berlusconi forza italia bernini gelmini carfagna pascale marina

DOPO TANTO “FORZA GNOCCA” ORA COMANDANO LE DONNE - CECCARELLI: “PER UNO DI QUEI PARADOSSI CHE RENDONO LA POST-POLITICA SORPRENDENTE, FORZA ITALIA È COMUNQUE DIVENTATO IL PARTITO IN CUI LE DONNE HANNO FATTO PIÙ STRADA. GELMINI E BERNINI GUIDANO I GRUPPI PARLAMENTARI. POI C’È L’ERESIA DI MARA CARFAGNA, LICIA RONZULLI CONTROLLA L’AGENDA DEL CAV. LE SCELTE DECISIVE SONO DI MARINA BERLUSCONI. E POI C’È FRANCESCA PASCALE…”

Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”

 

MARIA STELLA GELMINI ANNA MARIA BERNINI

E nel frattempo, per uno di quei paradossi che rendono la post-politica misteriosa e sorprendente, Forza Italia, o quel che ne resta, è comunque diventato il partito non si dirà più femminista, ma certo quello in cui le donne hanno fatto più strada e più si danno da fare. Così si può leggere il protagonismo politico e istituzionale di Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, saldamente alla guida dei gruppi parlamentari, e la scelta di Jole Santelli come candidata governatrice nella turbolenta Calabria; ma in questo senso va soprattutto l' ormai aperta dissidenza, se non l' eresia di Mara Carfagna che con la sua neonata frazione, "Voce libera", sia pure muovendosi a stop and go sembra procedere sul piano inclinato di una scissione, per forza di eventi connotata in rosa.

FRANCESCA PASCALE E MARA CARFAGNA

 

Più in generale, e con il dovuto sconcerto, colpisce come l' interminabile dissoluzione del berlusconismo vada in scena all' insegna di una sempre più accentuata presenza di figure femminili al comando o ad esso aspiranti.

 

Per cui se dentro Forza Italia sono donne a definire il perimetro della maggioranza e dell' opposizione interna, e se un' altra figura decisiva, Licia Ronzulli, detiene fin troppo gelosamente l' agenda del Cavaliere, sul piano famigliare e aziendale (Mondadori) le scelte decisive restano in mano a Marina Berlusconi; così come, per quanto riguarda il potere cortigiano, sia pure con l' andirivieni che caratterizza le peripezie dei vari cerchi magici da Palazzo Grazioli alle varie ville è da tempo che la neo-sardina Francesca Pascale si è fatta soggetto politico autonomo, per giunta orientata sul tema dei diritti di genere. Niente male come esito del più conclamato maschilismo della storia repubblicana!

mara carfagna licia ronzulli

 

E forse non c' è nesso fra la crisi terminale e l' accentuata presenza di donne; o forse sì. Sta di fatto che la preponderanza rosa si è imposta senza particolari lamentazioni e rivendicazioni, come per caso o necessità di auto-trasformazione, o per arcano ribaltamento, nemesi o scherzo della storia, o vai a sapere.

 

Ora, anche senza fare troppo gli schifiltosi, per la verità non paiono così rilevanti le ragioni politiche che in nome di una linea moderata, liberale, riformista, europeista, e via generizzando, spingono Carfagna e qualche altra anima in pena fuori dal centrodestra a trazione Salvini.

 

FRANCESCA PASCALE E SILVIO BERLUSCONI AL MATRIMONIO DI CATIA POLIDORI

Sono tempi aridi di idealità e progetti, e al momento è difficile appassionarsi all' eventuale, ma ancora negato ricongiungimento con Renzi. Magari c' entrerà qualche bega in Campania. E però: chi mai avrebbe immaginato dieci anni fa, al culmine del ciclo storico berlusconiano, che la fiaba della «ministra più bella del mondo» sarebbe proseguita con una specie di ribellione che bene o male - e come in nessun altro partito - mette in discussione il potere di un uomo, anzi di un presidente addirittura auto-proclamatosi per statuto «a vita»?

 

Quando Carfagna - era il 2008 - fu imposta senza grandi esperienze alla guida delle Pari Opportunità (!) parve un gesto di arroganza così maschile che apriti cielo; e infatti la vita pubblica si popolò di fanta-intercettazioni, riandarono video di sconsolante frivolezza tele-pomeridiana, calendari osé vorrei ma non posso, a parte gli oltraggi in piazza e alcune trascurabili poesie satiriche di Camilleri. Sono cose vecchie, ma forse ricordarle oggi insegna qualcosa.

 

licia ronzulli

Fu proprio un complimento un po' scemo di Berlusconi a Carfagna, nella serata dei Telegatti, a scatenare la prima lettera che Veronica scrisse a Repubblica . Si stava in realtà concimando il campo per la più spaventosa serie di scandali, non c' è dubbio; ma anche per il dispiegarsi di vicende che di riffa o di raffa avrebbero per la prima volta messo in causa il patriarcato, "il Sultanato" (titolo di un' opera di Vanni Sartori, massimo scienziato della politica), la satrapia o le allegre ingenuità di un maschio, ultimo capo onnipotente che fra galanterie e patologie, scuola quadri per veline, vampirismi minorenni, gare di burlesque, cene eleganti e bustarelle olgettine, ad un certo punto - se non ora quando? - riuscì a chiamare in piazza contro di sé migliaia di donne, dalle ragazzine alle nonne, dalle Femen alle monache. E ora? Ora boh. Ora sulle rovine stanno in piedi delle donne. Ora tutto è sempre possibile.

marina e silvio berlusconi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)