DIETROFRONT! – IL GOVERNO HA RITIRATO L’EMENDAMENTO AL DECRETO NATO CHE INTRODUCEVA LA PROROGA FINO A DICEMBRE 2023 DELL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA – LA MELONI AVEVA PAURA DI BRUTTE SORPRESE DA SALVINI E BERLUSCONI, QUINDI AVEVA PROVATO IL BLITZ PER BLINDARE LE FORNITURE A KIEV. MA DOPO LE POLEMICHE DELL’OPPOSIZIONE (IL PACI-FINTO CONTE HA PARLATO DI “LINEA GUERRAFONDAIA”) SI TORNA INDIETRO...

-

Condividi questo articolo


GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY GNENTOLOGO GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI MEME BY GNENTOLOGO

1 - UCRAINA: RITIRATO EMENDAMENTO A DL NATO SU PROROGA ARMI

(ANSA) - Ritirato definitivamente l'emendamento dei relatori al decreto Nato che introduceva nel provvedimento la proroga dell'invio di armi all''Ucraina fino a dicembre 2023. Lo si apprende a margine delle commissioni Difesa e Sanità del Senato dove il provvedimento è all'esame

 

2 - UCRAINA:CIRIANI,SE VOLONTÀ UNANIME OK DL PER PROROGA ARMI

(ANSA) - "Il governo non si è mai nascosto sull'invio di invio armi all'Ucraina. Il ministro Crosetto ha dato totale disponibilità a riferire alle Camere prima dell'invio. Si tratta di prorogare una norma e l'emendamento era una scelta tecnica per rendere più semplice e veloce il deposito e garantire la conversione entro il 31 dicembre.

 

luca ciriani giorgia meloni luca ciriani giorgia meloni

Se le opposizioni ci danno garanzie di convertire un decreto entro dicembre, il Cdm, su proposta del ministro della Difesa Crosetto, prenderà in considerazione la possibilità di un decreto". Così il ministro per i rapporti con il Parlamento Ciriani al termine della conferenza dei capigruppo Senato.

 

Ciriani ha parlato dopo il ritiro dell'emendamento che prorogava fino al 31 dicembre 2023 l'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a Kiev, presentato al dl Nato. "Il Governo informerà sempre il Parlamento su quello che farà secondo la procedura già standardizzata", ha aggiunto Ciriani. Il nuovo testo sarà in Cdm "questo giovedì o il prossimo, il calendario è molto affollato valutiamo la percorribilità di questa strada, se c'è la volontà di tutti credo si possa fare"., ha aggiunto.

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN

 

3 - BLITZ DI MELONI: ARMI A KIEV PER TUTTO IL 2023 CONTE: "GUERRAFONDAIA, VENGA IN PARLAMENTO"

Francesco Olivo per “La Stampa”

 

Il governo italiano assicura l'invio delle armi per tutto il 2023. Lo fa con una mozione di maggioranza, che di fatto blinda il provvedimento, ma soprattutto con un emendamento a un decreto che fa scoppiare la polemica in parte dell'opposizione. L'esecutivo guidato da Giorgia Meloni è stato sempre chiaro sul tema della guerra, tanto che la leader di FdI ha imposto agli alleati l'appoggio all'Ucraina al primo punto del programma di coalizione.

 

jens stoltenberg giorgia meloni 13 jens stoltenberg giorgia meloni 13

Il timore di possibili sorprese da parte di Matteo Salvini e di Silvio Berlusconi ha imposto quindi alla presidente del Consiglio di cautelarsi e di chiudere l'argomento per altri tredici mesi. Mentre alla Camera si prepara un dibattito di indirizzo politico, al Senato con un blitz la maggioranza ha inserito un emendamento che autorizza l'invio di armi per tutto l'anno prossimo. Ha utilizzato un decreto che al tempo stesso prorogava il finanziamento per le missioni Nato e il commissariamento della Sanità calabrese.

 

Un metodo che ha scatenato parte dell'opposizione: «Il Governo infila di soppiatto un emendamento dentro un altro decreto per prorogare fino a fine 2023 l'invio di armi - dice il presidente del M5S, Giuseppe Conte -. Meloni vuole perorare questa linea guerrafondaia? Venga in Parlamento a dirlo». Il ministro della Difesa Guido Crosetto non ci sta: «Il governo non di sottrae al dibattito parlamentare. Il provvedimento è soltanto il prolungamento dell'autorizzazione che il partito di Conte ha votato più volte». Contrariato anche Fratoianni, che parla di «schiaffo» all'aula.

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA

L'unico dibattito parlamentare, comunque, sarà quello sulle mozioni. La maggioranza ne presenterà una unitaria.

 

Il punto che riguarda l'invio delle armi dovrebbe essere il quarto e non il primo, come immaginato in un primo momento, per tentare evitare di incappare nelle accuse di "bellicismo", sforzo, come visto, piuttosto vano. Il centrosinistra, però, è diviso: le mozioni saranno tre, una del Pd, una del Movimento 5 stelle, e quella dell'Alleanza Verdi-Sinistra. Quest' ultima è l'unica che chiede al governo «di interrompere la fornitura».

 

GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI CONFERENZA STAMPA MANOVRA

La formazione di Conte chiede di «promuovere sforzi diplomatici» per scongiurare un'escalation militare. La mozione del Partito democratico, invece, pone più l'accento sul sostegno all'Ucraina, «al popolo e alle istituzioni» con «tutte le forme di assistenza necessarie» assicurando «il diritto all'autodifesa», ma lavorando anche per «una Conferenza di pace». Il Terzo Polo chiede che il governo si impegni «a proseguire senza riserve il sostegno, economico e militare, a Kiev» anche «mediante l'invio di nuovi equipaggiamenti bellici». -

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…