antonio spadaro , don dario vigano, don marco pozza, don luigi maria epicoco - papa grancesco bergoglio

DAGOREPORT! MY GOD, COME SONO “USA E GETTA” I PAPA BOYS DI BERGOGLIO – COME IN ARGENTINA, IL PAPA AMA CIRCONDARSI DI UN CERCHIO MAGICO DI “PRETI BELLI”. IL PIÙ FAMOSO È STATO L’ECLETTICO PADRE ANTONIO SPADARO (PRESS AGENT BEPPE GIULIETTI, EX USIGRAI), CHE FU LESTAMENTE RIMPIAZZATO NEL CUORE DEL PAPA DA DON DARIO VIGANÒ, GENIALE IMPRESARIO CINE-TV. EMARGINATO DA UNA CONGIURA DI PALAZZO VIGANÒ, È BALZATO ALLA RIBALTA DON MARCO POZZA, CAPPELLANO DEL CARCERE “DUE PALAZZI” DI PADOVA E ROMANZIERE. MA ANCHE LUI È STATO FULMINEAMENTE SCARICATO QUANDO SULLA SCENA È APPARSO DON LUIGI MARIA EPICOCO…

DAGOREPORT

 

padre spadaro e papa francesco

Le disgrazie non vengono mai da sole. Auspice la guerra in Ucraina, il più famoso dei Papa boys tenta di ricicciarci sulla scena come “fine interprete” di Papa Bergoglio o, addirittura, come colui che “sussurra” al Papa. In realtà padre Antonio Spadaro sono tre anni che il Papa lo vede solo in fotografia. Faccenda abbastanza imbarazzante per i giornalisti che seguono i viaggi del pontefice sull’aereo papale e che vedono Bergoglio girarsi di spalle, facendo finta di non vederlo, ogni volta che il suo confratello si avvicina. 

 

monica maggioni paolo magri e roberto fontolan al meeting di cl del 2017

Alla comitiva papale padre Spadaro si era unito la prima volta grazie al mega contratto che Monica Maggioni, allora neo direttrice di RaiNews24, gli aveva fatto in cambio di “programmi” che il gesuita prometteva fornire alla testata (come? magari filmando di nascosto il Pontefice nei momenti privati? Mah…). Fino a quando la Segreteria di Stato è intervenuta per fargli notare che quello che stava facendo non era per nulla dissimile a quello che Paolo Gabriele, l’assistente infedele di Benedetto XVI, aveva fatto con Papa Ratzinger.  

antonio spadaro paolo ruffini andrea monda foto di bacco

 

Ma a far imbufalire Papa Bergoglio, oltre alla venale monetizzazione della sua fiducia, è stato l’attivismo para diplomatico del gesuita siciliano (ospite frivolo e loquace di tante cene diplomatiche con improvvide idee sui rapporti e iniziative –e relativi viaggi a Hong Kong- tra Vaticano-Cina) e la distruzione della comunità intellettuale degli scrittori della Civiltà Cattolica, disgregatasi dopo che padre Francesco Occhetta e altri 3 confratelli se ne sono andati sbattendo la porta. 

 

antonio spadaro

Padre Spadaro continua a seguire i viaggi del Papa come “notaro” (trascrittore) degli insegnamenti del pontefice gesuita fa ai suo confratelli presenti nei Paesi da lui visitati: i gesuiti, a Papa morto, pensano di pubblicare un volume sugli insegnamenti del loro confratello vestito di bianco, caso mai servisse a farli uscire dalla crisi di identità dove sono precipitati da decenni. 

 

beppe giulietti foto di bacco

E Padre Spadaro continua ad avere come press agent Beppe Giulietti, presidente della FNSI e, da ex segretario dell’UsigRai, voce ascoltata da tutti i direttori che non sanno distinguere un’ostia consacrata da un uovo al tegamino e credono “il Vaticano” abitato da un battaglione di improvvidi dilettanti bisognosi dei consigli di un gesuita ambizioso e provinciale e (per molti, compresi i suoi confratelli) di cultura assai ridotta. 

 

MONSIGNOR DARIO VIGANÒ

Certamente potente nei primi anni del pontificato bergogliano (a lui vengono attribuite alcune delle peggiori nomine episcopali di Papa Francesco, come quella di Nunzio Galantino e Corrado Lorefice) è stato lestamente rimpiazzato nel cuore del Papa da don Dario Viganò, esperto di cinema, docente di comunicazione, geniale impresario cine-televisivo, per cinque anni, dal 2013 al 1918, dominus della riforma abortita del sistema mediatico vaticano. Anche lui, con le sue società di produzione, molto esperto nel monetizzare l’amicizia molto confidenziale che il Pontefice gli aveva attribuito. 

 

don marco pozza bergoglio

Dalla congiura di palazzo che ha portato don Dario Viganò a una quasi totale emarginazione, è balzato alla ribalta don Marco Pozza. In teoria, sarebbe il cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova. In pratica, lo “straccio di prete” (così si definisce) è romanziere (sei libri pubblicati), autore televisivo, conduttore, commentatore del Vangelo per il programma “Le ragioni della speranza” (mitica una sua trasferta in Terra Santa con 22 autori e tecnici al seguito per registrare 4 puntate da 15 minuti ciascuna). 

 

don marco pozza DON SPRITZ

Appassionato di sport e giornalismo (visto che –vestito come un fricchettone griffato e stagionato con scarpe da tennis d’ordinanza-  dava del “tu” al papa, trattandolo come un “nonno” neanche tanto sveglio, tanto è bastato per fargli meritare nel 2016 un “premio speciale” di giornalismo ‘’Biagio Agnes’’), ha tenuto a far sapere a chi lo segue nel web che ora è anche occupato a scrivere la sua prima enciclica (immaginandosi, probabilmente, futuro Papa): quando gli resta tempo, si occupa anche della cappellania. 

giovanni d’ercole

 

Ma anche lui è stato fulmineamente scaricato quando sulla scena è apparso don Luigi Maria Epicoco. Qui la storia diventa complessa perché don Marco Pozza ha un fratello che fungeva da “segretario personale” del vescovo Giovanni D’Ercole quando questi era ausiliare di L’Aquila. Don Epicoco è pugliese e di seminari ne ha girati tanti, prima di entrare nel cuore di monsignor D’Ercole che la regola che proibisce di accogliere e ordinare chi è stato dimesso da un seminario non l’ha proprio mai compresa. 

 

don luigi maria epicoco 19

A L’Aquila sanno tutti delle furibonde liti che hanno agitato la curia vescovile fino a quando il giovane prete l’ha avuto vinta sul giovane laico. Anche don Epicoco è una penna agile e i suoi libri hanno pure la sorte di essere venduti. Ma sembra che la scintilla tra lui e Papa Francesco sia scoppiata quando il brillante scrittore è ricorso al Pontefice (che l’anno scorso aveva regalato alla Curia un suo libro) perché non gli veniva rinnovata una cattedra all’Università Lateranense e il suo vescovo, il cardinale Petrocchi, dopo tanto girovagare provava a fargli comprendere la necessità di iniziare a fare il prete per davvero accettando l’incarico di parroco. 

don luigi maria epicoco 9

 

L’ironia della sorte ha voluto che a portarlo dal Papa sia stato don Dario Viganò. Risultato: cattedra restituita e nomina ad “assistente ecclesiastico” del Dicastero della comunicazione. Quale sia il suo compito nessuno lo sa, ma per il momento tutti zitti e avanti il prossimo.

PADRE ANTONIO SPADARO CON IL PAPApapa francesco don marco pozza 2PAPA FRANCESCO CON ANTONIO SPADARO - ADESSO FATE LE VOSTRE DOMANDEflavio briatore monsignore dario vigano (2)don marco pozza DON SPRITZ don luigi maria epicoco 9 giovanni d’ercole papa francescopapa francesco don marco pozza coverDON MARCO POZZA DON SPRITZ ANTONIO SPADARO ABBRACCIA PAPA FRANCESCO

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…