benjamin netanyahu gaza palestina

COSA SUCCEDERA’ DOPO IL MANDATO D’ARRESTO DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE NEI CONFRONTI DI NETANYAHU? NULLA, LA CORTE NON HA POTERE COERCITIVO E TANTI PAESI NON NE RICONOSCONO IL RUOLO. L’ALLARGAMENTO DELLE DIFFERENZE FRA GLI STATI UNITI DI TRUMP SCHIERATI CON TEL AVIV E L’EUROPA CHE SI MUOVE IN ORDINE SPARSO CON UNA MINORANZA CRITICA (SPAGNA, IRLANDA E SLOVENIA) E UNA MAGGIORANZA LEGATA AL CARRO DI NETNYAHU – LE ACCUSE DI ANTISEMITISMO PER COLPIRE IL PAPA, IL QUALE SI È LIMITATO A EVOCARE LA POSSIBILITÀ CHE NEL CIMITERO DI GAZA SI CONSUMI UN GENOCIDIO – IL LIBRO DI ANNA FOA

Riccardo Redaelli per https://www.avvenire.it/ - Estratti

 

BENJAMIN NETANYAHU A GAZA

La decisione della Corte penale internazionale era attesa, prevista e di fatto quasi inevitabile, alla luce dei massacri di civili compiuti vicendevolmente da Hamas e dalle forze militari israeliane. Così come del tutto prevedibili le reazioni indignate da parte di Tel Aviv e degli Stati Uniti ai mandati di arresto contro il primo ministro Bibi Netanyahu e l’ex ministro della difesa Yoav Gallant, con la solita accusa alla Corte di essere “antisemita”. Il governo di estrema destra israeliano, del resto, usa questa accusa con troppa facilità contro chiunque dissenta dai metodi brutali usati contro i palestinesi o si indigni per i quasi cinquantamila morti, moltissimi dei quali donne e bambini.

 

BENJAMIN NETANYAHU A GAZA

Ma cosa succederà ora, ci si chiede? Risposte troppo frettolose confermano la parola “nulla”: la Corte non ha potere coercitivo e tanti Paesi non ne riconoscono il ruolo. Quindi Bibi e il suo ex ministro possono continuare a dormire tranquilli. Non è così in realtà, perché questo mandato di arresto produrrà delle conseguenze – in un verso o nell’altro – tanto in Israele quanto in Occidente.

 

A livello immediato, il primo ministro israeliano diventa un paria della politica internazionale, al pari di Putin, anch’egli inseguito dalla Corte penale. Entrambi dovranno calcolare in quali Paesi rischiano l’arresto e in quali possono ancora circolare; quanti governi si chiederanno se possono dialogare tranquillamente con dei “latitanti”, perché questo è il loro status giuridico internazionale. Le conseguenze più a lungo termine, tuttavia, si riverbereranno a tre livelli.

 

Riguardando l’Occidente, il rapporto fra Stati Uniti ed Europa e nei confronti dei Paesi del Sud Globale, sempre più irritati dalla stridente differenza fra i valori che diciamo di voler promuovere e i nostri comportamenti reali.

 

bibi netanyahu gallant

Washington ha bollato come vergognosa la decisione della Corte dell’Aja; reazione attesa da parte di un governo sempre schierato con Israele e che non ha mai riconosciuto l’autorità dei giudici internazionali. E peggio ancora sarà con l’avvento di Trump, il quale in passato avrebbe vagheggiato di “invadere l’Aja”. Si potrebbe sorridere dinanzi a un simile delirio, ma invece questo dà la cifra del fastidio degli Stati Uniti dinanzi a un giudice indipendente.

 

Non a caso essi sono in buona compagnia con Cina e Russia nel non riconoscere l’autorità della Corte: le grandi potenze vogliono le mani libere, e lo vorranno sempre più in un mondo che purtroppo sembra tornare velocemente alle logiche della pura potenza di stampo ottocentesco.

 

bibi netanyahu gallant

Il secondo livello delle conseguenze sarà l’allargamento delle differenze fra Stati Uniti e Europa, in una fase di crescente fastidio e preoccupazione reciproca. Anche qui l’avvento di Trump si annuncia tempestoso per le relazioni trans-atlantiche, e le differenze nei confronti di questi mandati d’arresto non potranno che acuirle, dato che vari Paesi dell’Unione hanno già dichiarato di volerli rispettare.

 

Le voci politiche più sagge del Vecchio Continente – non che ve ne siano molte, in verità – spingono perché da una dinamica politica negativa come l’allontanamento delle due sponde atlantiche scaturisca un rafforzamento dell’Unione e un superamento delle tradizionali, miserevoli rivalità fra gli Stati europei. Il rischio, invece, con il quale si dovrà lottare, è che i governi facciano a gara nello scodinzolare attorno al prossimo inquilino della Casa Bianca, indebolendo ulteriormente il ruolo e la forza dell’Europa.

 

(…)

 

SE L’EUROPA E’ SPARITA IN ISRAELE

Stefano Mannoni per Mf- Milano FInanza

 

DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU

Quando si ha la ventura di imbattersi in un libro bello, coraggioso e animato dalla fiamma di un’idea forza potente diviene un dovere recensirlo. Parliamo di Anna Foa con Il suicidio di Israele (Laterza).

 

In un tempo nel quale regna la più assoluta confusione tra sionismo e antisemitismo e dove l’imperativo di tutti è schierarsi da una parte o dall’altra, provare a fare un po’ d’ordine è una santa missione. Tanto per cominciare il sionismo è evoluto nel tempo da origini (quasi) laiche a un progetto coloniale dopo il 1967 dove spazio per gli arabi proprio non ve n’è. Chi grida quindi “una Palestina dal fiume al mare” non fa altro che mimare gli slogan dei partiti di ultradestra che sostengono il governo Netanyahu per i quali il grido è lo stesso ma all’inverso: un Israele per i soli ebrei dalfiume al mare.

ursula von der leyen discorso della conferma 2024

 

Foa piange lacrime amare quando deve contemplare il suicidio dell’Israele delle origini, il quale, seppure con qualche ambiguità, si fondava sull’idea binazionale, dove allignasse uno spazio per ebrei e palestinesi. Oggi Israele, trascinato dall’etnonazionalismo religioso di Netanyahu (…) si avvia verso un autoritarismo agli antipodi del modello che accarezza Foa. Ossia uno Stato che accordi il diritto di cittadinanza per tutti, ebrei e arabi. Oppure, in alternativa, un Paese che abbia il coraggio di ammettere come proprio vicino uno Stato palestinese dotato di piena dignità e di un territorio adeguato.

 

anna foa cover

(…) La cosa più grave è che l’Europa si muova in ordine sparso con una minoranza allineata alle tesi di Foa (come Spagna, Irlanda e Slovenia) e una maggioranza legata, muta e pavida, al carro di Netnyahu.

 

Antisemiti! Antisemiti! Non sentite echeggiare questo epiteto in continuazione fino allo stordimento? Per colpire il Papa, il quale si è limitato a evocare la possibilità che nel cimitero di Gaza si consumi un genocidio. O per fustigare i giudici della corte penale internazionale i quali hanno impiegato 6 mesi per spiccare mandati di cattura che il sempiterno diritto naturale avrebbe richiesto 24 ore per giungere alla firma…

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...