domenico arcuri

LA CORTE DEI CONTI LO METTE ARCURI – IL COMMISSARIO PER MANCANZA DI COMMISSIONI HA PERCEPITO UNO STIPENDIO PIÙ ALTO DEL DOVUTO DA AMMINISTRATORE DELEGATO DI INVITALIA: C’È UN DANNO ERARIALE DA 1,9 MILIONI DI EURO CHE L’EX COMPAGNO DI MYRTA MERLINO E ALTRI 14 MANAGER DELLA SOCIETÀ DOVRANNO RESTITUIRE ENTRO 10 GIORNI– NEL 2014 ARCURI AVREBBE DOVUTO ADEGUARE IL COMPENSO A 192MILA EURO ANNUI. E INVECE NE GUADAGNAVA 617MILA – LA PRECISAZIONE: "NESSUNA INDAGINE CHE MI RIGUARDA"

LA PRECISAZIONE DI ARCURI

 

Arcuri: Nessuna indagine che mi riguarda

 

1,9 milioni di euro sono compensi di più persone per più annualitá. In riferimento alle notizie circolate su alcuni organi di stampa che riguardano l’avvio nei miei confronti di una indagine della Corte dei Conti, desidero innanzitutto precisare che, ad oggi, non vi è alcuna indagine, ma solo l'invio di un avviso volto ad interrompere eventuali termini prescrizionali. 

 

DOMENICO ARCURI MASCHERINE

I fatti riguardano il controllo della Corte dei Conti relativo al 2015 e agli anni precedenti ma che è stato trasmesso ora. Quanto al merito della vicenda, ho già dato istruzioni di offrire la massima collaborazione alla Corte dei Conti in modo da chiarire l’assenza di qualunque errore da parte mia o di Invitalia.

 

Come avrò modo di spiegare, la disciplina relativa ai tetti di trattamento economico non trova applicazione per contratti che, come il mio, risalgono ad una data antecedente al 2007. Inoltre è opportuno sottolineare che l’importo di 1,9 milioni di euro deriva dalla somma di più annualità ( 6 anni ), e dai compensi di più persone. Confido quindi che già da domani si possa dimostrare che non vi è stata alcuna violazione o irregolarità.

 

1 – CORTE DEI CONTI, INCHIESTA SUGLI STIPENDI DEL COMMISSARIO ARCURI, AD DI INVITALIA: "DANNO DA 1,9 MILIONI DI EURO"

Estratto dell’articolo di Lorenzo D’Albergo per “la Repubblica” – integrale: https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/07/11/news/corte_dei_conti_inchiesta_sugli_stipendi_del_commissario_arcuri_ad_di_invitalia_danno_da_1_9_milioni_di_euro_-261621920/

 

(...) In veste di amministratore delegato di Invitalia, come ricostruito dal pm Massimo Lasalvia, avrebbe percepito uno stipendio più alto del dovuto. Per questo, assieme ad altri 14 tra membri del consiglio di amministrazione e manager della società controllata dal ministero dell'Economia, ha ricevuto la richiesta di restituire la somma al pubblico erario entro i prossimi 10 giorni.

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

(...) Il fascicolo è stato aperto il 7 dicembre 2016, quando la sezione di controllo sugli enti della Corte dei Conti ha inviato alla procura regionale del Lazio tutte le criticità riscontrate spulciando i il bilancio 2014 di Invitalia.

 

L'anno non è casuale: dal primo maggio del 2014, infatti, secondo la normativa allora appena entrata in vigore, la società che si occupa di attrarre investimenti e dello sviluppo delle imprese avrebbe dovuto adeguare i compensi dei suo vertici.

 

Per Arcuri, ad dell'ente, il tetto sarebbe dovuto essere di 192 mila euro annui. Per il presidente del consiglio di amministrazione, la soglia è ancora più bassa: 57.600 euro. (…)

 

2 – DANNO DA 2 MILIONI I FINANZIERI DA ARCURI

Valeria Di Corrado per “il Tempo”

 

Va avanti come un treno l' inchiesta della Corte dei conti del Lazio sugli emolumenti «extra» che avrebbe in debitamente percepito Domenico Arcuri nella veste di amministratore delegato della società Invitalia, partecipata al cento per cento dal ministero dell' Economia e delle Finanze.

Domenico Arcuri Myrta Merlino - ricevimento al quirinale 2011

 

Giovedì i finanzieri del nucleo di Polizia economico -finanziaria di Roma, su ordine del vice procuratore Massimo Lasalvia, hanno notificato all' attuale commissario straordinario per il potenziamento delle infrastrutture ospedaliere necessarie a far fronte all' emergenza Covid-19 un atto di costituzione in mora, con il quale si chiede ad Arcuri e ad altre 14 persone di restituire entro 10 giorni all' erario 1,9 milioni di euro. Con questo atto si interrompe infatti il termine della prescrizione, che nella giustizia contabile è di 5 anni.

 

L' indagine è partita guando, il 7 dicembre 2016, la sezione del Controllo sugli enti della Corte dei conti ha trasmesso alla procura regionale del Lazio le criticità riscontrate dal controllo eseguito dai magistrati sulla gestione finanziaria relativa all' anno 2014 dell' Agenzia nazionale per l' attrazione degli investimenti e sviluppo d' impresa spa (Invitalia).

 

Secondo la nuova normativa, infatti, tale società avrebbe dovuto adeguare il compenso dell' amministratore delegato all' 80% del limi te massimo retributivo di 240.000 euro annui, cioè di 192.000 euro annui.

 

Allo stesso modo avrebbe dovuto adeguare il compenso del presidente del consiglio di amministrazione al limite massimo del 30% dell' ad, cioè a 57.600 euro. È emerso invece che Arcuri, amministratore di Invitalia dal lontano 2007 e tutt' oggi in carica, nel corso del 2014 abbia avuto un compenso complessivo pari a 617mi1a euro e che l' ex presidente del cda Giancarlo Innocenzi Botti per quell' anno ab bia percepito 151mila euro, tra indennità e rimborso spese.

 

CLAUDIO TESAURO INVITALIA CON DOMENICO ARCURI

Entrambi, quindi, avrebbero sforato il tetto massimo previsto dalla legge. E lo avrebbero fatto anche l' anno precedente e gli anni successivi.

 

Eppure, in un' intervista del 26 marzo 2014 a «La Repubblica», Arcuri si era vantato di essere uno dei pochi manager pubblici in Italia ad essersi ridotto lo stipendio, riparametrandolo ai risultati raggiunti: «Se si accetta di lavorare per la cosa pubblica si deve accettare di prendere un po' di meno». Alla domanda specifica del giornalista su quanto guadagnasse in quel momento, Arcuri rispose: «Trecento mila euro l' anno, tutto compreso».

 

DOMENICO ARCURI

Ma gli accertamenti dei magistrati contabili della sezione Controllo hanno dimostrato che prendeva esattamente il doppio di quanto dichiarato nell' intervista.

 

L' andazzo non è cambiato nemmeno negli anni successivi: nel 2015 Arcuri aveva percepito 419mi1a euro complessivi; mentre Innocenzi Boni 156mi1a. Nel 2016, il primo sempre 419mi1a euro; il secondo 127mi1a.

 

Nel 2017 l' attuale commissario al Co vid aveva guadagnato 265mila euro (a fronte di un limite di 192mi1a) e l' ex presidente del cda 109mi1a (a fronte di un limite di 57.600 euro). Insomma, dal 2013 al 2017, Ar curi avrebbe percepito 1,4 milioni di euro in più di quanto prevede la legge, Innocenzi Boni 323mi1a euro in più e il presidente pro -tempore Claudio Tesauro 120mi1a euro in più.

 

DOMENICO ARCURI INVITALIA

Per cui si arriva a un presunto danno erariale, contestato dai pm, pari a 1.911.160 euro addebitabile ai consiglieri del cda di Invita lia, ai membri del consiglio sindacale della società chiamati a dare il loro parere sulle remunerazioni e al responsabile della direzione VII del Dipartimento del Tesoro, Francesco Parlato, che avrebbe omesso i dovuti controlli.

 

Due dei sindaci chiamati a rispondere del danno rico prono lo stesso incarico in Mediocredito Centrale -Banca del Mezzogiorno, società acquisita da Invitalia nell' agosto 2017. Un mese dopo è stato nominato amministratore delegato Bernardo Mattarella, nipote del Presidente della Repubblica.

 

Consultando oggi il sito di Invitalia non viene riportata l' attuale retribuzione di Arcuri, che ad aprile si era scagliato contro le «sentenze dailiberisti sul divano con un cocktail in mano», riferendosi a chi rivendicava che il prezzo finale della mascherine doveva essere fissato dal mercato e non dallo Stato.

Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT002

Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT007

Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT003Domenico Arcuri Smascherato Foto Mezzelani GMT005

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)