hidalgo le pen

ELISEO EN ROSE – A SFIDARE MACRON SARANNO LA SINDACA DI PARIGI, LA SOCIALISTA ANNE HIDALGO OLTRE ALL'INOSSIDABILE MARINE LE PEN (CHE NONOSTANTE LE SCONFITTE CONTINUA A CANDIDARSI). È DATA SEMPRE SECONDA AL PRIMO TURNO, SUL 20%. LA HIDALGO, INVECE, PER IL MOMENTO È BASSA NEI SONDAGGI (SUL 7% AL PRIMO TURNO) E SOPRATTUTTO HA ALLE SPALLE LA ZAVORRA DEL PARTITO SOCIALISTA FRANCESE…

LEONARDO MARTINELLI per la Stampa

 

Anne Hidalgo

Da tempo era previsto che Marine Le Pen lanciasse la campagna per le presidenziali questa seconda domenica di settembre, a Fréjus, sulla costa del Mediterraneo. Pronuncerà un discorso, sulla scia del suo nuovo slogan, svelato nei giorni scorsi, «Libertà, libertà care», diretta citazione della Marsigliese.

 

Ma stamani un'altra donna, stavolta di sinistra, la socialista pura e dura Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, farà l'annuncio ufficiale: anche lei, candidata a presidente. Parlerà, a Rouen, dinanzi ai suoi simpatizzanti. Hidalgo ha deciso di scendere in campo proprio stamani, poche ore prima di Le Pen, qualche giorno fa. Una coincidenza? Difficile crederlo, perché la sfida a distanza tra le due donne è una costante da sempre.

 

marine le pen ed emmanuel macron

Anne ha 62 anni, Marine 53. La prima è nata in Spagna, figlia di un operaio e di una sarta, di fede repubblicana, che fuggirono il franchismo, quando Anne aveva tre anni. Solo a 14 otterrà la nazionalità francese. Cresce in un palazzone di case popolari alla periferia di Lione, studentessa brillante e volitiva. Sceglierà scienze e diritti sociali all'università e sarà una delle prime donne a passare il concorso di ispettore del lavoro, per poi finire al fianco di Martine Aubry, ancora oggi sua amica, socialista ortodossa come lei, che era diventata ministra del Lavoro. La Hidalgo è da sette anni prima cittadina di Parigi.

 

anne hidalgo

Marine Le Pen, invece, è figlia di Jean-Marie, un'altra storia (e non è stata sempre una passeggiata: quando lei aveva otto anni, l'appartamento dei Le Pen saltò in aria, un attentato mai chiarito, e si salvarono per miracolo). Ma è cresciuta poi a Saint-Cloud, periferia ricca di Parigi, in un palazzo belle époque ereditato da un ricco imprenditore dal solito Jean-Marie. Marine si è laureata in legge, ma i voti erano bassini e troppe le uscite notturne in discoteca. Entrambe hanno carattere. Impulsive, hanno imparato con l'età a frenarsi (quasi sempre). Sono considerate autoritarie e a più riprese si sono separate bruscamente da qualche collaboratore. Nonostante le origini popolari e malgrado sia cresciuta a Lione, Hidalgo ha un'immagine di parigina (che non è un vantaggio nella Francia profonda) e un po' radical chic, tanto che ha deciso di avviare la campagna in una città di provincia come Rouen. Le Pen, che pure è cresciuta nella bambagia, ha un piglio ruspante, che in un mercato la rende a suo agio più di Anne. Le differenze politiche sono smaccate e ovvie.

marine le pen

 

Anche se Marine da anni cerca di "dédiaboliser" il suo partito (ribattezzato Rassemblement National) e il proprio discorso politico e ha rinunciato all'anti-europeismo (niente più uscita dalla Ue, dall'euro e neppure da Schengen), tiene l'abolizione dello ius soli, applicato in Francia, in testa al programma e nei giorni scorsi ha propugnato la nazionalizzazione delle autostrade e la privatizzazione della tv pubblica. Il suo nuovo motto, di cui parlerà oggi a Fréjus, è «Libertà, libertà care»: occhieggia pure a quella di non presentare il green pass (ma dai no vax la neomoderata Marine si tiene alla larga).

 

anne hidalgo 5

Nel suo manifesto elettorale non figurano più il logo del partito, né lo storico simbolo (la fiamma). L'Rn è stato sconfitto alle ultime regionali, a giugno, ed è in preda a un'emorragia di militanti. Le Pen vuole tenersene a distanza il più possibile. Hidalgo è la donna della giustizia sociale e della socialdemocrazia corretta da una forte iniezione di ecologia sociale. È in linea con la difesa a spada tratta della funzione pubblica, costi quel che costi, uno dei filoni tipici della gauche. Ha già detto che, se diventerà presidente, in cinque anni raddoppierà gli stipendi del corpo insegnante e subito del 15% agli "invisibili", come li chiama lei, vedi badanti e cassieri del supermercato. Al pari di Le Pen, ha un partito che «scotta», lei quello socialista, che lo sostiene ma è moribondo: Anne lo tiene un po' a distanza. Per il momento è bassa nei sondaggi (sul 7% al primo turno), ma mancano ancora sette mesi e potrebbe occupare un vuoto politico a sinistra, se gli altri candidati di questa tendenza politica si perderanno per strada. Le Pen è data sempre seconda al primo turno, sul 20%. Ma la sfida tra le due donne (e soprattutto con Emmanuel Macron) è solo cominciata.

marine le pen mascherinata anne hidalgo 4anne hidalgo 1marion marine le penemmanuel macron e marine le pen

 

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?