mattarella conte casalino

DULCIS IN FUNDO: IL CONTE-CASALINO E’ RIUSCITO A FAR INCAZZARE ANCHE MATTARELLA! - COME DAGO-RIVELATO, CONTE AVREBBE CHIAMATO ALL'ULTIMO IL CAPO DELLO STATO PER DIRGLI 'STO SALENDO' E IL QUIRINALE, A QUEL PUNTO, GLI AVREBBE RISPOSTO: 'EH NO, MICA PUOI FARE COME TI PARE' – NON SOLO: PARE CHE CASALINO AVESSE IN MENTE, AL TERMINE DELL'INCONTRO CON MATTARELLA, DI METTERE IN SCENA UNA CONFERENZA STAMPA...

 

Serena Pizzi per ilgiornale.it

 

giuseppe conte sergio mattarella 1

"Devi uscire velocemente, anzi subito, da questa condizione di incertezza. Serve una maggioranza solida". Solo 13 giorni fa, Sergio Mattarella rivolgeva queste parole a Giuseppe Conte.

 

 

Breve recap: Matteo Renzi aveva già ritirato le due ministre e il sottosegretario di Italia Viva dal governo, ma ancora non era arrivata la batosta della maggioranza relativa in Senato. Che, per l'appunto, è di martedì scorso. Il Colle, però, aveva avvertito Conte (prima che finisse con "un piede nella fossa") e il premier sapeva già tutto.

conte casalino

 

Nonostante tutti i "se", i "ma" e i "forse", Giuseppi avrebbe dovuto fare l'impossibile per coprirsi le spalle e mettere un punto sulla crisi di governo. Per un attimo, era pure convinto di avercela fatta. Ma la maggioranza relativa gli ha messo i bastoni fra le ruote e, quello che sarebbe dovuto essere un piccolo incidente di percorso per ritornare in campo più forte di prima, si è rivelato fatale.

 

Il motivo? Il 19 gennaio, con il solo appoggio di 156 senatori, Conte ha capito che i suoi tanto corteggiati voltagabbana erano terrorizzati. Non erano ancora pronti per costruire con lui un nuovo partito. E la tanto aspirata "maggioranza solida" non esisteva. Ecco che quindi è iniziato il dramma: come arrivare al voto in Aula di mercoledì 27 gennaio sulla relazione di Alfonso Bonafede. Chi avrebbe sostenuto il governo? Se prendiamo tempo ci salviamo? I numeri parlavano chiaro: la maggioranza non ci sarebbe stata.

giuseppe conte sergio mattarella

 

La quarta gamba non c'era. Così ha iniziato a farsi strada l'idea delle dimissioni del premier. Pd e M5S lo hanno più volte indirizzato in questa via (anche se ufficialmente hanno sempre smentito). Il ragionamento è sempre stato: non si può andare in Aula e cadere, bisogna anticipare le mosse dell'opposizione rassegnando le dimissioni per riuscire a dare vita a un Conte ter.

 

Roccobello Conte Casalino

Benissimo, questa sera l'annuncio delle dimissioni è arrivato. Conte ha messo da parte il terrore di non ricevere il reincarico e di essere tradito per ridare la parola al Colle. Intorno alle 18, le agenzie di stampa hanno iniziato a battere con tanto di stelline la notizia dell'ultima ora: "Conte sale al Quirinale per rassegnare le dimissioni".

 

Così non è stato, però. Come rivela Dagospia, infatti, questo modo di fare comunicazione in "stile Casalino" (prima ai giornalisti poi al presidente della Repubblica) non è stato particolarmente apprezzato da Mattarella. Anzi. "Pare che Conte non sia più andato da Mattarella perché il Colle si è incazzato.

 

conte mattarella

L'azzimato pupazzo di Travaglio e Casalino avrebbe chiamato all'ultimo il capo dello Stato per dirgli 'sto salendo' e il Quirinale gli avrebbe risposto: 'Eh no, mica puoi dircelo all'ultimo e fare come ti pare'", scrive il sito diretto da Roberto D’Agostino. Probabilmente le parole non saranno state proprio queste, ma i toni sì. Fatto sta che Conte ha innervosito il Colle e ha dovuto mettere la retromarcia per ritornare a Palazzo Chigi.

 

 

MARCO TRAVAGLIO ROCCO CASALINO

E ora che succede? Di certo Mattarella ha intenzione di esercitare il ruolo che gli compete (l'arbitro) e portare l'Italia fuori dalla crisi. A tredici giorni dal primo incontro e dopo due udienze, il capo dello Stato riceverà nuovamente domani mattina il presidente del Consiglio che si presenterà dimissionario.

 

Prassi vuole che il capo dello Stato prenda atto della decisione del premier e lo inviti a curare il disbrigo degli affari correnti. Vista la particolare situazione di emergenza di tutto il mondo, Mattarella potrebbe iniziare con le consultazioni mercoledì pomeriggio o concentrarle nella sola giornata di giovedì. Mercoledì mattina, infatti, al Quirinale sono in programma le celebrazioni per il Giorno della memoria. Bisogna, poi, tener conto dei tempi tecnici legati alla formazione delle varie delegazioni e soprattutto sarà necessario predisporre tutta una serie di precauzioni legate al Covid.

conte mattarella

 

Inutile ipotizzare cosa deciderà di fare il capo dello Stato. Sicuramente tutto si svolgerà nella massima rapidità. Solo dopo aver ascoltato i rappresentanti delle forze politiche e delle componenti parlamentari, Mattarella capirà se ci sono gli spazi per un pre-incarico o un incarico pieno che possa poi portare a un Conte ter, sostenuto da una riedizione dell'attuale maggioranza con gli stessi partiti e/o con altre formazioni.

 

Se invece risultasse impossibile la permanenza a palazzo Chigi dell'attuale inquilino, è chiaro che si aprirebbero gli altri scenari legati ad un cambio di premier ma non dell'attuale coalizione. In ballo c'è anche la creazione di un governo sostenuto dalla cosiddetta "maggioranza Ursula" e un esecutivo di larghe intese o di unità nazionale. Tutte ipotesi. Mattarella dovrà capire se esistono gli spazi per risolvere la crisi o se invece sarà inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni.

sergio mattarella giuseppe conte

 

 

Quello che è certo è che Conte non può più pensare di fare come gli pare. Non può minimamente pensare di poter gestire questa crisi a colpi di dpcm o dirette a reti unificate. Ci ha provato e ha fallito. Ora Mattarella lo aspetta al varco. E Giuseppi non può più giocare a fare il "capetto".

mattarella contesergio mattarella giuseppe conte 8sergio mattarella giuseppe conte 3sergio mattarella giuseppe conte 9

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."