casadio per www.repubblica.it

 

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

Il faccia a faccia è iniziato. Poco dopo le 19.30 la delegazione del Partito democratico è entrata nell'ufficio del president del Consiglio, Giuseppe Conte, per la riunione sulla veritica di maggioranza. Per i dem partecipano il segretario Nicola Zingaretti, il capo delegazione Dario Franceschini, i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci e il vice segretario Andrea Orlando e da Cecilia D'Elia. "Mi sembra un passaggio importante e utile, la maggioranza non può permettersi di sbagliare", ha detto ai giornalisti Marcucci prima di entrare a Palazzo Chigi.

 

L'incontro Conte-5Stelle

luigi di maio giuseppe conte by osho

Nel pomeriggio, alle 16.30, si è svolto l'incontro tra la delegazione del Movimento (composta dal capo politico Vito Crimi, dal capodelegazione Alfonso Bonafede, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dal ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e dai capigruppo alla Camera e al Senato Davide Crippa ed Ettore Licheri) con il premier Giuseppe Conte. Con i grillini, dunque, sono iniziati gli incontri con i partiti per la verifica di maggioranza. La riunione è durata più di tre ore.

 

luigi di maio vito crimi 1

"Il rimpasto? E' un dibattito surreale", ha detto Crimi al termine del vertice.

 

Riflettori accesi sul Pd

"I dossier più importanti sono tutti aperti: dobbiamo uscire dallo stallo. Non andiamo a fare chiacchiere con il presidente Conte". Dalle parole di Graziano Delrio, il capogruppo dem, a poche ore dall'incontro, si capisce che il Pd non vuole più perdere tempo. La verifica - prima minimizzata - è diventata il punto di non ritorno per il governo giallo-rosso.

giuseppe conte graziano delrio

 

Al punto che della delegazione dei 5Stelle ricevuta da Conte ha deciso di far parte anche Di Maio. L'ex capo politico, in quel congresso permanente che è ormai il Movimento, è il leader di raccordo.

 

I riflettori della verifica sono puntati sui Dem. Stato di sofferenza del Pd, per la strettoia in cui si trova: chiamato a mediare mentre Renzi da un lato e i 5Stelle dall'altro strattonano Conte, Zingaretti è stanco di farlo.

GIUSEPPE CONTE E NICOLA ZINGARETTI AI FUNERALI DI WILLY MONTEIRO

 

Nelle ore pre-verifica, i Dem hanno organizzato una grande riunione online con i ministri degli Affari Ue e dell'Economia, Enzo Amendola e Roberto Gualtieri a cui sono stati invitati parlamentari, ministri, sindaci, segretari regionali. La discussione è sul Recovery Plan e i temi da affrontare per la vera ripresa del Paese.

 

È anche una risposta a tutto il bailamme sulla cabina di regia e la gestione del Recovery, su cui la maggior parte del Pd peraltro la pensa come Renzi: task force da rivedere. Però nell'incontro di verifica Zingaretti intende porre l'attenzione sulla sostanza: no a indicare la luna e dilaniarsi sul dito che la indica.

 

La questione più grave è la distanza tra il governo e il Paese. Delrio ne ha parlato in diverse occasioni: "Non è la prima volta purtroppo che mi capita: lo dissi a Monti, a Enrico Letta, a Matteo Renzi. E ora lo dico a Conte. Mi è capitato di vedere lo stesso film: può succedere a chi sta all'apice del governo di perdere  il senso della realtà, mentre occorrono umiltà e ascolto".

goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

 

Al Nazareno si morde il freno. Però tra Renzi e i 5Stelle, a mediare su tutto e a ritrovarsi con tante, troppe questioni sul tavolo, il Pd non vuole starci più. Zingaretti lo chiama "rilancio" o "ripartenza". Questione di poltrone e di rimpasto di ministri? Sfida sulle cose da fare. Non dimenticando la riforma elettorale e quelle costituzionali che i Dem attendono da un anno e mezzo.

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

 

Goffredo Bettini su Huffington Post scrive che o c'è un cambio di passo o ci sono le urne: "No a crisi al buio, se cade il governo, il Pd spingerà per il voto. No a rimpasto, orribile parola". Aggiunge: "Il succo è questo: l'alleanza giallorossa è nata principalmente per fermare la destra. È rimasta unita grazie alla gestione dell'emergenza. Le elezioni, le risorse da conquistare in Europa, la pandemia. Oggi deve dimostrare di saper guidare la ricostruzione nazionale".

GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

 

Iv: "Accordi con il centrodestra? È fantapolitica"

Italia viva incontrerà Conte per la verifica di maggioranza domani alle 13 e, dopo aver messo in dubbio la sua partecipazione, il leader Matteo Renzi ha fatto sapere che ci sarà. Intanto, a parlre alla vigilia del vertice è la capogruppo del partito alla Camera, Maria Elena Boschi. "Ascolteremo, prima di tutto, quello che ha da dire il presidente del Consiglio. Quello che dovevamo dire, noi lo abbiamo detto in Parlamento e anche in Consiglio dei ministri. Crediamo che ci siano degli errori nel piano sul Recovery. È giusto scegliere insieme come spendere e non può essere un uomo solo, il premier, a deciderlo", ha chiarito Boschi al Tg4.

 

giuseppe conte e luigi di maio

Poi, ha precisato: "Chiediamo un piano vaccini serio, di non alzare le tasse in legge di Bilancio, norme ad hoc per sostenere i lavoratori autonomi, Chiediamo questo, non chiediamo accordi con il centrodestra che è fantapolitica".

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…