cottarelli renzi

ECCO GLI EX "NO TAV" CHE ORA SALTANO SUL TRENO - DA RENZI A COTTARELLI, I CONVERTITI ALLA CAUSA DELL'ALTA VELOCITA' - L'EX SEGRETARIO DEL PD NEL 2013 DICEVA: ''NON SONO OPERE DANNOSE, SONO INUTILI: SOLDI IMPIEGATI MALE'' - L'EX COMMISSARIO ALLA SPENDING REVIEW MONITAVA: "DUE OPERE - LA NUOVA TORINO-LIONE E LA LINEA NAPOLI-BARI - MOSTRANO FLUSSI DI TRAFFICO, ATTUALI E PROSPETTICI, COSÌ MODESTI DA POTER ESCLUDERE CHE SIA OPPORTUNO REALIZZARLE NELLA FORMA PREVISTA''

Claudio Antonelli per “la Verità

 

No Muos e no a un lungo numero di infrastrutture. Questa è spesso la posizione della base grillina. Poi qualcuno va al governo e capisce che le valutazioni delle opere pubbliche si devono fare secondo due criteri. Il primo che è in assoluto il migliore è quello legato alla stima ex ante dei costi e dei benefici.

SCAZZO A IN ONDA TRA CLAUDIO BORGHI E CARLO COTTARELLI

 

Si pesa una infrastruttura al di là delle posizioni politiche. Se vale la pena perché i ritorni dicono di Sì si fa, altrimenti si accantona. L' altro criterio di valutazione è geopolitico. Basta prendere come esempio il Muos. Si tratta della grande antenna che da Mazzarino (Sicilia) collegherà altri pilastri del sistema di sorveglianza dei militari americani. Un sistema che consente agli Usa di garantire la sicurezza nazionale. I 5 stelle se vogliono il sostegno di Trump devono piegarsi alla ragion di Stato.

Il tema della Tav rientra invece nel primo parametro. Quello dei costi e dei benefici.

 

Al di là delle enormi difficoltà che il governo ha nel comunicare in modo univoco, sull' alta velocità Torino-Lione è stato abbastanza lineare. Sia Giuseppe Conte sia il ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, hanno rimandato a uno studio in fase di realizzazione. A guidare il team dei docenti incaricati di fare l' analisi dei costi e benefici delle grandi opere (quindi anche la Tav) c' è il professore Marco Ponti.

 

Matteo Renzi in treno

Con lui anche Francesco Ramella, proveniente dal Politecnico di Torino. Solo per aver accettato l' incarico, Ponti è stato accusato di piegarsi al volere dei 5 stelle. Mentre il commissario all' opera, Paolo Foietta, si è più volte scontrato con il governo e il messaggio passato è quello che i pentastellati hanno già deciso per il No, che ci saranno le penali e che da gennaio dovremo pagare 75 milioni al mese ai fornitori (Non si decide una grande opera solo per questi motivi). «Foietta si rassereni», ha risposto il ministro, «stiamo per completare sulla Tav una analisi costi-benefici finalmente oggettiva, così da indirizzare i soldi dei cittadini verso le vere priorità infrastrutturali del Paese».

 

Una posizione che andrebbe elogiata: prima si fanno le valutazioni e poi si paga. Eppure riconoscere questo sarebbe segno di un' onestà intellettuale oggi alquanto rara. A cominciare dall' ex premier Matteo Renzi: «Non credo a quei movimenti di protesta che considerano dannose iniziative come la Torino-Lione. Per me è quasi peggio: non sono dannose, sono inutili. Sono soldi impiegati male», scriveva nel 2013. Il 10 novembre, al termine della manifestazione di piazza, ha twittato: «Grazie #Torino #SiTav».

 

piazza sì tav torino

Le frasi non necessitano commento. Ma a pensarla come oggi la pensano i grillini c' è anche un folto gruppo di professori e competenti. A cominciare da Carlo Cottarelli. Poco più di un anno e mezzo fa, Marco Ponti sul sito Voce.info scriveva esattamente ciò che oggi sostiene. «Valutare le grandi opere è una necessità sempre dimenticata». Titolo del post: «È in corso un massiccio rilancio politico delle grandi opere. I denari pubblici in gioco sono moltissimi e potrebbero arrivare a 70 miliardi. Una cifra enorme se si pensa agli stretti vincoli di bilancio».

 

L' ultimo passaggio è quello che ha spinto molti professori, e soprattutto Mr Forbici, a prendere carta e penna e scrivere a Graziano Delrio un appello per invitarlo a fermarsi e fare valutazioni ex ante. «Meno arbitrio nell' uso delle risorse pubbliche», firmava Cottarelli, approvando in pieno lo schema Ponti.

 

«Analisi indipendenti», scriveva Cottarelli in compagnia di altri 42 professori del Politecnico di Milano, «evidenziano come due opere - la nuova Torino-Lione e la linea Napoli-Bari - mostrino flussi di traffico, attuali e prospettici, così modesti da poter escludere che sia opportuno realizzarle nella forma prevista».

 

Parole tombali, però nelle sue numerose apparizioni in tivù, sempre attente al bilancio pubblico, non ha trovato il tempo di elogiare il fatto che finalmente un governo fa quanto lui stesso si era auspicato, affidando per giunta la pratica a un fior di docenti come Ponti e Ramella. A breve Ponti pubblicherà un libro e lo stesso Cottarelli dovrebbe vergarne la prefazione. Non sappiamo quali posizione prenderà.

DI MAIO NO TAV

 

Se quella dell' appello o quella pubblica di due settimane fa, quando a un convegno torinese di Confartigianato ha invitato il Comune grillino a tenere conto «del fatto che alcune infrastrutture sono già partite e, quindi, degli investimenti che sono già stati fatti». Siamo curiosi di ascoltare le prossime dichiarazioni. Così come quelle degli altri firmatari. Tra i quali spicca il nome di Alessandro De Nicola della Adam Smith Society, anch' egli spesso in tivù a spiegare l' importanza del rispetto dei vincoli di bilancio.

 

Su Repubblica due anni fa scriveva: «Certo è che nell' allegato sulle infrastrutture al recentissimo Def, annunciando nuovi criteri di valutazione e velocizzazione delle opere pubbliche, il governo ha sottolineato carenza nella progettazione che porta a polverizzazione delle risorse». Critica condivisibile, che impone oggi un cambio di prospettiva che va ancora definito.

 

Nell' elenco, infine, c' è anche il nome di Riccardo Puglisi, il docente più attivo di twitter e grande sostenitore del partito dei competenti. Un tweet a sostegno di Ramella e Ponti e del loro lavoro non sarebbe male. Difendono i soldi dei contribuenti dallo spreco.

Esattamente ciò che i competenti chiedono.

riccardo puglisi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…