enrico letta giuseppe conte

CONTE SI ALLARGA A SINISTRA, LETTA VIENE CACCIATO – NELLA MANIFESTAZIONE PER LA PACE A ROMA PEPPINIELLO APPULO S’E’ PRESO LA SCENA TRA SELFIE E PROCLAMI CHE NEANCHE SALVINI NEGLI ANNI RUGGENTI – SOTTI-LETTA INVECE E’ STATO FISCHIATO E INSULTATO (“FASCISTA! GUERRAFONDAIO! VATTENE!”) PER IL SOSTEGNO ALL’INVIO DI ARMI (IN REALTA’ VOTATO ANCHE DAL M5S...)  – VIDEO

 

Goffredo Buccini per il Corriere della Sera

 

giuseppe conte manifestazione pace roma

Uno ammonisce, pontifica e si concede ai selfie, che manco il Salvini degli anni ruggenti. L'altro resiste come può agli ululati, agli insulti, all'imbarazzo, finché non esce dal corteo e forse da un pezzo della propria storia. Ci sono momenti così, quando due destini s' incrociano: questo sabato romano è una porta girevole per Conte e Letta.

 

Fra vent'anni pochi forse s' interesseranno al fatto che la guerra di Putin, oltre a sconvolgere il mondo, ha mutato perfino le sorti della sinistra italiana, vera o sedicente che sia. Eppure, nelle noticine a piè di pagina ci sarà anche questa manifestazione per la pace a piazza San Giovanni, ottanta o centomila in corteo, 600 sigle, pochissime bandiere gialloblù dell'Ucraina, tanto rosso antico Cgil, spruzzate di Potere al Popolo, tanti vessilli di Sant' Egidio e Acli, tanti cartelli contro la Nato. E loro due. Conte e Letta, «Giuseppi» ed «Enrico-stai-sereno».

 

giuseppe conte maurizio landini manifestazione pace roma

Distanti ma avvinti in un cambio della guardia quasi plastico. L'autodafé del Pd atlantista con slittamento verso il canone classico del pacifismo cattocomunista (ora in salsa neo-grillina) si celebra tutto quanto in due scene.

 

All'una di pomeriggio il corteo non s' è ancora mosso, tira aria da remake, Berkeley anni Sessanta, Fragole e sangue per noi più grigi sulle note tambureggianti di Give peace a chance . Museo della contestazione, età media 55 anni. Eppure, sul lato di piazza della Repubblica c'è una specie di vortice modernista di telefonini, telecamere, microfoni. E un uomo solo in mezzo, forse al comando: l'avvocato di Volturara Appula senza più pochette, in girocollo nero esistenzialista, la Taverna e la Castellone come angeli custodi, uno striscione «Dalla parte della pace» davanti. «Bello come il sole», mormora una pantera pentastellata in ordinata fila per la photo-op. Sì, c'è il servizio d'ordine che tiene a bada il suo popolo, tante signore, «due metri indietro, per favore, non spingete». Un popolo che invece adesso spinge perché s' è allargato d'un bel po': lo dicono i sondaggi, del quasi incredibile aggancio al Pd.

 

Lo certifica il colpo d'occhio. Ci sono le partigiane, per dire.

enrico letta manifestazione per la pace a roma

Gabriella Collaveri, Anpi di Livorno, sospira con mirabile sintesi politica alla domanda se Conte sia di sinistra o meno: « 'Un lo so! Ma è l'unico che dice qualcosa per quelli bassi come noi». E accidenti se dice: ha appena ammonito il ministro Crosetto di «non azzardarsi a mandare altre armi all'Ucraina senza passare per il Parlamento». Sicché da dietro, pressano al grido di «Con-te, Con-te!». Il dilettante che doveva celebrare le esequie Cinque Stelle s' è preso il cuore di questa gente con due mosse facili e populiste: prima il reddito, poi la pace.

 

Il resto è contorno per la seconda scena rivelatrice. Dopo essere stato fantasma per un paio d'ore («Verrà o no?»), Letta si materializza a metà corteo, dalle parti di via Merulana. Militanti del Pd e pentastellati stanno a distanza di circa un chilometro, col cuscinetto dei cattolici tra loro. Il segretario dovrebbe entrare tra i cordoni di Acli e Sant' Egidio. Finora è andato tutto liscio. Il popolo del corteo s' è digerito pure Fassino, che certo non è un appeaser. Una signora vestita in arcobaleno lo approccia: «La smettano di alimentare questa guerra».

 

enrico letta manifestazione per la pace a roma

Lui, strenuo difensore dell'Ucraina libera e armata, non fa un plissé e risponde con un «va bene». Ci sono Bonaccini e la De Micheli (vagamente situazionista: «Ho troppo rispetto di queste persone per parlare di politica»). Ci sono Nardella e Provenzano e nessuno se n'adonta. Zingaretti, figurarsi, già ponte verso Giuseppi «fortissimo punto di riferimento dei progressisti», è quasi un ircocervo ormai.

 

Con Letta va diversamente e si sapeva. Partono i mugugni, le parole forti, gli danno del «guerrafondaio». Allora lui, mal consigliato, decide di tagliare per il marciapiede di via Merulana accelerando verso piazza San Giovanni. Lo vedono. Fotografi, telecamere e grillini lo inseguono. Fischi.

 

manifestazione per la pace roma 1

Ululati. Un surreale corteo nel corteo. Lui accelera, mette la mascherina forse per rendersi meno riconoscibile. Poiché è un uomo cortese, col fiatone dice che non c'è «nessun disagio, sto benissimo». Dalla strada gli urlano «vattene», «cambia rotta». Lui: «Dove c'è la pace c'è il Pd». È una scena triste che si conclude solo davanti alle transenne della piazza che fu di Togliatti e di Berlinguer e adesso vede il segretario dem sgattaiolare al riparo mentre un ragazzo con una bandiera della Cgil in spalla gli grida «fascista».

 

Regna confusione nelle parole e nei pensieri, il sabato romano è una macedonia di buone intenzioni, speranze ingenue e falsità. Angelo Moretti del Mean coglie il punto onestamente: «Siamo tanti perché la manifestazione è ambigua, non si sono sciolti i nodi». Non a caso il primo striscione del corteo è per Assange, martire o demonio, punti di vista. Ci sono i ragazzini delle scuole (pochi in verità) che cantano le canzoni dei nonni (molto gettonata «Comunisti della Capitale»): convinti che l'unico modo per uscirne sia disarmare Zelensky, ignorando la storia di Monaco 1938. È l'umore prevalente, checché ne pensi ciò che resta del Pd lettiano.

 

manifestazione per la pace roma 2

Giorgio Cremaschi, sindacalista d'antan, ci va duro: «Se vedo Enrico gli dico: fai pace con te stesso, non puoi chiedere il cessate il fuoco e mandare le armi a Kiev». Mentre partono cori d'altri tempi («Fuori l'Italia dalla Nato, fuori la Nato dall'Italia») si capisce che la prossima spedizione di materiale bellico non sarà un pranzo di gala. Nel backstage soloni del pacifismo peloso invocano la tregua «adesso che c'è lo stallo tra russi e ucraini» omettendo che senza le nostre armi a Zelensky non ci sarebbe adesso e non ci sarà poi nessuno stallo ma solo sottomissione.

 

manifestazione per la pace roma 3

Tra brani di De Gregori, eskimo e kefiah sparsi, camminare accanto a Mimmo De Masi, amabile sociologo ultraottantenne, è come marciare con il Che. Lo venerano. A San Giovanni, si stringono la mano Conte e Landini. Il segretario Cgil vuole «disarmare la guerra», il nuovo padrone della piazza gli dice «non molliamo». Letta è già via. Gli chiedono: non parli? Lui sorride solo increspando le labbra, scuote la testa. Di colpo s' è alzata tramontana.

manifestazione per la pace roma

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...