luca mirko ruffino - daniela santanche santanchè

DAGOREPORT – COSA È SUCCESSO A LUCA RUFFINO DALL’OTTOBRE DEL 2022, QUANDO È ENTRATO CON ENTUSIASMO NEL CAPITALE DI “VISIBILIA”, ALL’AGOSTO 2023, QUANDO SI È SUICIDATO? IL MANAGER SPERAVA IN UN DIVIDENDO DA PARTE DELLA POLITICA, DOPO AVER SALVATO LA SOCIETÀ DI DANIELA SANTANCHÈ. POI DEVE AVER CAPITO DI AVER BUTTATO 1,6 MILIONI DI EURO, E HA INIZIATO A CREDERE CHE LA COSA PIÙ SAGGIA FOSSE LIBERARSI DELLA SOCIETÀ – L’INTERVISTA DEL FIGLIO MIRKO A “REPORT”: “ERA SANO COME UN PESCE. SE NON CI FOSSE STATA ‘VISIBILIA’ DI MEZZO, OGGI…”

 

DAGOREPORT

Luca Giuseppe Reale Ruffino

Luca Ruffino credeva molto in “Visibilia”. Quando, a ottobre del 2022, il manager della “Sif Italia” salva dal fallimento la società fondata da Daniela Santanchè, iniettando 1,6 milioni di euro, già immagina il futuro ritorno.

 

Era probabilmente convinto di ottenere un dividendo dalla politica, magari la gestione condominiale delle case popolari di Milano, oppure una “candidatura”, come racconta il figlio Mirko a “Report”.

 

Fatto sta che Ruffino aveva già preparato un nuovo logo per la società, che non si sarebbe più occupata soltanto di editoria, ma anche di amministrazioni immobiliari, settore che Ruffino bazzicava da 35 anni.

 

Poi, a un certo punto, Ruffino si deve essere reso conto che i soldi spesi per l’impresa della “Pitonessa”, erano stati sperperati inutilmente. È lì che, secondo il figlio, probabilmente qualcosa dentro di lui cambia: “Si è sentito usato. Se non ci fosse stata Visibilia di mezzo, oggi gli potrei parlare”.

MIRKO RUFFINO - REPORT

 

Secondo Mirko Ruffino, il padre ha continuato a comprare quote di Visibilia fino al giorno del suicidio, e pure di nascosto dagli organi di vigilanza, fino al 70%, "per averne il pieno controllo e passarlo il prima possibile”.

 

La strategia, dall’entusiasmo iniziale, si è trasformata in disillusione e desiderio di liberarsi il prima possibile della società. Tanto che, in una presunta lettera di testamento citata sempre dal figlio, avrebbe raccomandato agli eredi: “Traghettatevi fuori dalla società, gestite gli appartamenti, godetevi la vita”

 

“Mio padre suicida per il caso Visibilia” L’accusa a Santanchè del figlio di Ruffino

Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

 

luca giuseppe reale ruffino quotazione sif italia 4

Report torna a mettere nel mirino la ministra del Turismo Daniela Santanchè e la sua società editoriale Visibilia. L’esponente del governo Meloni rischia già di essere rinviata a giudizio per truffa all’Inps e falso in bilancio, ma la trasmissione diretta da Sigfrido Ranucci nell’inchiesta che andrà in onda domani su Rai Tre si concentra su nuove anomalie nella gestione delle aziende della ministra e soprattutto sul suicidio di Luca Ruffino.

 

È l’imprenditore che alla fine del 2022 ha salvato Visibilia investendo quasi due milioni di euro in una società in grande difficoltà e già sotto i riflettori della procura di Milano.

Il suicidio del socio

 

DIMITRI KUNZ - DANIELA SANTANCHE

Il giornalista Giorgio Mottola intervista Mirko Ruffino, il figlio dell’imprenditore conosciuto a Milano come il re delle amministrazioni condominiali. Dall’ottobre del 2022 il padre inizia a investire in Visibilia e lo fa fino a diventarne azionista di maggioranza. Acquista azioni della società editoriale anche il giorno della morte, il 5 agosto del 2023. Per il figlio «c’è un legame tra il suicidio e Visibilia». Il giovane Ruffino spiega che il padre forse sperava in un ruolo politico aiutando una ministra, ma a un certo punto avrebbe capito di «aver messo a rischio tutto quello che aveva costruito». Mirko non ha dubbi: «Ne sono arciconvinto — dice — si è sentito usato».

 

Mirko racconta anche di una riunione avvenuta tra il padre, la ministra Santanchè e il presidente del Senato Ignazio La Russa: «Lui mi aveva fatto vedere una fotografia di un incontro che c’era stato, mi sembra che fosse un sabato, e c’era anche Ignazio La Russa. All’incontro si stava strutturando probabilmente l’acquisto di Visibilia». La ministra però dice a Report : «Lo escludo ».

DANIELA SANTANCHE

 

E il presidente del Senato in una nota alla Rai scrive: «Non ho particolare memoria di questo incontro. Lo stesso Luca Ruffino aRepubblica il 22 luglio 2023 ha detto che “con il presidente del Senato non ho grandi frequentazioni”».

Report insiste sui rapporti tra Santanchè e i La Russa, ricordando che un socio arrivato recentemente in Visibilia, Alberto Compagnoli, ha una società con Marco Osnato, genero del fratello del presidente del Senato, Romano La Russa. […]

 

Il figlio di Ruffino: papà ci disse lasciate Visibilia, la società editrice di Santanchè

Estratto dell’articolo di Stefano Baldolini per “la Repubblica”

AUDIO DI DANIELA SANTANCHE SUI GIORNALISTI DI VISIBILIA - SERVIZIO DI REPORT

 

Lasciate Visibilia. «Traghettatevi fuori dalla società, gestite gli appartamenti, godetevi la vita». Queste le ultime volontà di Luca Ruffino rivelate dal figlio a Report, nell’inchiesta andata in onda ieri sera su Rai3. L’esistenza di un testamento comproverebbe la premeditazione, il 5 agosto 2023, del suicidio dell’imprenditore che nel 2022 aveva salvato l’azienda della ministra Daniela Santanchè dalla bancarotta. Una morte sulla quale la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio.

LE TESTATE DEL GRUPPO VISIBILIA

 

Un gesto legato, secondo il figlio, alla sensazione di “essere stato usato”. «Se non ci fosse stata Visibilia di mezzo, oggi gli potrei parlare», dichiara Mirko Ruffino. Smentisce le voci di una malattia del padre: «Era sano come un pesce». E, racconta, aveva continuato a comprare quote della società editrice fino al giorno del suicidio: pure di nascosto dagli organi di vigilanza, fino al 70%, «per averne il pieno controllo e passarlo il prima possibile».

 

Ma perché un imprenditore attivo da 35 anni nella gestione dei condomini aveva deciso di entrare in una società editrice probabilmente decotta? «Forse per la prospettiva di una candidatura — ipotizza il figlio — è sempre stato attratto da quel mondo». Per la politica, questa la tesi, l’imprenditore si sarebbe lasciato convincere a entrare nella società in un incontro con Santanchè e il presidente del Senato Ignazio La Russa a inizio 2023: Ruffino jr avrebbe visto una foto sul telefono del padre, ma il colloquio non è mai stato confermato dagli interessati. […]

sigfrido ranucci servizio di report su daniela santanche 18 novembre 2012GIORGIO MOTTOLA REPORTinformativa di daniela santanche in senato sul caso visibilia 3

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...