travaglio conticidio

DALL’INCONTRO D’ALEMA-DRAGHI ALLE MOSSE DI RENZI E LEGA, TRAVAGLIO SQUADERNA IN UN SAGGIO MANOVRE, TRAME, INGUACCHI CHE HANNO PORTATO ALLA FINE DEL CONTE 2- SECONDO IL MAGO DALEMIX DRAGHI LO SONDO’ PER SUCCEDERE A CONTE E GLI PARLÒ MALE DEL GOVERNO DELL' AVVOCATO. MA LA VERSIONE DEL PREMIER E’ DIFFERENTE – GIA’ NEL 2019, LA LEGA SAPEVA: "RENZI FARÀ CADERE CONTE". E SI CONOSCEVA ANCHE IL MOVENTE…

Estratto del libro “I segreti del Conticidio” di Marco Travaglio

 

 

GIUSEPPE CONTE E MARIO DRAGHI

21 ottobre 2019, interno giorno. Siamo a Milano, nella Sala Commissioni del "Pirellone", sede del Consiglio regionale della Lombardia. Paolo Grimoldi , deputato della Lega, segretario della Lega Lombarda e fedelissimo di Salvini, riunisce un gruppo di consiglieri regionali del partito e li aggiorna sulla situazione politica nazionale.

 

Non sa che in quella sala tutte le conversazioni sono registrate. Il Carroccio ha perso il potere da due mesi e mezzo, dopo la crisi del Papeete e la nascita del Conte-2, propiziata paradossalmente proprio da Renzi. Il governo giallorosa ha giurato il 5 settembre.

 

marco travaglio cover

Ma già il 17, dodici giorni dopo, il Rignanese ha mollato il Pd con una quarantina di parlamentari e si è fatto un partitino tutto suo, per ricominciare a manovrare contro il suo governo. Vuole rovesciarlo a fine anno, subito dopo la legge di Bilancio. E con chi fa sponda? Proprio con il Matteo leghista, grazie anche alla mediazione del paraninfo Denis Verdini , il plurimputato ex capatàz forzista in procinto di finire in galera, direttore editoriale del gruppo Angelucci, quasi suocero di Salvini (la figlia Francesca è la fidanzata di Matteo), nonché conterraneo e amico di Renzi fin dai tempi in cui questi era sindaco di Firenze, nonché coimputato di Tiziano Renzi nel processo Consip per traffico di influenze e turbativa d' asta.

salvini renzi

I due Matteo s' incontrano, si parlano in gran segreto e mettono a punto il timing dell' agguato a Conte per l' inizio del 2020, mentre in pubblico fingono di attaccarsi un giorno sì e l' altro pure. Il 15 ottobre Renzi sfida addirittura Salvini a Porta a Porta e l' altro accetta: 90 minuti di botte da orbi arbitrati da Bruno Vespa.

Ma è tutta scena. Che cosa bolle davvero nel loro pentolone lo rivela l' onorevole Grimoldi ai consiglieri leghisti esattamente sei giorni dopo: "Che cosa volevo dirvi di politicamente rilevante? Che riteniamo che Conte abbia i giorni contati.

 

Questo non vuol dire che riusciremo ad andare a votare come vogliamo. Ma molto probabilmente, dopo la legge di Stabilità, Renzi in testa ma non solo Renzi andranno a batter cassa per avere ulteriori spazi politici".

 

Sono informazioni riservate, di cui non c' è traccia sui giornali. Il governo è nato da un mese e mezzo e nessuno immagina che, al netto di qualche scaramuccia fra 5 Stelle e Pd da una parte e Iv dall' altra sulle tasse "green", sia già agli sgoccioli.

 

salvini renzi meme

Evidentemente Grimoldi ha saputo tutto da Salvini o dai pochi altri ammessi al suo inner circle. Il deputato spiega il movente che spinge Renzi a liberarsi del premier: "Molto probabilmente Conte verrà sacrificato sull' altare degli interessi di chi tiene in piedi questo governo e vuole avere spazio politico, cosa che non mi dispiace assolutamente, anzi, però tant' è".

 

In pratica Renzi - forte del controllo ferreo sui gruppi parlamentari del Pd, dove il neosegretario Nicola Zingaretti è in minoranza - prima sventa le elezioni anticipate con il Conte-2; e poi lavora per affossarlo e creare un altro governo, con un premier diverso (meno popolare e meno "grillino") e una coalizione di larghe intese che gli consenta di giocare di sponda con gli amici di Forza Italia e della Lega.

 

Un disegno che ha subito condiviso con Salvini: altrimenti Grimoldi non lo conoscerebbe fin nei minimi dettagli. Eccoli.

MARCO TRAVAGLIO

 

"Che cosa vogliono fare? È ovvio che Renzi, dall' alto del suo 3, 4 o 5 per cento, nonostante riesca a occupare mediaticamente ampi spazi, vuole rappresentare quell' area di persone normali (mormorii in sala: qualcuno fa notare che a fregare la Lega è stato proprio Renzi, ndr).

 

Sì, Renzi nemico numero 1! Però all' interno di questa maggioranza non gli riesce difficile cercare di apparire come quello più normale. Se gli altri parlano dei pesci rossi, di dare il carcere se sbagli una fattura, di mettere la tassa sulle merendine o sulle bibite zuccherate, nel momento in cui lui fa una battaglia normale per dire che vuole difendere le partite Iva e non vuole aumentare le tasse, sembra un genio all' interno di questa maggioranza".

 

Altro che nemico numero 1: Renzi è la sponda ideale per la Lega, per esempio contro le tasse "green" che tanto allarmano Confindustria e i padroni padani. Lui si che, nell' ottica leghista, è "normale". E poi è un ottimo piede di porco per scardinare il governo. La Lega non otterrà le elezioni anticipate, ma il taxi Rignano-1 lo riporterà al potere.

 

berlusconi salvini renzi

Ancora Grimoldi: "Zingaretti è in seria difficoltà, perché i gruppi parlamentari del Pd sono rimasti tali semplicemente perché Renzi gli ha detto di rimanere nel Pd. A cominciare dal capogruppo al Senato ( Andrea Marcucci , ndr), ma anche alla Camera ne abbiamo diversi.

 

Questi lui l' ha già detto, lo abbiamo sentito ieri (incomprensibile, ndr) non fa segreto che da qui alla fine dell' anno i gruppi di Italia Viva aumenteranno ampiamente: lui adesso sta cercando di fare campagna acquisti in Forza Italia e nei 5 Stelle. Col nuovo anno ne farà tornare all' ovile non pochi invece dal Pd, che sono li momentaneamente congelati".

 

rocco casalino e giuseppe conte

Quindi Renzi ha detto a Salvini di tenersi pronto, perché a gennaio richiamerà le sue quinte colonne parcheggiate nel Pd, a partire dal capogruppo al Senato Marcucci, e sferrerà l' offensiva finale: "Si giocherà la partita per mettere un presidente del Consiglio quantomeno che a lui vada bene, e ovviamente si giocherà la partita per il presidente della Repubblica".

 

Così la Lega non solo potrà rimettere piede al governo, uscendo dall' astinenza da potere cui l' ha condannata l' improvvida crisi del Papeete, ma parteciperà anche alla scelta del nuovo capo dello Stato.

GIUSEPPE CONTE MARIO DRAGHI

 

Che, grazie a Renzi, non sarà più appannaggio della maggioranza giallorosa a trazione 5 Stelle. Ma di una grande ammucchiata a trazione centrodestra. Poi ci si mette di mezzo il Covid-19, il piano dei due Matteo viene congelato e il Conticidio accantonato per cause di forza maggiore. Ma è solo rinviato di un anno.

 

Voi capite, cari lettori, quanto è difficile credere che il Conte-2 sia caduto da solo perché aveva fallito, visto che i due Matteo avevano già deciso di pugnalarlo appena nato nella culla?

 

 

 

D’ALEMA-DRAGHI

Ilario Lombardo per la Stampa

 

marco travaglio otto e mezzo

C' è un fatto che è tale al di là delle interpretazioni: un incontro tra un ex e un futuro premier che avviene alla vigilia della crisi del secondo governo di Giuseppe Conte. Mario Draghi telefona a Massimo D' Alema e lo invita nella sua casa romana, ai Parioli. Siamo agli inizi del dicembre 2020. Il rumore di fondo della politica sta diventando un' onda che travolgerà la maggioranza Pd-M5S-Leu.

 

Matteo Renzi ha un disegno in testa: Conte cadrà. Draghi è un ex banchiere in pensione che da mesi viene evocato per sostituire l' avvocato a Palazzo Chigi. D' Alema non ha alcun incarico istituzionale ma è uno degli uomini più ascoltati da Conte. Draghi lo invita per sondare quanto fragile sia il destino del premier.

d'alema draghi

 

O almeno è la versione che dà D' Alema dell' episodio svelato da Marco Travaglio nel suo ultimo libro «I segreti del Conticidio», dedicato alla fine del Conte II.

«Le versioni dei due protagonisti divergono», scrive il direttore del Fatto. Secondo l' ex leader Ds, Draghi gli parla male del governo dell' avvocato, e non ha gradito che nel 2019 lo abbia candidato a commissario europeo. «È convinto - scrive Travaglio riportando il pensiero di D' Alema affidato a pochi amici - che l' esecutivo sia destinato a fallire e che occorra pensare a un' alternativa». D' Alema intuisce dove Draghi voglia andare a parare, gli consiglia di sostenere Conte e di attendere la candidatura al Quirinale. L' ex presidente Bce gli risponde: al Colle non ci si candida. Una risposta che agli occhi di D' Alema conferma l' intuizione iniziale: Draghi pensa di succedere non a Sergio Mattarella ma a Conte.

 

travaglio

Secondo la versione dell' ex banchiere - più «sfumata» secondo Travaglio -, affidata anch' essa a pochi fedelissimi, i due invece avrebbero parlato soprattutto di Cina, sfiorando di sfuggita la politica. Di certo, di Draghi a Palazzo Chigi si parlava e se ne sarebbe parlato fino alla notizia, pubblicata da «La Stampa» il 31 gennaio 2021, della telefonata nel pieno della crisi tra Mattarella e il banchiere.

 

Quarantott' ore dopo la notizia, Mattarella chiama Draghi per l' incarico. Il tempismo avvalora la versione di D' Alema. E nonostante più volte l' ex Bce avesse detto di non essere interessato, è almeno da un anno che da più parti si faceva il suo nome. Complici anche i frequenti colloqui organizzati dal banchiere con i leader politici. Con Renzi e con Giancarlo Giorgetti, già prima della pandemia. Ma anche dopo, con Luigi Di Maio. Persino nel M5S si discuteva del probabile arrivo di Draghi.

MARIO DRAGHI

 

Travaglio racconta un altro episodio, che risale al 21 ottobre 2019. Al Pirellone, a Milano, Paolo Grimoldi, deputato della Lega, riunisce i consiglieri regionali. Non sa che quello che sta per dire verrà registrato. In quei giorni Italia Viva di Renzi è una creatura in fasce e non promette niente di buono per il neonato governo giallorosso. «Ha i giorni contati»: Grimoldi dice che se ne occuperà Renzi dopo la legge di Stabilità, facendo leva sui gruppi parlamentari dem ancora a lui fedeli, e lavorando di sponda con Salvini e Forza Italia per portare a una coalizione di larghe intese. Grimoldi è un fedelissimo di Giorgetti. Quattro giorni dopo, «La Stampa» scrive: «La profezia di Giorgetti: Governo tecnico e Draghi premier». È il 25 ottobre 2019. Tre mesi dopo la pandemia congelerà tutto per un anno.

salvini renzid alema 5d alema 15mario draghi giuseppe conte

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)