DOPO PADRE GEORG, PROSEGUE LA TRADIZIONE DEI PRETI ''HOT'' COME SEGRETARI PARTICOLARI DEL PAPA - AL FIANCO DI BERGOGLIO ARRIVA GONZALO AEMILIUS, NONNA EBREA E GENITORI NON CREDENTI, URUGUAGIO CONVERTITO AL LICEO E DA ALLORA PRETE DI STRADA, CHE AIUTA ''I DROGATI'', COME DISSE IL PAPA QUANDO LO PRESENTÒ AI FEDELI A POCHE ORE DALLA SUA ELEZIONE. UNA SCELTA FUORI DALLA CURIA DETESTATA DAL PONTEFICE - SU TWITTER PARTE L'HASHTAG #UCCELLIDIROVO (MA OCCHIO AL MULLET ANNI '80)

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IL PAPA NOMINA SEGRETARIO PARTICOLARE L'URUGUAIANO CONOSCIUTO NEL 2006 

Domenico Agasso Jr per “la Stampa

 

All' alba del pontificato, meno di 96 ore dopo essere diventato Papa, Francesco lo intravide e riconobbe tra la folla. A sorpresa lo portò in chiesa, accanto a lui, per presentarlo alla gente. Un incontro e una scena che, oggi, assumono un significato "profetico". Sette anni dopo infatti Bergoglio chiama Gonzalo Aemilius, prete di strada uruguaiano, per affidargli l' incarico di suo segretario personale. Prende il posto di padre Fabian Pedacchio, che ha lavorato accanto a Francesco dal 2013 al 2019, tornato lo scorso dicembre alla Congregazione per i Vescovi. Affiancherà l' altro segretario particolare, l' egiziano padre Yoannis Lahzi Gaid.

padre gonzalo aemilius con papa bergoglio padre gonzalo aemilius con papa bergoglio

 

È una nuova scelta in linea con lo stile del pontificato: al suo fianco Francesco colloca non un prelato di Curia, ma un sacerdote abituato a stare tra la gente, in particolare fra i ragazzi in difficoltà.

Classe 1979, padre Gonzalo è descritto come carismatico e determinato. Non dunque discreto e riservato come il suo predecessore: nel suo Paese è un personaggio mediatico, anche grazie al volto telegenico, oltre che per la sua attività tra i giovani e giovanissimi bisognosi.

 

Gira spesso con un termos di acqua calda e con il tipico recipiente zeppo di foglie secche di mate, pronto all' occorrenza a preparare e gustare la bevanda aromatica.

È stato ordinato sacerdote il 6 maggio del 2006 ed è dottore in Teologia. Da pochi giorni. In queste settimane infatti era a Roma per presentare la tesi dottorale in Teologia fondamentale, già con le valigie pronte per tornare subito in Uruguay. Ma poi è arrivata una chiamata a cui si può rispondere solo sì: dall' altra parte della cornetta c' era Jorge Mario Bergoglio, che gli ha chiesto di attraversare il Tevere per entrare nella sua strettissima "famiglia".

padre gonzalo aemilius padre gonzalo aemilius

 

Probabilmente un sogno a occhi aperti per chi, come Gonzalo, da giovane era un devoto dell' arcivescovo di Buenos Aires. Lo considerava un punto di riferimento, seppure a distanza. «Era così vicino al mio modo di sentire la Chiesa che mi appassionò al punto da diventare il faro di quella che sarebbe stata la mia vita futura», ha raccontato anni fa a L' Osservatore Romano. Di Bergoglio lo impressionava la forza di integrare valori diversi e indirizzarli in un' unica direzione: «Fare esperienza di questa sua capacità è stato decisivo nella mia vita. Mi ha insegnato a trarre il meglio che c' è in ogni individuo, per quanto possa essere diverso da tutti gli altri, e a metterlo a frutto per il bene».

 

Un episodio su tutti: «Mi colpì molto quando, durante la messa del giovedì santo in un quartiere simile a una favela brasiliana, dove circolava molta droga, fece la lavanda dei piedi a tossicodipendenti e malati di Aids con una tenerezza sconvolgente». E con il suo gesto «riscattò tantissimi abitanti del quartiere, prigionieri di quel meccanismo tremendo che sono la droga e la sua strada». Il lavoro con i giovani di questo ragazzo sulla via del sacerdozio attirò l' attenzione di Bergoglio. Così gli telefonò. E da allora non si è più dimenticato di lui.

padre gonzalo aemilius con papa bergoglio padre gonzalo aemilius con papa bergoglio

 

Proveniente da una famiglia agiata di Montevideo, «una nonna ebrea e genitori non credenti», informa Vatican News, Gonzalo Aemilius si è convertito durante il liceo, «colpito dal sorriso e dalla gioia sul volto di alcuni sacerdoti che aiutavano i ragazzi di strada nonostante le minacce di morte». Decide di farsi prete e di dedicare la sua vita ai giovani abbandonati. Fonderà e dirigerà il Liceo Jubilar Juan Pablo, in una zona poverissima nella periferia della capitale uruguaiana dove l' unica alternativa è il degrado. L' istituto diventa presto «un' istituzione scolastica esemplare», assicurano molti connazionali.

 

In quel 17 marzo 2013, alla fine della prima Messa da Papa con i fedeli, dunque con gli occhi del mondo puntati addosso, Francesco in un fuori programma presentò questo sacerdote misterioso: «Voglio farvi conoscere un prete che viene da lontano.

padre gonzalo aemilius bergoglio padre gonzalo aemilius bergoglio

Da tempo lavora con i ragazzi di strada, con i drogati».

 

Per loro «ha aperto una scuola, e tutti questi ragazzi di strada oggi lavorano grazie allo studio che hanno compiuto». Aggiunse anche di non sapere come e perché «oggi sia arrivato qua: ma lo saprò!». Forse negli anni comprenderà che non è stato un caso.

 

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