guerini conte putin

ECCO PERCHE’ I RUSSI DETESTANO GUERINI ACCUSANDOLO DI ESSERE UN “FALCO” - FU IL MINISTRO DELLA DIFESA A SMORZARE L'ACCORDO TRA PUTIN E CONTE, OBBLIGANDO I RUSSI A RIDIMENSIONARE IL CONTINGENTE INIZIALE CHE CONTAVA CIRCA 400 PERSONE (ALLA FINE NE ARRIVERANNO 100) - E FU SEMPRE LUI A OPPORSI A MOSCA CHE VOLEVA SPOSTARE IL CONTINGENTE IN PUGLIA (MA DOVE, A CASA DI AL BANO?) E A RISPEDIRLI A CASA, GIUDICANDO CONCLUSA LA MISSIONE…

guerini draghi

Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”

 

Otto squadre composte da 40 specialisti, oltre ai medici e agli infermieri: in tutto un contingente di circa 400 persone che doveva atterrare in Italia per un'operazione di contrasto all'epidemia da coronavirus. È la proposta di Vladimir Putin fatta nel marzo del 2020 all'allora presidente del consiglio Giuseppe Conte. Fu il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ad opporsi chiedendo di «ridimensionare il numero di uomini e mezzi».

 

IVAN PARAMONOV - PASQUALE TERRACCIANO

Basterebbe questo a spiegare l'attacco fatto allo stesso Guerini dal funzionario del ministero degli Esteri Alexei Paramonov, dopo aver minacciato l'Italia di «conseguenze irreversibili» se aderirà a sanzioni contro Mosca e accusato il nostro Paese di aver «dimenticato gli aiuti ricevuti». Ma adesso si scopre che due mesi dopo i russi volevano spostarsi in Puglia e a quel punto Guerini chiese a Mosca di interrompere l'operazione.

 

INDAGINE AL COPASIR

Ufficialmente si trattava di una spedizione sanitaria, ma i dettagli emersi in questi giorni avvalorano il sospetto che potesse essere stata effettuata un'attività di spionaggio. E proprio per chiarire ogni aspetto della vicenda, oggi il Copasir fisserà la data dell'audizione di Conte. Sarà lui a dover ricostruire i contatti e gli accordi presi, ma anche che cosa accadde in quei due mesi.

 

Valery Gerasimov e Sergey Shoygu alla conferenza stampa del Cremlino

E perché l'Italia decise di spendere tre milioni di euro per rimborsare chi doveva invece collaborare. «Non abbiamo alcuna evidenza di attività impropria» ha detto l'ex premier, ma ora dovrà fornire chiarimenti ulteriori.

 

IL PRIMO CONTATTO

Si torna dunque al primo contatto tra Guerini e il ministro della Difesa russo Sergej Shoygu. È il 21 marzo 2020, l'Italia è in emergenza perché ci sono decine di migliaia di contagiati ma mancano mascherine, guanti, ventilatori. Le strutture sanitarie sono in affanno, soprattutto in Lombardia. Da tutto il mondo arrivano offerte di aiuto.

giuseppe conte e vladimir putin

 

Shoygu contatta Guerini e offre mascherine, il ministro italiano risponde che un aereo può decollare per andare a prenderle a Mosca, ma l'interlocutore gli annuncia una telefonata tra Putin e Conte. Effettivamente qualche ora dopo il premier italiano contatta Guerini e conferma che Putin intende mandare centinaia di persone tra militari e medici per affiancare chi è impegnato a fronteggiare l'epidemia.

Sergey Kikot

 

IL RIFIUTO

La posizione di Guerini è netta nell'escludere che la missione russa possa essere così numerosa. Si apre così una trattativa complicata e il compromesso finale prevede l'arrivo di cento persone. Nessuno si aspetta però che all'aeroporto militare di Pratica di Mare atterrino 17 quadrireattori e soprattutto un numero esiguo di materiale, nemmeno sufficiente a coprire le esigenze di un giorno.

 

Fabio Ciciliano

Non solo. Subito dopo comincia il braccio di ferro tra il capo della delegazione generale Sergey Kikot e il comandante del Coi, il comando operativo interforze, il generale Luciano Portolano. Perché durante un incontro riservato che si svolge in una foresteria della Capitale i russi chiedono di sanificare e bonificare gli enti pubblici, mentre gli italiani concedono soltanto l'accesso a ospedali e Rsa. Un'attività che prevede comunque l'acquisizione dei dati sanitari e di altre informazioni «sensibili» che - questo è il timore dopo le minacce - la Russia potrebbe adesso utilizzare contro il nostro Paese.

miozzo

 

LA FINE DELLA MISSIONE

L'atteggiamento «aggressivo» dei russi è stato confermato dall'allora responsabile del Cts Agostino Miozzo, presente alla riunione con il segretario Fabio Ciciliano e Portolano. Proprio per questo fu disposto che tutti i team dovessero essere sempre affiancati dai militari italiani e impiegati solo in Lombardia, che in quel momento aveva la situazione più grave. E agli inizi di maggio, quando i russi chiesero di trasferirsi in Puglia, Guerini ritenne che fosse arrivato il momento di «ringraziare Shoygu», dichiarando conclusa la missione.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."