conte renzi

CONTE, STAI SERENO – MATTEO RENZI TANTO PER CAMBIARE BOMBARDA “GIUSEPPI” E I SUOI ALLEATI DI GOVERNO, A PARTIRE DAI 5 STELLE: “AL 2023 ARRIVEREMO CON LE NOSTRE IDEE, NON GRILLIZZATI. NON SAREMO LA SESTA STELLA” – “LA NORMA BONAFEDE È UNO SCANDALO E NON COMMENTO DI MAIO PERCHÉ PENSO ALLE COSE SERIE. CONTE NON È UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER I PROGRESSISTI, RICORDO LE SUE FRASI SUL POPULISMO E SULLA DICIOTTI” – BANKITALIA, I SONDAGGI DI ITALIA VIVA E "L'INVASIONE DI CAMPO" DEI PM

 

 

Stefano Cappellini per “la Repubblica”

 

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

Matteo Renzi, partiamo dal finale del film. Nella maggioranza molti pensano che lei, dopo essere stato il levatore del governo, sia oggi il più tentato dalle elezioni anticipate.

«Falso. Per me la legislatura deve andare a scadenza naturale. E deve eleggere nel 2022 il Presidente della Repubblica. Ma senza aumentare le tasse o fare norme populiste, giudiziarie o economiche. Al 2023 arriveremo con le nostre idee, non grillizzati. Non saremo mai la sesta stella di Beppe, non ci iscriveremo alla piattaforma Rousseau».

 

Ieri in Consiglio dei ministri sul Milleproroghe gli esponenti di Italia viva si sono messi di traverso.

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2

«Se qualcuno vuole revocare la concessione ad Autostrade per la vicenda del ponte Morandi si presenti in Parlamento con un disegno di legge. Il Parlamento è sovrano: si discuterà e la maggioranza deciderà. Ma utilizzare il Milleproroghe aprendo un potenziale caos normativo e facendo crollare la fiducia degli investitori esteri sull' Italia è roba da azzeccagarbugli di provincia.

Torniamo all' Abc: nel mille proroghe ci vanno le proroghe, non le brillanti intuizioni di qualche demagogo».

 

Avete bocciato anche il piano Innovazione del ministro Pisano.

«Redatto con tanto di ringraziamento a Casaleggio. Alla faccia del conflitto di interessi».

 

giuseppe conte alfonso bonafede 1

Anche sulla giustizia siete in dissenso. Italia viva non condivide la nuova prescrizione targata Bonafede, che entrerà in vigore dal primo gennaio. Avete già perso?

«La norma Bonafede sulla prescrizione è uno scandalo, entrato in vigore solo grazie ai voti di Salvini. Un processo senza fine è la fine della giustizia. Vedremo quali strumenti tattici utilizzare per risolvere il problema. Ma in Parlamento su questo tema oggi Bonafede è in minoranza: se propone una mediazione, bene. Altrimenti, si voti in Aula e vediamo come va. Noi tra il giustizialismo e lo stato di diritto sappiamo benissimo da che parte stare. Gli altri decideranno».

Il cadavere di una donna sulla nave Gregoretti

 

Caso Gregoretti, sono possibili sorprese nel vostro voto sull' autorizzazione a procedere contro Salvini?

«La sorpresa più grande è la posizione del M5S. Io ritengo che i grillini debbano vergognarsi per quello che hanno fatto al governo con Salvini e per come hanno dato giustificazione politica a quelli che tecnicamente erano sequestri di persona. Dopodiché prima di decidere, leggiamo le carte. Siamo persone serie, noi».

 

paola pisano luigi di maio

Lei ha duramente attaccato i pm per l' inchiesta sulla sua ex fondazione Open.

«Io non ho attaccato i pm. Ci sarà un processo, durerà anni, vedremo in Cassazione chi ha ragione. Questo non mi preoccupa. È il loro lavoro, li rispetto. Ho solo detto che i giudici devono decidere che cosa è un reato, non cosa è un partito. O una corrente di partito. Che la Leopolda non fosse una iniziativa di partito è una verità storica. Perché qui per me c' è una invasione di campo: un Paese che rimette ai giudici la decisione sulle forme della politica viene meno al principio della democrazia liberale.

Mi danno tutti ragione in privato, poi tacciono in pubblico. Io non attacco i giudici, io difendo la politica: questione di stile».

 

virginia raggi paola pisano

Sulla giustizia politicizzata la pensa come Berlusconi?

«Mi sono sempre opposto alle leggi ad personam di Berlusconi e continuo a pensare che uno dei suoi torti storici sia stato non aver cercato una riforma organica della giustizia, ma essersi limitato a provvedimenti tampone su questioni di interesse personale. Quanto a me, ho parlato in Parlamento. Quando riceverò una critica nel merito, risponderò».

 

Ha polemizzato sulla divulgazione di dati riguardanti i suoi conti. Ricorda quando era lei a teorizzare la necessità della assoluta trasparenza su conti e proprietà di un politico?

berlusconi renzi

«Io non invoco la privacy sui miei conti ma chiedo che sia rispettata la privacy dei cittadini comuni. Ho mostrato il mio conto corrente bancario in tv. Posso rendere ragione di ogni centesimo che ho guadagnato o che ho speso. Ma altro è sapere che i dati di Banca d' Italia che riguardano soggetti terzi vanno direttamente nelle redazioni. È inaccettabile.

 

Anche perché finché lo fanno a me, ho una visibilità tale da poter gestire la cosa, anche se è antipatico vedere sui settimanali o nei talk le foto dell' interno della casa dove dormono i tuoi figli. Ma quando lo fanno a un cittadino? Chiedo a chi legge: se domattina ti portano via il cellulare per un mese, anche se non sei indagato? Se pubblicano i tuoi conti correnti ovunque, come la prendi?».

NAVE GREGORETTI GUARDIA COSTIERA

 

La privacy di un politico ha confini diversi di quella di un comune cittadino.

«La battaglia per la privacy non è per nascondere qualcosa della mia vita, che è pubblica da anni. Lo Stato è il difensore della tua privacy, non lo strumento per metterti alla gogna.

Nel tempo dei telefonini e dei big data la privacy è un diritto umano.

Altrimenti siamo allo Stato etico».

 

conte renzi

Ma davvero rifarebbe tutto? Era opportuno chiedere un prestito per la casa a un privato, imprenditore già nominato in una controllata pubblica durante un suo governo?

«Ho comprato una casa con un mutuo trentennale che sto pagando e con un prestito che ho chiesto e restituito in cinque mesi. Il tutto con scrittura privata e segnalazione automatica alle autorità per le leggi sul riciclaggio. Dove è il problema di opportunità? Nel fatto che ho una famiglia, che ho degli amici, che compro una casa, che respiro? O solo che sono considerato antipatico? Ancora non hanno inserito l' antipatia nel codice penale, mi sembra».

RENZI DAL NOTAIO PER LA NUOVA VILLA

 

Lei è stato nella scorsa legislatura tra i più critici verso Bankitalia per la mancata vigilanza sugli istituti in crisi. Dopo la vicenda della Popolare di Bari rilancia le accuse?

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

«Il tempo è galantuomo. La verità prima o dopo arriva. Ma proprio per questo non mi va di riaprire la polemica. Chi è intellettualmente onesto sa come sono andate le cose e che la riforma delle popolari ci ha salvato da una catastrofe».

 

Ha letto Di Maio? Dice che il governo non si tocca. Gli crede o è solo una svolta tattica?

«Non commento Di Maio».

 

E perché no?

renzi di maio

«Perché penso alle cose serie, alla crescita e all' Italia».

 

Il M5S chiede da gennaio un nuovo programma e punta su salario minimo e sgravi casa. Iv ha il suo piano choc sulle infrastrutture. Il Pd insiste sul cuneo fiscale. Come si saldano queste agende parallele?

«Mi interessa che ci siano posti di lavoro e non redditi di cittadinanza. Mi interessa che il Paese torni a crescere e non vada in recessione. Mi interessa che l' Italia sia un Paese in cui arrivano investitori e non un Paese che chiude le fabbriche. Mi interessa che si sblocchino i cantieri e si blocchino le polemiche».

giuseppe conte nicola zingaretti 1

 

Zingaretti elogia Conte e sembra pensarlo candidato premier.

«Non ho ragione per discutere con Nicola. E non perché è Natale, ma perché non è utile. Io non credo che Conte sia un punto di riferimento per i progressisti. È il premier, lo rispetto, ma ricordo le sue frasi sul populismo, sul giustizialismo, sulla Diciotti, sul reddito di cittadinanza, su quota 100.

Se però per Zingaretti Conte è l' uomo giusto, amici come prima. Per noi non lo è stato, non lo sarà: con lui governiamo in condizioni emergenziali».

renzi zingaretti

 

Ha criticato Corbyn per aver preso male le elezioni britanniche. E ha elogiato Blair, le cui ricette sono però quelle con cui ha perso lei.

JEREMY CORBYN CON LA KEFIAH

«Non so se abbiamo perso per quelle ricette o perché non siamo stati autenticamente riformisti. Blair ha governato il Regno Unito per anni, portando diritti e crescita. Corbyn ha attaccato Blair spalancando le porte alla destra di Boris Johnson, di cui è stato nei fatti il miglior alleato. Anche in Italia chi ha contestato la nostra stagione riformista in nome del "dobbiamo essere più di sinistra" ci ha consegnato al populismo, non alla rivoluzione proletaria».

 

Corbyn ha perso con il 32 per cento. Per i sondaggi lei è al 5.

RENZI BLAIR

«Paragonare un sistema uninominale con il nostro mi pare azzardato. Comunque accetto la sfida. Iv è stata massacrata per un mese sui giornali. Eppure è di nuovo in crescita. Saremo decisivi per la vittoria di Bonaccini in Emilia Romagna. E di Giani in Toscana con la nostra lista. Certo: non possiamo sostenere chi come Emiliano ha distrutto la credibilità della politica con posizioni demagogiche come quelle su Ilva o sulla Banca Popolare di Bari. Ma dove saremo in campo, saremo decisivi. Iv non è un' operazione tattica, ma una scelta strategica: nel 2020 se ne accorgeranno in tanti».

RENZI E TONY BLAIR

renzi conte

LUIGI DI MAIO MATTEO RENZI

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO