matteo salvini roberto vannacci umberto bossi

PER DISSINESCARE VANNACCI, SALVINI CORRE DA BOSSI – IL CAPITONE È ANDATO A TROVARE IL SENATUR A GEMONIO, PER SIGLARE UNA TREGUA, DOPO ANNI DI BORDATE – A UN MESE DAL RADUNO DI PONTIDA MANCA ANCORA LA DATA DEL CONGRESSO DELLA LEGA E NELLE CHAT IL CLIMA È INCANDESCENTE CONTRO IL SEGRETARIO – SALVINI SI È RESO CONTO CHE IL GENERALE CHE LUI HA VOLUTO CANDIDARE È INCONTROLLABILE E CHIEDE AIUTO AL FONDATORE…

Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “La Stampa”

 

matteo salvini a casa di umberto bossi a gemonio

È la pace di Gemonio? Non c'è mai stata nessuna guerra». Dopo aver telefonato a Umberto Bossi per rassicurarsi delle sue condizioni in seguito alla falsa notizia della sua morte, alle 19.30 di ieri Matteo Salvini ha suonato il campanello della villetta di Gemonio per incontrarlo di persona. Il faccia a faccia, a cui erano presenti anche il secondogenito di Bossi, Renzo, e la moglie Manuela Marrone, è durato oltre un'ora.

 

«È andata benissimo. L'ho trovato in forma» dice il segretario della Lega e ministro dei Trasporti all'uscita. «Abbiamo parlato di autonomia, di pensioni da tutelare, di lavoro, di tasse, di giustizia, di Lombardia, di come sta il governo, di come sta la Lega» elenca ai cronisti. Ma anche, come aggiunge poi una nota, di economia, infrastrutture, guerra e politica energetica. [...]

 

umberto bossi e matteo salvini

[...] Negli ultimi due anni, a dire il vero, è stato un crescendo di bordate da parte di quello che i vecchi leghisti chiamano ancora "il Capo", al suo successore: dopo le politiche del 2022 la fondazione del Comitato Nord per rimettere al centro la questione settentrionale (con comizio ribelle in una domenica invernale di pioggia al castello di Giovenzano), poi il quarantesimo compleanno della "Lega autonomista lombarda" dell'aprile scorso festeggiato da separati in casa (Salvini e i ministri sotto la storica sede di Varese, Bossi circondato da fedelissimi e giornalisti nel giardino di Gemonio a suggerire che il partito aveva bisogno di un nuovo leader), infine l'annuncio fatto da Paolo Grimoldi a urne aperte (mai smentito) che alle Europee il Senatur avrebbe votato per il candidato indipendente di Forza Italia Marco Reguzzoni.

 

matteo salvini a casa di umberto bossi a gemonio

[...] Tutto dimenticato? Probabilmente no, ma quella di ieri, se non è un rappacificazione, è perlomeno una tregua. Ma soprattutto è un segnale che dopo l'elezione del generale Roberto Vannacci all'Europarlamento, che ha permesso alla Lega e al suo segretario di uscire ridimensionati ma non sconfitti dalle Europee di giugno, in vista del congresso federale Salvini medita di dare una sterzata alla linea politica del partito.

 

Per farlo, però, non può fare a meno del fondatore. Sarà un caso, ma alla domanda se abbiano parlato anche del generale, Salvini fuori da casa Bossi preferisce glissare e correre alla festa della Lega nella vicina Besozzo. Molti leghisti, in queste ore, sperano che si vada nella direzione di un ritorno al federalismo delle origini. A cominciare da una vera battaglia contro tutto e contro tutti sull'autonomia.

 

SIAMO UOMINI O CAPORALI - MEME BY MACONDO

Sia perché Vannacci sembra intenzionato a occupare la destra dello spettro politico, sia perché i movimenti neo-autonomisti, pur essendo piccoli e divisi, cominciano a sgranocchiare consenso. Alle prossime regionali, ad esempio, potrebbero presentarsi un po'ovunque: in Liguria con "Grande Liguria" degli ex leghisti Giacomo Chiappori e Roberto Bernardelli, ma anche con il "Partito Popolare del Nord" dell'ex Guardasigilli Roberto Castelli (che è pronto a raccogliere le firme anche in Emilia Romagna), in Umbria con il "Movimento Umbria Autonoma" dell'ex segretario regionale del Carroccio Francesco Miroballo. [...]

 

bossi salvini

A chiedere un cambio di passo, poi, sono quadri e amministratori della Lega, che guardano con preoccupazione il costante calo dei consensi e della partecipazione popolare alla vita del partito. Dopo il voto europeo Salvini annunciò che i congressi si sarebbero tenuti entro l'autunno e oggi, a un mese dal raduno di Pontida e senza ancora una data fissata, dentro le chat il clima è ormai incandescente. [...]

 

Avranno parlato anche del congresso Bossi e Salvini? L'unica certezza, per ora, è che il segretario ha promesso al fondatore di tenerlo costantemente aggiornato. E di tornare a incontrarlo presto insieme ai ministri, a partire da Roberto Calderoli. La "non guerra" di Gemonio è appena iniziata.

umberto bossi e matteo salviniroberto vannaccimatteo salvini a casa di umberto bossi a gemonio

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…