mario draghi

DAGOREPORT! TUTTI SU DRAGHI? MANCO PER IL CAZZO! CERTO, LE SUE AZIONI SONO SALITE CON LA DISPONIBILITÀ DATA DA CONTE A ENRICO LETTA MA I VOTI, PER ORA, NON BASTANO -  A ‘’DRAGHI FOR PRESIDENT’’ MANCANO I VOTI DELLA LEGA E DI FRATELLI D’ITALIA, MOLTO PROBABILMENTE QUELLI DI FORZA ITALIA E ALMENO IL 30% DEI GRILLINI. NON DIMENTICHIAMO POI CHE NEL PD ALMENO IL 30% DEGLI EX RENZIANI NON CI PENSA PROPRIO A VOTARLO: SANNO CHE ENRICHETTO LETTA, QUANDO STILERÀ LE LISTE DEI CANDIDATI, SOGNA DI LASCIARLI TUTTI A CASA - RIEPILOGANDO: DRAGHI SI PRESENTERÀ DAL QUARTO SCRUTINIO DOVE BASTERANNO 505 VOTI. PER AFFOSSARLO SONO SUFFICIENTI 300 FRANCHI TIRATORI. E QUESTI CI SONO TUTTI, PER ORA - AMORALE DELA FAVA: IL TRASLOCO DI DRAGHI AL COLLE E' UN AFFARE DI FAMIGLIA....LETTA!

MATTEO SALVINI MARIO DRAGHI

DAGOREPORT

Tutti su Draghi? Manco per il cazzo! Certo, ieri le sue azioni sono salite con la disponibilità data da Peppiniello Conte sul nome del Grande Gesuita ma i numeri non sono sufficienti. Vediamo perché.

 

Per portare voti a Draghi ci voleva il Grillo azzoppato con tempistica perfetta dalla Procura di Milano (l’indagine su Moby-Onorato era nel cassetto da un anno). Effetto che si è subito fatto sentire quando Enrico Letta e Speranza, fautori di Mariopio al Colle, si sono recati ieri a casa di Giuseppe Conte e hanno trovato la tavola apparecchiata: il presidente pentastellato era già con i calzoni calati.

 

conte grillo

In barba e in culo a quel 30 per cento (almeno) di parlamentari grillini da sempre contrari, convintissimi come sono che senza Draghi al volante l’alleanza di governo vada a puttane e si finisca con le elezioni anticipate. Evento che farebbe perdere a tanti scappati di casa miracolati da Grillo il vitalizio da parlamentare.

 

conte di maio

D’altra parte, Giuseppe Conte è stato ben felice di far godere Enrico Letta: la sua decisione no-Draghi, infatti, gli è stata imposta obtorto colle dal garante Beppe Grillo. Ora, con l’Elevato trasformato in Indagato, la Pochette dal volto umano ha finalmente avuto le mani libere per mettersi un tovagliolo sul braccio e portare tè e pasticcini a Sotti-Letta.

 

DRAGHI DI MAIO

Una liberazione, il Grillo azzoppato, poiché il poverino sa benissimo che senza l’appoggio di Letta, il “Presidente Conte” non c’è più. Per esistere, l’Avvocato di panna montata deve essere legittimato dal Partito Democratico.

 

L’altro suo compare a 5 stelle, Luigi Di Maio, mantenendosi fedele alla filosofia del magliaro napoletano in modalità azzimato, sta facendo il furbo vendendo a tutti i possibili candidati i suoi voti (controllerebbe una settantina di grandi elettori, dicono). Tanto, l’ex bibitaro del San Paolo sa bene che nel segreto dell’urna può capitare di tutto ed è impossibile sapere l’identità dei franchi tiratori.

 

draghi berlusconi

Altro tragico capitolo: che fa il Berlusca? Depresso come una Citroen parcheggiata, più triste di un piatto di verdure lesse, asserragliato nel mausoleo di Arcore, non ha ancora sciolto la sua riserva su Draghi. Malgrado la voce flautata di Gianni Letta, grance sponsor di SuperMario,  che gli cola come miele nell’orecchio, il Cavalier Pompetta non ha sciolto la sua riserva.

 

DRAGHI BERLUSCONI

Ancora non ha metabolizzato lo sgarbo del 2005, quando Berlusconi, allora premier, nominò Draghi governatore della Banca d’Italia. Accadde che, scortato dall’Eminenza Azzurrina, Mariopio si avviò in direzione di Palazzo Grazioli per rendere omaggio al Banana ma alla vista di cronisti e paparazzi in attesa all’ingresso del Palazzo, girò i tacchi e si dileguò. Una lesa maestà che nessuna Alka-Seltzer è riuscita a far digerire.

 

E veniamo al più irriducibile avversario di Draghi sul Colle: Matteo Salvini. Finché non avrà trovato la soluzione alla domanda delle cento pistole: quale governo dopo Draghi?, il Capitone alza le barricate. Non solo. Draghi dal Quirinale può offrire ai burocrati di Bruxelles un certo tipo di garanzie; ma il governo si dirige da Palazzo Chigi ed è in quella sede, con premier privi di esperienza politica del calibro di Cartabia o Colao, che si possono fare errori dalle conseguenze imprevedibili.

meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

 

Aggiungere che i leghisti sanno che, con gli attuali sondaggi, e considerando il taglio dei parlamentari previsto dalla nuova legge, in caso di voto anticipato almeno 70 seggi sarebbero a rischio. Il nodo per Salvini quindi rimane lo stesso: prima l'intesa sul governo, poi il presidente della Repubblica.

 

Facendo i conti della serva: a ‘’Draghi for president’’ mancano, nell’ordine: i voti della Lega, almeno il 30% dei grillini, probabilmente Forza Italia, di sicuro la Meloni che sa bene che un europeista intransigente come Mariopio ostacolerebbe la sua ascesa a Palazzo Chigi nel caso vincesse le elezioni.

 

Non dimentichiamo poi che almeno il 30% del Pd, il gruppone di Base Riformista degli ex renziani non ci pensa proprio a votarlo. Al pari di tutti peones parlamentari, Lotti e compagni non scommettono un euro sulla durata di un nuovo governo e sanno benissimo che Enrichetto Letta, quando stilerà le liste dei candidati, è pronto a lasciarli tutti a casa.

 

lotti renzi letta

Riepilogando: Draghi si presenterà dal quarto scrutinio dove basteranno 505 grandi elettori. Ma per affossarlo basteranno 300 franchi tiratori. E questi ci sono tutti, per ora. Come diceva Rino Formica, la politica è sangue e merda. Anche nell’era Draghi.

Ultimi Dagoreport

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?