luigi di maio ministro degli esteri

COSA FARA’ DI MAIO SU IRAN E LIBIA? LA PRIMA MOSSA DEL NEOMINISTRO DEGLI ESTERI E’ UN BILATERALE CON POMPEO – IL SEGRETARIO USA METTERÀ LA PARTECIPAZIONE DELL'ITALIA ALLA "COALIZIONE" ANTI-IRAN IN CIMA ALLE SUE RICHIESTE - E SUL CASO ISRAELE C'È SINTONIA CON L'EUROPA

Vincenzo Nigro per la Repubblica

 

luigi di maio

Qualcuno ha detto che la Farnesina è stato il regalo inaspettato che Luigi Di Maio ha trovato sul suo tavolo al termine della crisi di agosto. Dopo le prime mosse tutte dedicate alla formazione del nuovo governo e al bilanciamento nel Movimento 5 stelle, da un paio di giorni il ministro ha aperto il pacco-dono, e ha iniziato a fare le prime mosse da responsabile degli Esteri.

 

MIKE POMPEO

Il vero esordio sarà domenica prossima, 22 settembre, quando Di Maio volerà a New York per l' Assemblea generale Onu. Salirà sullo stesso aereo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: il premier rimarrà all' Onu fino a martedì, mentre il leader 5Stelle proseguirà fino a giovedì. Per il ministro sarà un corso accelerato di diplomazia e di politica internazionale. Almeno una ventina di incontri bilaterali con altri ministri degli Esteri, più le riunioni collegiali con i colleghi Ue e negli altri format Onu. Il discorso nell' aula del Palazzo di Vetro lo farà Conte, il maggior numero di bilaterali e contatti spetterà al ministro degli Esteri.

 

giuseppe conte luigi di maio alfonso bonafede

La seconda "mossa" da responsabile della Farnesina è la più rilevante per importanza politica. Di Maio l' ha preparata venerdì scorso, quando il suo staff ha confermato con un tweet che il ministro ha ricevuto alla Farnesina l' ambasciatore americano Lewis Michael Eisenberg. Non era un incontro di cortesia, l' ex tesoriere del partito repubblicano che Trump ha mandato in Italia nel 2017 ha discusso qualcosa di concreto: il ministro italiano ha invitato il Segretario di Stato Mike Pompeo in Italia.

luigi di maio e l'inglese 9

 

E Pompeo ha accettato, dovrebbe essere a Roma già il 2 e 3 ottobre, pochi giorni dopo quella assemblea Onu durante la quale ci saranno i primi contatti diretti fra l' italiano e il ministro di Trump.

 

Di sicuro Pompeo metterà la partecipazione dell' Italia alla "coalizione" anti-Iran in cima alle sue richieste. Al contrario, l' italiano è già stato indottrinato dai suoi diplomatici sul tema Libia, che è quello che l' Italia metterà invece al primo punto della sua lista. «Chiederemo quello che facciamo da mesi, maggiore impegno dell' amministrazione Usa, maggior coinvolgimento in un progetto politico che fermi la guerra civile e faccia ripartire il negoziato politico », dicono alla Farnesina: «Senza l' America in Libia tutto rimane sospeso».

 

conte di maio

C' è un terzo elemento, minore ma di assoluto interesse, emerso in queste ore. Si tratta del piccolo, quasi timido comunicato che giovedì sera l' Italia ha firmato assieme a Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna su una questione mediorientale. Il "Quint" europeo (lo chiamano così) ha criticato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che in un discorso elettorale aveva annunciato che se vincerà le elezioni del 17 settembre "annetterà" la Valle del Giordano e territori a nord del Mar Morto.

 

Il problema è che quei territori che Israele occupa e controlla militarmente sono palestinesi. Territori che il giorno in cui si arrivasse a un accordo per creare 2 stati, dovrebbero ritornare alla sovranità palestinese.

 

mike pompeo

Netanyahu aveva chiesto agli elettori israeliani "tutto il potere per poter cambiare i confini di Israele". Contro questa idea di annessione, i ministri degli Esteri del Quint si sono detti «profondamente preoccupati, l' annessione promessa se realizzata costituirebbe una seria violazione della legge internazionale. Sollecitiamo le parti in causa ad astenersi da azioni che sono contrarie alle leggi internazionali».

 

Una presa di posizione totalmente in sintonia con la "liturgia" diplomatica dei paesi Ue, scattata anche grazie alla ritrovata sintonia con i grandi partner europei.

Ma è una posizione che sicuramente l' Italia con Salvini al governo non avrebbe preso in maniera così semplie. Perché il legame e forse le stesse similitudini propagandistiche e sovraniste che avvicinavano il leader leghista a Bibi Netanyahu avrebbero prodotto risultati diversi.

L' Italia ha firmato la nota di Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna contro le idee di annessione di Netanyahu.

luiigi di maio.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...