goffredo bettini giuseppe conte pd

DUE CUORI E UN NAZARENO – F. MERLO: “LA COPPIA È STRAMBA MA DI FASCINO PERCHÉ LE ANTROPOLOGIE SEMBRANO IRRIDUCIBILI: CONTE SI ESIBISCE E BETTINI SI NASCONDE, L'UNO COLLEZIONA INCARICHI E L'ALTRO LI RIFIUTA, CONTE NON HA PARTITO PERCHÉ LI VORREBBE SEDURRE TUTTI E BETTINI È "L'APPARATO UMANO" DIREBBE JEP GAMBARDELLA.  I DUE SONO IL NOSTROMO E IL METRONOMO DELLA REPUBBLICA ITALIANA. INSIEME TRATTANO I CINQUE STELLE COME LA LORO "BAD COMPANY", COME UNA SPECIE DI ALITALIA”

Francesco Merlo per “la Repubblica”

 

goffredo bettini gianni letta giuseppe conte

È il quasi erede di Prodi, il quasi federatore della sinistra: da Zingaretti a Bersani, da D'Alema a Pietro Grasso. Al quel suo famoso curriculum quasi vero, il professore avvocato Giuseppe Conte dopo due anni e mezzo ha finalmente aggiunto l'ambito master del Pd. Il relatore, il capo della commissione esaminatrice che l'ha promosso, è il suo nuovo dottor Sottile, quel Goffredo Bettini che di sé dice: «Sono il Nero Wolfe che risolve le crisi dalla mia piccola casa, 35 metri quadri senza televisione ».

 

goffredo bettini

Per Conte «Bettini è un sapiente giurista» e per Bettini «Conte è un paziente statista». Ma come ha fatto l'ex pupazzo di Di Maio&Salvini, l'ex vice dei suoi vice, ad aggiornare - nientemeno - la scienza politica del vecchio «è vero anche il contrario »? E come ha fatto a diventare il quasi capo del partito più sapiente d'Italia, il quasi protagonista di questo nostro tempo instabile tra azzardo e trattativa, pronto alla guerra ma con l'aria tranquilla e indulgente che già esibì al Senato mentre picchiava Salvini?

goffredo bettini

 

Ebbene, è Goffredo Bettini il tutor che gli sta insegnando che in politica si vince meglio quando nessuno ti prende sul serio, che nella sfida di spavalderia con Renzi ha il vantaggio degli svantaggiati, che c'è una forza nell'Agilulfo di Calvino che non sembrava un cavaliere ma solo una lucida armatura vuota. Bettini sta dunque allenando l'ex "ometto di Grillo": guantoni e rinvii, minacce e trattative.

 

goffredo bettini dopo tre ore di dibattito con renzi e d'alema

La coppia è stramba ma di fascino perché le antropologie sembrano irriducibili: Conte si esibisce e Bettini si nasconde, l'uno colleziona incarichi e l'altro li rifiuta, Conte non ha partito perché li vorrebbe sedurre tutti e Bettini è "l'apparato umano" direbbe Jep Gambardella. Ed è uno spasso quest' alleanza tra lo sbraco all'ombra dei palazzi e la liturgia luccicante del gagà, tra il sussurro e il vaniloquio, tra il barocco e il rococò.

 

renzi mejo dello sciamano di washington

Li unisce la piega del cavillo, il rimpasto, la sfida, la verifica e la mediazione anche durante la tempesta: «Sono costruttivo e non distruttivo » ripete di sé Conte mentre Bettini gli organizza in Senato il gruppo di sfondamento dei «costruttori », ma allo stesso tempo manda messaggi a Renzi, tratta, cede, offre, promette punizione ma dirige la squadra dei pontieri del Pd: Orlando, Franceschini E ormai Conte ha persino capito che i cazzotti di scena, alla maniera degli imbonitori rionali, più sono sgangherati e rumorosi - «è solo questione di ore» «l'appuntamento è a domani» e meno fanno male, come nel caso del disprezzo renziano più esibito: «Se non fosse per me, Conte ancora insegnerebbe, con la didattica a distanza, a Novoli ».

 

goffredo bettini gianni letta. giuseppe conte

Titolare di «un metodo» che ormai sfida Andreotti, Conte ha consegnato ai libri di storia un altro trasformismo italiano: non ha di nuovo cambiato casacca come quando, da trasformista semplice, mutò il "Conte uno" nel "Conte due", primo capo di un governo di destra che, senza soluzione di continuità e senza neppure uscire dal suo ufficio di Palazzo Chigi, divenne capo di un governo di sinistra.

Roccobello Conte Casalino

 

Ora Conte ha invece cambiato il cervello. Il suo doppio infatti non è più Rocco Casalino, ma è la mente pensante, è l'intelletto collettivo del Partito democratico. I due sono il nostromo e il metronomo della Repubblica italiana, Master & Commander. Insieme Conte e il Pd trattano i cinque stelle come la loro "bad company", come una specie di Alitalia.

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

 

E così quelli che agli esordi del suo primo governo manovravano Conte come un burattino («Luigi, questo lo posso dire?») sono ora la sua società fallita. Insieme hanno dato la caccia ai responsabili, ai voti di risulta, ai giubbotti di salvataggio: «Conte è convinto di avere i numeri, auguri» ha detto Renzi ma il tono è quello del lupo ferito.

 

CONTE CASALINO MEME

E insieme hanno ridotto la famosa furia toscana di Renzi alla ruspa padana di Salvini. La nuova grinta di Conte è la forza antica del Pd: «Ci vediamo in aula» dice. E poi: «Se ritirano le ministre non ci sarà un altro governo con Italia viva». Alterna acidità e modestia e questo ingorgo di pulsioni ogni tanto diventa tic nervoso e perciò Conte si confonde e si impappina. Ma sa che i fedelissimi lo vogliono sanguigno, che sperano nella sua rabbia come uscita collettiva dal soffocamento di un governo sempre più deludente e sempre meno popolare che esaspera gli italiani per le strade, nelle famiglie, nei posti di lavoro.

 

RENZI DALEMA FRANCESCHINI ORLANDO

Ma comunque oggi vada a finire è già straordinaria la tenuta - due anni e mezzo - del quasi presidente, quasi giurista, quasi leader, che incarnava "la quasità" e il pressappoco italiano ed è diventato il dioscuro di se stesso e poi la figura affidabile e rassicurante durante la prima ondata della pandemia e ora, alternando la prudenza e il coraggio come valori e resistendo al fuoco lento di Renzi con la pazienza dell'arrostito, è asceso al soglio del Partito democratico.

 

goffredo bettini

Conte è il miracolato che si è messo a fare miracoli. Bettini lo ha infatti convinto che l'Italia di sinistra sicuramente lo voterebbe. Davvero il "contismo" è la nuova scienza politica della porta sempre chiusa che rimane sempre aperta, forse l'ultima disperata invenzione della governabilità , della stabilità del traballante, del rassicurare saltando sulle mine, dell'après moi le déluge: dopo di me elezioni, caos sociale, contagi, disastri, pandemia e pandemonio.

Conte Casalino - Decretissimagoffredo bettini beppe grilloGOFFREDO BETTINIconte casalino ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTEConte CasalinoConte Casalino meme Oshogoffredo bettini beppe grillogoffredo bettinigoffredo bettini (3)goffredo bettini paolo taviani barbara palombelligoffredo bettini prende appuntipier giorgio romiti saluta goffredo bettiniinvitati presentazione libro di goffredo bettiniroberto giachetti e goffredo bettini (1)goffredo bettini beppe grillo 1

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…