matteo renzi giuseppe conte

CONTE STAI SERENO – RENZI BOMBARDA “GIUSEPPI” E ANNUNCIA CHE IL SUO PARTITO VOTERÀ CONTRO LA REVOCA DELLA CONCESSIONE AI BENETTON: “PUNIRE CHI HA SBAGLIATO È SACROSANTO, MA NO A LEGGI IMPROVVISATE” - “ITALIA VIVA” VOTERÀ CON IL CENTRODESTRA PURE SULLA RIFORMA DELLA PRESCRIZIONE, PERÒ FA CAPIRE CHE SPARA A SALVE PER PAURA DELLE ELEZIONI: “LA MAGGIORANZA REGGE TRANQUILLAMENTE”

 

Da www.ilfattoquotidiano.it

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

 

Garantisce che “la maggioranza regge tranquillamente” e che sia “più saggio per tutti arrivare a scadenza naturale della legislatura”. Ma annuncia che Italia viva voterà contro il governo, e insieme al centrodestra, sulla revoca delle concessioni di Autostrade e, “se il ministro Alfonso Bonafede non trova una soluzione”, anche sulla prescrizione.

SALVINI E RENZI

 

L’ex premier Matteo Renzi, intervistato da il Messaggero, ha parlato della tenuta dell’esecutivo e di come i suoi si comporteranno in Aula sui punti cruciali dell’agenda 2020. Il senatore non esiterà ad allinearsi quindi al centrodestra su due dei provvedimenti che rappresenteranno i primi banchi di prova della maggioranza nell’anno nuovo.

renzi zingaretti

 

PONTE MORANDI DEMOLITO

Sulla richiesta di autorizzazione a procedere per Matteo Salvini in merito al caso della nave Gregoretti invece, Iv ha già deciso che darà il via libera: “Replicheremo il voto dato sulla Diciotti”. Solo ieri 4 gennaio, a sorpresa, i due leader Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio si sono incontrati per avviare i contatti per la riscrittura del contratto: un appuntamento a cui non sono stati invitati gli altri esponenti della maggioranza, organizzato per rafforzare l’intesa Pd-M5s.

 

camion basko ponte morandiPAOLA DE MICHELI GIUSEPPE CONTE

Se il senatore non prevede terremoti, al tempo stesso ha annunciato che i suoi non si uniranno alla maggioranza sul tema Autostrade. La stessa ministra Pd dei Trasporti Paola De Micheli nei giorni scorsi ha parlato di “troppe evidenze” sulla “scarsa manutenzione del Ponte Morandi” e non ha escluso la revoca. Ma Renzi ha ribadito che non si unirà a Pd e 5 stelle sull’argomento: “Abbiamo già votato contro in consiglio dei ministri”, ha detto.

enrico costa

 

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

Il riferimento è al decreto Milleproroghe e all’abolizione delle penali per la revoca delle concessioni contro cui si è espressa Italia viva a fine dicembre. “Voteremo contro in Parlamento. Perché punire chi ha sbagliato sul Morandi o altrove è sacrosanto. Fare leggi improvvisate che privano il Paese di credibilità internazionale e fanno fuggire gli investitori internazionali invece è un assurdo. Se giuridicamente ci sono le condizioni per la revoca lo devono dire i tecnici, non i demagoghi”.

 

zingaretti renzigiuseppe conte alfonso bonafede

A Renzi hanno risposto Stefano Fassina e Manlio Di Stefano. “Chi si oppone alle revoche, come ancora una volta oggi Matteo Renzi, dovrebbe leggersi la documentatissima Deliberazione della Corte dei Conti del 18 dicembre scorso”, dice Fassina, deputato di LeU e promotore del movimento Patria e Costituzione, in un intervento su Huffington Post. “La norma inserita nel Decreto Milleproroghe è soltanto un primo passo, insufficiente: è la gestione privata che va eliminata a meno di non voler continuare a nutrire interessi fortissimi a scapito dell’interesse pubblico, con il paravento di presunti diritti acquisiti che in realtà sono immorali privilegi, ossia truffe legalizzate a danno dei cittadini”, aggiunge Fassina.

stefano fassina

 

Di Stefano, invece, attacca: “Pensate quindi davvero che ci fermeremo nella revoca delle concessioni autostradali ai Benetton solo per Matteo Renzi e Matteo Salvini (i gemelli della politica) si oppongono? Questa è e sarà la nostra priorità perché non è accettabile che la nostra sicurezza sia lasciata nelle mani di chi ci ha già traditi provocando 43 morti a Genova”. “I Matteo – aggiunge – se ne facciano una ragione e trovino altri finanziatori, con noi al governo non l’avranno mai vinta”.

 

paola de micheli 4

Ma non è il solo punto su cui l’ex premier si allinea con il centrodestra. Naturalmente rimane la prescrizione. Martedì 7 gennaio ci sarà un vertice tra le forze di maggioranza per discutere delle modifiche da introdurre per accompagnare l’entrata in vigore dello stop alla prescrizione. Un punto su cui i renziani e parte del Pd intendono non mollare: “O Bonafede trova una soluzione”, ha detto Renzi, “o noi votiamo la legge Costa che riporta la prescrizione come era prima. Una giustizia senza fine è la fine della giustizia e consegna i cittadini alla discrezionalità degli inquirenti e ai loro tempi. Fatico a trovare qualcosa di più barbaro e di più incostituzionale. Penso che i 5 stelle faranno una mediazione. Se non la faranno noi voteremo la legge Costa, che peraltro era ministro del mio governo, il Pd deciderà che fare”.

 

matteo salvini e matteo renzi si incrociano in senatoMANLIO DI STEFANO

Per quanto riguarda però, la tenuta complessiva, Renzi dice di non avere dubbi che il governo giallorosso andrà avanti senza particolari problemi. “La maggioranza regge tranquillamente, il M5s non so“, ha commentato Renzi in riferimento alle ultime diserzioni dei parlamentari 5 stelle che hanno deciso di lasciare il gruppo o che sono stati espulsi. “Io non credo che sarà un anno facilissimo per i grillini, tutt’altro. Però i segnali di chi sta lasciando il Movimento vanno tutti nella direzione della prosecuzione della legislatura”. Secondo il leader di Iv “l’esodo dalla Piattaforma Rousseau è appena iniziato. Ma continuo a pensare che sia più saggio per tutti arrivare a scadenza naturale della legislatura. E se i grillini ci arriveranno meno forti è un problema tutto loro“.

conte renzipaola de micheli 5

 

Nessun contraccolpo effettivo quindi, almeno secondo l’ex premier, sull’esecutivo che comunque continuerà ad avere i voti necessari per sopravvivere. Anzi, Renzi ha deciso di non aprire polemiche per non essere stato chiamato al tavolo con Zingaretti e Di Maio: “Ogni incontro tra segretari per me è positivo. Spero però che in queste ore Di Maio trovi il tempo di seguire soprattutto i dossier di politica estera” e “se fossi il ministro degli Esteri mi preoccuperei delle vere guerriglie, non di quelle farlocche interne a M5s. E anche se non farlocche, comunque insignificanti davanti ai problemi del Mediterraneo e del ruolo strategico dell’Italia in questa zona”. Renzi ha anche rivelato che, “in questi giorni di festa”, ha ripreso “a sentirmi anche con Zingaretti dopo le polemiche post scissione. E mi sembra un fatto positivo. Lavoriamo tutti insieme con le nostre diverse sensibilità”.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...