JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI USA PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI IN UE...

Condividi questo articolo


DAGOREPORT

 

GIORGIA MELONI INCONTRA GINA RAIMONDO A PALAZZO CHIGI GIORGIA MELONI INCONTRA GINA RAIMONDO A PALAZZO CHIGI

Cosa si sono dette nel colloquio a Palazzo Chigi Giorgia Meloni e il segretario al commercio degli Stati Uniti d’America, Gina Raimondo, fedelissima di Joe Biden? nel breve comunicato sul sito del Governo italiano si legge:

 

“Al centro del colloquio un confronto sulle rispettive strategie ed iniziative nei settori tecnologici ed industriali di prioritario interesse, a partire dai semiconduttori e dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale. Discusse anche le opportunità di rafforzamento degli investimenti reciproci”.

 

Il finale del comunicato nasconde il vero obiettivo del faccia a faccia: “Il colloquio ha infine costituito l’occasione per un aggiornamento sui principali obiettivi della Presidenza italiana del G7”. Che c’azzecca il segretario al commercio con il G7?

 

meloni biden meloni biden

Tra le due è esploso qualche attimo di tensione quando Gina Raimondo ha chiesto a Giorgia Meloni di mettere in agenda al G7 l’utilizzo dei beni russi congelati dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina. La politica americana ha chiesto di valutare come utilizzare le disponibilità finanziarie derivanti dai fondi congelati a Putin & friends.

 

La sora Giorgia non è sembrata disponibile, soprattutto perché in Europa non c’è consenso sulla misura, che metterebbe profondamente in crisi la credibilità della seconda moneta del mondo (cioè l’Euro) e del sistema finanziario Ue. Non a caso, molte banche occidentali si sono dette contrarie all’ipotesi, che potrebbe portare a decenni di controversie legali.

 

La Russia ha già avvertito che considererà qualsiasi confisca come una violazione del diritto internazionale e di “proprietà”: in pratica, si creerebbe un precedente pericoloso per la credibilità dell’Occidente.

 

GIORGIA MELONI INCONTRA GINA RAIMONDO A PALAZZO CHIGI GIORGIA MELONI INCONTRA GINA RAIMONDO A PALAZZO CHIGI

Una volta reinvestiti i beni sequestrati a Mosca, gli altri Paesi potrebbero temere un destino simile e ridurre i loro investimenti in euro e dollari, compromettendo anche la fiducia tra le banche centrali.

 

Gina Raimondo ha rintuzzato lo scetticismo della premier facendo presente che il Congresso americano ha appena sbloccato 61 miliardi per l’Ucraina, senza contare l’enorme quantità di denaro e di armi riversata da Washington a Kiev dal 2022 a oggi. Un messaggio chiaro: noi stiamo tenendo in piedi la resistenza ucraina, voi europei assumetevi la vostra parte di responsabilità e una fetta di rischio.

 

meme sul cane di joe biden pubblicato da trump meme sul cane di joe biden pubblicato da trump

Ps. Donald Trump sta gradualmente modificando la sua posizione sull’Ucraina dopo il voto con cui il Congresso ha dato l’ok al pacchetto di aiuti. Lo speaker repubblicano, Mike Johnson, ha dato una picconata alla linea isolazionista del tycoon parlando di “momento storico”.

 

Davanti alla decisione dei parlamentari repubblicani di impegnare il Governo degli Usa nel sostegno indefesso a Zelensky, Trump ha dovuto rinculare virando verso una linea meno dura e più di compromesso.

 

A pesare sulla svolta di “The Donald” c’è anche il rapporto molto stretto di Johnson con Mike Pompeo, ex capo della Cia e già segretario di Stato di Trump, da cui poi ha preso le distanze. Per non finire accerchiato dai big del partito repubblicano, l’ex Presidente è stato costretto a una giravolta.

 

USA-ITALIA, IL NODO DEI BENI RUSSI CONGELATI

Filippo Santelli per “La Repubblica”

 

donald trump donald trump

Cercare le differenze nei comunicati ufficiali aiuta a interpretare le sfumature di un appuntamento internazionale. E nei due stringatissimi resoconti rilasciati ieri da Palazzo Chigi e dal dipartimento del Commercio americano, al termine dell’incontro a Roma tra la premier Giorgia Meloni e la ministra statunitense Gina Raimondo, una differenza si nota. La parte americana cita tra le “problematiche” di cui si è discusso il “supporto all’Ucraina”, la parte italiana invece no.

 

Non è un mistero che le modalità del sostegno a Kiev siano in questa fase un nodo nelle relazioni transatlantiche, nodo sul tavolo dell’Italia in quanto presidente di turno del G7. Washington spinge per destinare alla ricostruzione dell’Ucraina i 300 miliardi di dollari di fondi russi congelati, per lo più sul territorio europeo.

GIANCARLO GIORGETTI GIANCARLO GIORGETTI

 

Lo ha fatto il ministro degli Esteri Antony Blinken nel bilaterale con Tajani al G7 di Capri, lo ha fatto la segretaria al Tesoro Yellen in un recente colloquio telefonico con Giorgetti, lo ha fatto ieri Raimondo, a maggior ragione ora che la Camera Usa ha sbloccato il pacchetto di aiuti.

 

Ma nelle cancellerie e tra i banchieri centrali europei si resiste, nel timore che una mossa del genere danneggi la stabilità e l’affidabilità del sistema finanziario centrato sull’euro. L’Italia lavora a un compromesso sull’utilizzo dei soli interessi - circa 3 miliardi - ma Washington chiede di più, e vorrebbe una soluzione per il G7 delle Finanze, fra un mese a Stresa.

 

janet yellen mario draghi atlantic council janet yellen mario draghi atlantic council

Non è stato l’unico tema toccato nell’incontro a porte chiusissime di ieri, ma sugli altri le versioni coincidono. Meloni e Raimondo, figura sempre più di spicco dell’amministrazione Biden e del campo democratico, hanno parlato di cooperazione nel campo dell’Intelligenza artificiale, dove il G7 cerca un minimo comun denominatore che concili l’approccio “legalista” europeo e quello più morbido di Londra e Washington.

 

E poi hanno affrontato il dossier di commerci, investimenti e politiche industriali, dove da un lato gli Stati Uniti mettono in atto misure protezionistiche per concentrare più produzione possibile sul loro territorio, ma dall’altro propongono agli alleati di ridisegnare insieme in chiave anticinese le catene di fornitura. Un’opportunità di «rafforzare gli investimenti reciproci», secondo Palazzo Chigi .

janet yellen janet yellen

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - I GUAI SONO DAVVERO COME LE CILIEGIE: UNA

TIRA L’ALTRA. NON BASTAVA ALLA MELONA DI TROVARSI UNA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE FA IMPALLIDIRE I VORTICI DEL TRIANGOLO DELLE BERMUDE: LA RAI INFIAMMA LA LEGA CONTRO FRATELLI D’ITALIA, L’AUTONOMIA SCATENA FORZA ITALIA CONTRO LA LEGA, IL PREMIERATO FA SCHIFO SIA A FORZA ITALIA CHE LEGA, ETC.- ORA GLI SCAZZI DIVAMPANO ANCHE NEL SUO PARTITO - QUEL FUOCO DI PUGLIA DI RAFFAELE FITTO, CHE SOGNA DA TEMPO DI TROVARSI CASA A BRUXELLES E LASCIARSI ALLE SPALLE LE MILLE ROGNE DEL PNRR, È ANDATO SU TUTTE LE FURIE QUANDO OGGI HA LETTO SULLE PAGINE MELONISSIME DE “IL TEMPO” CHE IL SUO NOME POTREBBE SALTARE DALLA CASELLA DI COMMISSARIO EUROPEO (DI SECONDO PIANO). IN POLE C'E' LA TAPPABUCHI ELISABETTA BELLONI - MA “IO SO’ GIORGIA”, ORMAI CERTA CHE DA URSULA VON DER LEYEN OTTERRÀ AL MASSIMO UN COMMISSARIO-STRAPUNTINO ("MEDITERRANEO"), È SEMPRE PIÙ CONVINTA CHE FITTO È L’UNICO CHE PUÒ  PORTARE TERMINE LA SCOMMESSA DEL PNRR. E NELLO STESSO TEMPO EVITEREBBE, CON I DUE ALLEATI SUL PIEDE DI GUERRA, UN PERICOLOSO SUPER-RIMPASTO NEL GOVERNO…

DAGOREPORT - IL SISTEMA, PIÙ SECCO DI UN COLPO DI MANGANELLO, CON IL QUALE LA DUCETTA STA OCCUPANDO TUTTE LE CASELLE DEL POTERE NON S’ERA MAI VISTO, SOTTO NESSUN GOVERNO - UN'ABBUFFATA COMPULSIVA DI INCARICHI PER AMICI E FEDELISSIMI, SPESSO SENZA ALCUNA COMPETENZA, RIVINCITA DI UN'ESTREMA DESTRA SVEZZATA A PANE, LIVORE E IRRILEVANZA - LA PRESIDENZA DI FINCANTIERI, SEMPRE IN MANO A MILITARI O AMBASCIATORI, È STATA OFFERTA A BIAGIO MAZZOTTA SOLO PER RIMUOVERLO DALLA RAGIONERIA DELLO STATO - FABRIZIO CURCIO E' STATO SOSTITUITO ALLA PROTEZIONE CIVILE PER FAR POSTO A FABIO CICILIANO, DIRIGENTE MEDICO DELLA POLIZIA DI STATO, CHE GIORGIA MELONI HA MOLTO APPREZZATO NEL SUO RUOLO DI COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L’EMERGENZA DI CAIVANO - A SETTEMBRE GIUSEPPE DE MITA, CARO AD ARIANNA E A MEZZAROMA, SARÀ PRONTO AD APPRODARE COME DG A SPORT E SALUTE, LA SOCIETÀ PUBBLICA CASSAFORTE DELLO SPORT 

DAGOREPORT - EIA EIA ALALA’, VENEZIA ECCOLA QUA: "IL POTERE ORACOLARE DEL CINEMA… SETTIMA ARTE O... DECIMA MUSA?" - CON L’AMPOLLOSISSIMA PRESENTAZIONE (CON PAUSE RITARDANTI E ACCELERAZIONI IMPROVVISE, PIÙ DA TURI PANDOLFINI CHE DA TURI FERRO), ABBIAMO FINALMENTE CAPITO PERCHÉ LA MELONA HA SPEDITO PIETRANGELO BUTTAFUOCO ALLA PRESIDENZA DELLA BIENNALE D'ARTE: SODDISFARE IL SUO ERUDITO TROMBONISMO DA MEGALOMANE D’ANNUNZIO SICULO-MUSULMANO - SEMMAI, CI CHIEDIAMO: PERCHÉ L’OTTIMO BARBERA, UNO DEI POCHI DIRETTORI DI SINISTRA CAPACE DI ORGANIZZARE UNA MOSTRA D’ARTE CINEMATOGRAFICA PIENA DI STAR E OTTIMI FILM, SI PIEGA AD ACCETTARE DI REGGERE PER DUE ANNI LA RASSEGNA VENEZIANA PRESIEDUTA DAL FILODRAMMATICO AEDO DELLA FUFFA CULTURALE DI DESTRA? – VIDEO STRACULT!

FLASH! – QUANTI VITTORIO FELTRI CI SONO IN CIRCOLAZIONE? DUE GIORNI FA, SU “IL TEMPO”, FELTRI1 HA ELOGIATO ROBERTO D’AGOSTINO PER IL SUO DOCU-FILM “ROMA SANTA E DANNATA”. PASSANO 48 ORE E SU “IL GIORNALE” SPUNTA IL FELTRI2 CHE, RISPONDENDO A UN LETTORE, ATTACCA DAGO PER LA POSIZIONE CRITICA DI DAGOSPIA VERSO IL GOVERNO MELONI: “SEDICENTE ESPERTI DI ARIA FRITTA”, “CORBELLERIE”, “RICOSTRUZIONI COMICHE”, “SULLA PAGINA SI RIVERSA BILE” – QUALE SARA’ IL FELTRI APOCRIFO: IL PRIMO O IL SECONDO? (MAGARI E’ SOLO UN CASO DI BIPOLARISMO SENILE)…