mario draghi rotto il cazzo

DRAGHI IN MODALITA' "ME NE VADO!": "GARANTITE I VOTI, PERCHÉ COSÌ IL GOVERNO NON PUÒ ANDARE AVANTI. BISOGNA ESSERE REALISTI, NON IDEALISTI. IL GOVERNO FA LE COSE, IL PARLAMENTO LE PORTA AVANTI" - FURIOSO PER LA BOCCIATURA IN COMMISSIONE DEL DECRETO MILLEPROROGHE, HA CHIESTO UN CHIARIMENTO SULLE “FALLE DELLA MAGGIORANZA” - LEGA E FORZA ITALIA HANNO VOTATO INSIEME ALLA MELONI CONTRO IL PARERE DELL'ESECUTIVO SUL LIMITE A MILLE EURO DEL CONTANTE -  PRIMA DEL VERTICE, È SALITO AL QUIRINALE PER INCONTRARE MATTARELLA - DRAGHI HA URLATO CHE NON HA ALCUNA INTENZIONE DI RESTARE ALLA GUIDA DI UN GOVERNO ELETTORALE, DOVE OGNUNO FA A GARA A SVENTOLARE LE PROPRIE BANDIERINE, SENZA CURARSI DEL BENE DEL PAESE. E DEL FATTO CHE, SE TUTTO PRECIPITA E SI VA A VOTARE, L’ITALIA RISCHIA DI NON INCASSARE GLI AIUTI MILIARDARI DEL PNRR E I PEONES NON INTASCERANNO IL VITALIZIO...

1 - DRAGHI STRIGLIA LA MAGGIORANZA: “COSÌ NON SI PUÒ ANDARE AVANTI. MI INVITANO AL REALISMO, MA IO SONO QUI PER IDEALISMO”

Da www.lastampa.it

 

MARIO DRAGHI MEME

«Bisogna essere realisti, non idealisti. Il governo fa le cose, il Parlamento le porta avanti». Così il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi ha sferzato la maggioranza di governo chiedendo conto anche di passaggi a vuoto sul milleproroghe. Di più: il premier avrebbe chiesto di non “affossare” o stravolgere in Parlamento i provvedimenti approvati dal governo, magari all’unanimità: «Così non si può andare avanti».

 

mario draghi in conferenza stampa 2

In cabina di regia, dunque, Draghi ha chiesto spiegazioni su quanto accaduto la notte scorsa nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera dove il governo è andato sotto quattro volte nelle votazioni. E per questo il presidente del Consiglio ha sottolineato la necessità di essere più compatti. 

 

Prima della riunione, a cui partecipano i ministri Patuanelli, Giorgetti, Gelmini, Orlando, Bonetti, Speranza, Draghi è salito al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a cui ha riferito del Consiglio europeo e dell’incontro con le forze di maggioranza.

 

meme del presepe con matteo salvini giorgia meloni silvio berlusconi

Sul tavolo della riunione c’è anche il tema del caro energia. Basti pensare che nel 2022 circa il 70% dell’impatto espansivo della manovra appare concentrato in quattro ambiti, tra cui il più rilevante è “Infrastrutture e mobilità sostenibili, transizione ecologica, energia e sisma”, che include anche le misure destinate al contenimento dei prezzi dell'energia, e da solo vale il 21% della manovra.

 

E' quanto emerge dall’analisi dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) secondo cui a seguire ci sono “Lavoro, famiglia e politiche sociali” (19%), le “Disposizioni in materia di entrata” (16%) e il settore “Crescita e investimenti” (13%).

 

Rispetto ai testi iniziali, l’impatto delle modifiche ha comportato «marginali miglioramenti del saldo, con variazioni inferiori ai 100 milioni annui nel 2022 e nel 2024 e pari a circa 300 milioni nel 2023», spiega l’Upb.

 

SERGIO MATTARELLA MARIO DRAGHI MEME

In particolare, l’utilizzo delle risorse destinate al cosiddetto bonus cuneo fiscale (il trattamento integrativo di 100 euro mensili per i redditi da lavoro dipendente sotto una certa soglia) per finanziare parte degli oneri associati alla revisione del prelievo Irpef ha comportato la modifica della contabilizzazione nel conto della PA da maggiore spesa per prestazioni sociali a minore entrata per imposte dirette (per importi pari a 9,1 miliardi annui).

 

2 - DRAGHI CHIEDE CHIARIMENTO SU MILLEPROROGHE

Da www.ansa.it

 

E' in corso a Palazzo Chigi la riunione presieduta dal presidente del Consiglio Mario Draghi con i capi delegazione delle forze politiche di maggioranza: i ministri Stefano Patuanelli, Giancarlo Giorgetti, Maria Stella Gelmini, Andrea Orlando, Elena Bonetti e Roberto Speranza.

matteo salvini giorgia meloni meme by carli

 

Sul tavolo, il caro bollette, tema all'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri, previsto per domani.

 

Nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi, in base a quanto si apprende, si è parlato anche delle 'falle della maggioranza', col governo che la notte scorsa è andato sotto quattro volte, in commissione alla Camera, durante l'esame delle modifiche al dl Milleproroghe. L'incontro è stata l'occasione per Draghi per chiedere un chiarimento sull'accaduto. Lo si è appreso da alcuni partecipanti alla riunione.

 

sergio mattarella sulla lancia flaminia con mario draghi e ugo zampetti

"I carichi contenuti nei piani di dilazione, per i quali è intervenuta la decadenza dal beneficio anteriormente alla data di inizio della sospensione dei termini di versamento delle cartelle, possono essere nuovamente dilazionati, con riferimento alle richieste di rateizzazione presentate tra il 1 gennaio e il 30 aprile 2022 fino ad un massimo di settantadue rate mensili".

 

E' quanto prevede un emendamento al Milleproroghe approvato nelle commissioni alla Camera secondo quanto riporta una nota di FI. Un chiaro e inequivocabile sostegno concreto ai contribuenti in difficoltà".

 

 

3 - DRAGHI DA MATTARELLA, POI CONVOCA IL VERTICE DI GOVERNO. IL PREMIER VUOLE EVITARE STRAPPI SUL DECRETO BOLLETTE

Monica Guerzoni per www.corriere.it

 

mario draghi sergio mattarella

Serrare i ranghi, far sentire ai partiti di maggioranza che la tenuta del governo e la stabilità del Paese sono priorità assoluta in un momento di forti tensioni internazionali.

 

Mario Draghi torna da Bruxelles e sale al Quirinale, per parlare a quattr’occhi con il presidente Sergio Mattarella: di Ucraina e Russia, ma anche di Italia. Venerdì 18 febbraio i l presidente del Consiglio vuole chiudere il decreto Bollette e non accetterà strappi da parte delle forze politiche, che in Parlamento stanno dando segnali di forte irrequietezza.

 

mattarella e mario draghi al quirinale

Alla Camera la notte scorsa la maggioranza è andata sotto quattro volte nelle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera. Ci sono state forti tensioni e Lega e Forza Italia, due partiti di governo, hanno votato contro il parere dell’esecutivo alcuni emendamenti del Milleproroghe assieme a Fratelli d’Italia, il partito più forte dell’opposizione. «Avanti così non si può andare», sembra voler dire Draghi, che ha convocato i capi delegazione per il tardo pomeriggio di oggi, giovedì 17 febbraio.

mattarella e mario draghi al quirinale

 

Con i capi delegazione Draghi è stato chiaro, per alcuni anche troppo. Ha detto che quanto accaduto a Montecitorio in notturna è inaccettabile e che la maggioranza deve restare tale sia in Consiglio dei ministri, sia alla Camera e al Senato: «O i partiti garantiscono i voti in Parlamento, o il governo non va più avanti».

 

Un monito che il presidente del Consiglio ha condiviso con il capo dello Stato nel breve incontro al Quirinale, servito anche per far vedere plasticamente ai leader delle forze politiche che l’ex presidente della Bce non ha alcuna intenzione di restare alla guida di un esecutivo elettorale, dove ognuno fa a gara a sventolare le proprie bandierine, senza curarsi del bene del Paese. E del fatto che, se tutto precipita e si va a votare, l’Italia rischia di non incassare gli aiuti miliardari del Pnrr.

 

 

 

 

 

Articoli correlati

LA MAGGIORANZA SI SPACCA: LA LEGA E FORZA ITALIA VOTANO CON FRATELLI D\'ITALIA SUL CONTANTE

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…