guido crosetto esercito soldato militare

CROSETTO BATTE CASSA – IL MINISTRO VUOLE 2 MILIARDI DI EURO IN PIÙ PER LA DIFESA NEL 2025. E ANCHE COSÌ SAREMMO LONTANI DALL'OBIETTIVO DEL 2% DI PIL DA INVESTIRE NELLE FORZE ARMATE, COME DA IMPEGNI CON LA NATO – MA GIORGETTI È STATO CHIARO: SOLDI NON CE NE SONO. E I VINCOLI DEL PATTO DI STABILITÀ RENDONO ANCORA PIÙ COMPLICATA LA SITUAZIONE – GLI AIUTI FORNITI MILITARI A KIEV HANNO SVUOTATO I DEPOSITI. E ALL’ITALIA MANCA UN EFFICIENTE SISTEMA ANTIAEREO E ANTIMISSILE...

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “La Stampa”

 

giancarlo giorgetti guido crosetto

Lì fuori c'è un mondo che sta diventando sempre più pericoloso, ma una buona parte del mondo politico e dell'opinione pubblica preferisce ignorare il rischio e quindi ad ogni euro speso in più per la Difesa si alzano immancabili le grida allarmate. Eppure Guido Crosetto, il ministro della Difesa, non si stanca di ripeterlo ad ogni intervista e l'ha scritto anche nel nuovo Documento programmatico pluriennale 2024-26, appena presentato al Parlamento.

 

Il problema, al solito, sono i soldi che non ci sono. E vanno considerati i vincoli del Patto di Stabilità con Bruxelles. La Difesa chiede un incremento nel 2025 del proprio bilancio (che è passato da 23,655 miliardi del 2008 a 32,331 miliardi del 2024) di almeno 2 miliardi di euro. Anche così saremmo lontani dall'obiettivo del 2% di Pil da investire nelle forze armate, come da impegni con la Nato, ma pure questi 2 miliardi non sono affatto scontati.

 

giorgia meloni con guido crosetto nella camionetta dell esercito 5

Perciò il ministro Crosetto scrive che prima dell'invasione russa dell'Ucraina non avremmo mai pensato a doverci difendere sul serio e quindi gli investimenti militari erano stati ridotti al minimo. «Ora abbiamo capito che sono indispensabili, ma hanno un costo, anche elevato, da pagare. Le nostre scuole, i nostri ospedali, i nostri monumenti, le nostre industrie, la stessa libera e pacifica vita quotidiana dei nostri concittadini, viene garantita e si può svolgere grazie al contributo delle nostre Forze Armate».

 

guido crosetto giorgia meloni - armamenti

[...]  Entro il 2035 la Difesa vuole comprare 25 jet F-35 più del previsto (da 90 si passa a 115 velivoli) per una spesa di 7 miliardi di euro; dovrà essere modificata in corsa anche una nave portaelicotteri, la "Trieste", per ospitare gli F35 a decollo verticale. Contemporaneamente si investono miliardi nella progettazione del "Tempest", il caccia del futuro, di sesta generazione, che sarà una coproduzione anglo-italo-giapponese. Entro il 2037 dovranno arrivare 1000 nuovi mezzi corazzati per la fanteria pesante, tra cui i carri armati Leopard 2, di tecnologia tedesca, costruiti in una fabbrica di "Leonardo" a La Spezia, per una spesa complessiva di 24 miliardi.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti guido crosetto

«L'Ucraina è stato un brusco risveglio dopo una sbornia di venti anni di peace-keeping, durante i quali sembrava che non servisse più l'armamento pesante», dice una fonte della Difesa. La festa però è finita, è il messaggio. Ogni passaggio è stato contrattato con la Nato. Come ha spiegato la sottosegretaria Isabella Rauti in Parlamento, ad esempio, «la componente pesante dell'esercito dovrà avere almeno 250 carri armati per formare due brigate pesanti e una corazzata, requisito specifico individuato dall'Alleanza atlantica per l'Italia».

 

GUIDO CROSETTO VISITA I MILITARI ITALIANI A HERAT, IN AFGHANISTAN - SETTEMBRE 2010

La lezione sul campo, in Ucraina come in Medio Oriente, insegna poi che i missili e i droni dominano il campo di battaglia, perciò è indispensabile dotarsi di un efficiente sistema antiaereo e antimissile, su cui l'Italia è clamorosamente in ritardo. Il ministro Crosetto qualche giorno fa ha annunciato di avere ordinato 10 nuove batterie Samp/T, di fabbricazione italo-francese, ammodernate per fronteggiare la minaccia dei missili ipersonici come degli sciami di droni. È prevista una spesa di 6 o 7 miliardi.

 

Questo il libro dei sogni dei generali cui si contrappone una realtà delle ristrettezze. Il custode dei conti, Giancarlo Giorgetti, è una sfinge. Secondo le bozze del Piano strutturale di Bilancio, «lo sforzo finanziario sarà concentrato sul rifinanziamento del Fondo per gli assetti di alta e altissima prontezza operativa, il Fondo per le esigenze di difesa nazionale, e la riorganizzazione della programmazione concordata con il MIMIT per supportare il comparto industriale nazionale e il suo posizionamento nello scenario europeo e internazionale».

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 4

Finora però non sono state ripianate le spese dovute agli aiuti militari all'Ucraina. Si legge infatti sul Documento programmatico della Difesa, con riferimento all'esercizio finanziario 2024 di un incremento nel budget di circa 1, 4 miliardi di euro rispetto al 2023. «Ciò nonostante per il settore Esercizio si conferma un quadro generale economico-finanziario di incertezza determinato non solo dall'impegno dell'Italia a supporto delle autorità governative ucraine al quale non corrisponde un afflusso di risorse adeguato a ristorare le Forze armate, ma anche dall'applicazione di riduzioni di spesa». [...]

guido crosetto in visita alle truppe italiane in libano

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…