ephraim mirvis jeremy corbyn

EBREI CONTRO CORBYN – IL RABBINO CAPO DEL REGNO UNITO ATTACCA IL LEADER DEL LABOUR: “CHE NE SARÀ DEGLI EBREI BRITANNICI SE VINCERÀ LE ELEZIONI?” – LA KEFIAH, LA VISITA ALLA TOMBA DEI TERRORISTI DI MONACO E LE CRITICHE A ISRAELE: TUTTE LE AMBIGUITÀ DI “JEREMY IL ROSSO”, CHE TRA LE ALTRE COSE NON GRADISCE MOLTO IL DISSENSO NEL PARTITO (VECCHIO VIZIO DEI MARXISTI)

JEREMY CORBYN

Daniel Mosseri per “Libero Quotidiano”

 

«Il modo in cui la leadership del Labour ha affrontato il razzismo anti-ebraico è incompatibile con i valori britannici di cui siamo così orgogliosi, ossia dignità e rispetto per tutte le persone». A due settimane dalle elezioni anticipate in Gran Bretagna, il rabbino capo del Regno Unito e del Commonwealth, Ephraim Mirvis, ha scritto un editoriale di fuoco al Times per porre una domanda agli elettori britannici: «Che ne sarà degli ebrei e dell' ebraismo britannico se il Labour formerà il prossimo governo?»

 

ephraim mirvis 2

Entrato a gamba tesa nell' agone politico in piena campagna elettorale, il religioso si è detto ben consapevole delle convenzioni secondo cui il rabbino capo deve stare lontano dalla politica dei partiti «ed è giusto che sia così». Tuttavia, ha anche scritto Mirvis, «affrontare il razzismo non è una questione strettamente politica».

 

MINORANZA STALINISTA

Nel suo editoriale, il rabbino ortodosso stila una lunga lista delle situazioni imbarazzanti in cui il partito laburista si è cacciato negli ultimi quattro anni. Da quando cioè il suo leader Jeremy Corbyn, mai citato nell' articolo, è diventato padre e padrone della formazione politica grazie all' appoggio di Momentum, ieri minoranza stalinista del partito e oggi cordata pigliatutto particolarmente insofferente con i dissenzienti.

 

CORBYN POSA UNA CORONA DI FIORI VICINO ALLE TOMBE DEGLI IDEATORI DELLA STRAGE DI MONACO

«La comunità ebraica ha assistito incredula alla sistematica cacciata di tutti quei parlamentari e funzionari che abbiano riconosciuto l' esistenza del pregiudizio antiebraico in seno al Labour», ha scritto Mirvis. Pronto alla reazione furiosa del clan di Corbyn, il rabbino ha anche messo le mani avanti: «Abbiamo imparato a caro prezzo che farsi sentire significa essere demonizzati da troll senza volto sui social media che ci accuseranno di essere in malafede».

 

CORBYN POSA UNA CORONA DI FIORI VICINO ALLE TOMBE DEGLI IDEATORI DELLA STRAGE DI MONACO 1

I fatti tuttavia danno ragione al religioso: se Corbyn ha più volte solidarizzato con la peggiore schiuma del terrorismo antiebraico su scala globale, difeso murales antisemiti, definito Israele uno Stato razzista, suggerito di mettere fuori legge la circoncisione maschile e di richiamare i poliziotti che oggi garantiscono la sicurezza delle scuole ebraiche in Gran Bretagna, i suoi compagni nel partito si sono a lungo opposti all' adozione della definizione di antisemitismo della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA) provocando il fuggi fuggi di deputati ebrei e simpatizzanti. «E lo hanno fatto dai banchi dell' opposizione: cosa dovremo aspettarci dal prossimo governo?», ha scritto Mirvis.

ephraim mirvis justin welby

 

Il rabbino, che ha chiesto agli inglesi di farsi un esame di coscienza prima di andare a votare il 12 dicembre, vanta fra l' altro un curriculum antirazzista invidiabile. Nato in Sudafrica, è figlio d' arte: suo padre Lionel Mirvis, era un rabbino attivo contro l' apartheid ed era solito visitare i prigionieri politici del regime a Robben Island, il carcere di massima sicurezza dov' era imprigionato anche Nelson Mandela; sua madre, Freida Katz Mirvis, era la direttrice dell' unico college per la formazione di maestre d' asilo nere in tutto il Sudafrica razzista. Diventato rabbino capo del Commenwealth nel 2013, Mirvis si è impegnato nel dialogo interreligioso.

ephraim mirvis

 

FUGA DA LONDRA

E il suo editoriale ha subito incassato il sostegno dell' arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, secondo cui le parole del rabbino capo «dovrebbero farci capire il profondo senso d' insicurezza e di paura provato da tanti ebrei britannici». Molti fra di loro si dicono pronti a lasciare il Paese se il Labour di Corbyn dovesse prevalere. I sondaggi al momento dicono il contrario.

 

jeremy corbynJEREMY CORBYN CON LA KEFIAH

Secondo l' ultima rilevazione YouGov condotta, i Tories del premier uscente Boris Johnson dovrebbero ottenere il 42% dei voti contro il 30% dei laburisti di Corbyn mentre l' istituto Opinium per il giornale The Observer indica una differenza di 17 punti percentuali fra i due partiti a favore dei conservatori: il partito del premier Boris Johnson raccoglierebbe il 47% dei voti (+3 punti), fagocitando i voti dei no Brexit di Nigel Farage, in calo vertiginoso, contro il 28 (invariato) dei Laburisti e il 12% dei LibDem. Stessa tendenza nell' inchiesta BMG per The Independent che vede il Partito conservatore al 41%, il Labour al 28%, i LibDem di Jo Swinson al 18%. Labour, Libdem e Verdi insieme si attesterebbero poco al di sotto del 50 per cento.

jeremy corbyn in piazza contro boris johnsonephraim mirvis 1jeremy corbynCORBYN DA' DELLA STUPIDA A THERESA MAYjeremy corbyn

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…