sassoli gentiloni

DAGONEWS! SI STA ARRIVANDO A UN ACCORDO: INTERVENTO DEL MES SENZA CONDIZIONI ''NUOVE'' MA SU OBIETTIVI LIMITATI E OBBLIGAZIONI EMESSE DALLA BEI - NEGOZIATO COMPLICATISSIMO, LA LETTERINA DISGRAZIATA DI CALENDA HA FATTO INFURIARE I TEDESCHI - LA DIPLOMAZIA ITALIANA IN EUROPA HA IN GENTILONI UN COMMISSARIO COMMISSARIATO DAI SUOI TECNICI, CI RESTANO SOLO SASSOLI, SCANNAPIECO (BEI) E PANETTA (BCE) - LE TELEFONATE DI MATTARELLA AI PRESIDENTI EUROPEI

DAGONEWS

lettera di calenda sala toti bonaccini

 

La negoziazione in Europa è molto complicata e si muove su moltissimi piani: tra capi di Stato, primi ministri, tecnici delle istituzioni, europarlamentari, ma con fatica si sta arrivando a un accordo.

 

Per questo la pagina pubblicata a pagamento sulla ''FAZ'' in tedesco, in cui Calenda, Sala, Gori, Bonaccini, Brugnaro, Toti strapazzano Olanda e Germania è stata vista come un sasso nella vetrina di qualche teppista facinoroso.

 

Il gesto non è piaciuto a nessuno e ha irrigidito i tedeschi, tanto che sui social è seguita una montagna di messaggi contro l'Italia. Una pagina disgraziata perché il solito sgomitante Calenda non ha capito che in questo momento non si può reinventare capo di un popolo che non ha, ma deve stare in silenzio perché il momento è delicato e l'Italia ha tutto da perdere.

 

Quale sarebbe il compromesso che si va delineando? Un intervento combinato di MES e BEI, la Banca Europea per gli Investimenti. La bozza prevede l'utilizzo dell'ex Fondo Salva-Stati senza condizionalità nuove ma con obiettivi mirati e limitati a sanità, ricostruzione e investimenti in determinati settori. 

 

PAOLO GENTILONI DAVID SASSOLI

Per condizionalità ''nuove'' si intende una troika che si metta a tavolino oggi per stilare una lista di riforme e tagli obbligati da fare in cambio del sostegno economico. Questo non avverrà. Ma i tedeschi vogliono riattivare le ''vecchie'' condizioni del patto di stabilità il prima possibile, appena sarà passata l'emergenza, quindi qualche vincolo ai nostri conti prima o poi tornerà.

 

MARCO BUTI

Mentre La BEI, che non avrebbe un capitale sufficiente, emetterà nuove obbligazioni, garantite quindi da tutta l'Unione Europea (il MES invece vincola solo i paesi della zona Euro). Il tutto con l'istituzione di una commissione che avrà il compito di verificare l'aderenza agli obiettivi di spesa dei singoli governi.

 

MARCO PIANTINI

Chi sono i protagonisti di questo negoziato? Non certo Gentiloni: il commissario europeo all'Economia (per mancanza di deleghe) è di fatto commissariato dai suoi funzionari chiave, ovvero il capo di gabinetto Marco Buti, un euroburocrate di carriera ed è totalmente ''catturato'' dal pensiero euro-rigorista; e il capo segreteria Marco Piantini, un altro che ha passato molti anni nelle istituzioni comunitarie e come Buti non vuole mostrarsi sensibile né incline a perorare la causa italiana.

 

 

Dario Scannapieco

La diplomazia italiana in Europa non è mai stata debole come in questo periodo storico, tanto da non aver neanche i nomi per creare una informale task force che si occupi di difendere i nostri interessi. Ci sono però delle figure che si muovono all'interno dei rispettivi ruoli per trovare una soluzione di compromesso con i falchi.

 

fabio panetta 7

Il più scatenato è David Sassoli, il presidente dell'Europarlamento che in questi giorni tempesta di telefonate chiunque, giorno e notte, per smuovere le acque a favore del fronte dell'Europa del Sud. Con lui, ovviamente in modo più discreto, ci sono Dario Scannapieco, vicepresidente della BEI, e Fabio Panetta, appena arrivato al board della BCE da Bankitalia, autore principe del rinculo da parte della Lagarde.

 

Per fortuna, stavolta la cavalleria arriva anche da oltreconfine: la squadra è capeggiata da Mario Centeno, il portoghese che guida l'Eurogruppo e coordina l'azione di Sanchez, Macron e del connazionale Costa. Centeno sta discutendo con Hoyer, presidente della BEI, sull'ampiezza dell'intervento e sull'istituzione della commissione deputata a verificare il comportamento degli Stati.

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

 

Un altro protagonista resta Mattarella, essendo il Quirinale il vero ministero degli Esteri italiano (non da oggi): il presidente ha promesso a Conte che chiamerà i suoi omologhi, ovvero Macron e Steinmeier, mentre salterà l'Olanda che come capo di Stato ha il re e dunque non una figura propriamente politica.

 

 

GUALTIERI CENTENO

Conte fa bene a tenere il punto sugli eurobond anche sui giornali tedeschi: nei negoziati l'obiettivo è anche far credere all'altro di aver ottenuto quello che voleva. Se noi chiediamo gli eurobond senza condizioni e otteniamo questo ibrido MES/BEI, gli elettori tedeschi e olandesi non penseranno di aver calato le braghe davanti agli spendaccioni PIIGS. Tutti puntano a una soluzione che non faccia dire a nessuno chi ha vinto e chi ha perso, soprattutto non deve sembrare una sconfitta del Nord.

Werner Hoyer

 

Resta il piano interno: in casa nostra abbiamo i 5 Stelle che già erano allo sbando prima della crisi, e ora hanno la guerra al MES come elemento di unione. Quello che non hanno capito è che se il negoziato del loro (è ancora loro?) Giuseppi andrà in porto, l'uso del MES sarà solo una questione di forma, e in sostanza avremo una forma di coronabond che è la migliore che si poteva ottenere, date le condizioni politiche.

beppe sala carlo calenda

MARIO CENTENO

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…