haftar pescatori italiani

EVVIVA LA LIBERTÀ, ORA PERÒ ALLA LARGA DALLA LIBIA - SENALDI: ''NOI DI 'LIBERO' CON ALESSANDRO MILAN SU RADIO24 SIAMO STATI TRA I POCHI A TENERE UN FARO ACCESO SUI 18 PESCATORI DI MAZARA. PERÒ ADESSO BISOGNA STARE ATTENTI: I SOLI CHE POSSONO NAVIGARE IMPUNEMENTE NELLE ACQUE LIBICHE SONO ONG E SCAFISTI, BENEDETTI DAI DITTATORI PERCHÉ FANNO LORO IL FAVORE DI METTERE IN CRISI L'EUROPA E RICATTARE NOI''

Pietro Senaldi per ''Libero Quotidiano''

 

I nostri diciotto pescatori di Mazzara del Vallo sono finalmente tornati a casa.

Hanno passato oltre 100 giorni in condizioni al limite dell' umano nelle carceri libiche del generale Haftar.

 

l arrivo a mazara dei pescatori

Gli sgherri del regime li avevano fatti prigionieri mentre navigavano al largo della Cirenaica. Secondo l' Italia, quando sono state fermate, le imbarcazioni tricolori si trovavano in acque internazionali. Secondo Bengasi no, perché la Libia, fin dal tempo di Gheddafi, ha esteso i propri confini fino a duecento miglia al largo delle coste.

Sta di fatto che il dittatore nordafricano se li è tenuti, caricandoli anche dell' improbabile accusa di traffico di stupefacenti, e ha ricattato il nostro Paese per mesi.

 

Li riteneva merce di scambio, come fossero degli spioni, trattandoli però come criminali di bassa lega. A un prezzo che non conosceremo mai, eccezion fatta per la pubblica umiliazione di vedere il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri volare a Bengasi a baciare la pantofola di un leader in disarmo e ormai sconfitto, l' Italia è riuscita a rimpatriare i poveretti prima di Natale. Ne siamo felici, così i pescatori potranno passare il 25 dicembre con le loro famiglie, anche se non c' è molto da festeggiare di questi tempi e oltre la metà dell' equipaggio è islamico, quindi se ne frega della nascita di Gesù Bambino.

l arrivo a mazara dei pescatori

 

SUGGERIMENTI

Noi di Libero, insieme al programma di Alessandro Milan su Radio 24, siamo stati tra i pochi organi d' informazione ad accendere un faro sul dramma dei diciotto di Mazara del Vallo. La vicenda imbarazzava l' esecutivo e la stampa filogovernativa la teneva volutamente bassa, malgrado i famigliari abbiano picchettato per mesi Palazzo Chigi per ottenere udienza e visibilità. Forti della battaglia che, con le nostre forze, abbiamo fatto per loro, ci sentiamo di dire un paio di cose ai pescatori, mentre li accogliamo a braccia aperte.

i pescatori di mazara tornano a casa

 

La prima è che è vero che il governo ci ha messo troppo tempo a liberarli. All' Italia sono stati necessari oltre tre mesi di trattative e promesse per fare quello che al sultano di Ankara Erdogan è riuscito in cinque giorni semplicemente minacciando le maniere forti nel caso Haftar non avesse lasciato andare subito un equipaggio turco sequestrato. Però non è elegante prendersela con i liberatori, per quanto tardivi, appena si riacquisisce la possibilità di parlare e muoversi, come invece stanno facendo alcuni nostri pescatori, che a quanto dichiarano sembrano avercela più con il nostro governo che con il regime libico.

 

RESPONSABILITÀ

l arrivo a mazara dei pescatori

Conte e i suoi ministri hanno un elenco smisurato di colpe, ma non può essere messo in conto a loro se l' Italia non conta nulla in Libia. Il disastro nella nostra ex colonia è merito di Sarkozy, Obama e, per quel che ci riguarda, dell' ex presidente della Repubblica Napolitano e del Pd, che pur di mettere in difficoltà il governo Berlusconi non hanno esitato ad accodarsi a una guerra che ci ha procurato solo danni. Per spodestare Gheddafi, hanno prima rischiato di consegnare il Paese all' Isis, quindi lo hanno spaccato in due e condannato alla guerra civile.

 

Nel frattempo, malgrado l' uso di bombe, non sono neppure riusciti a cambiare l' assurda legge di Gheddafi che estende le acque territoriale libiche a duecento miglia quando quelle di tutti gli altri Stati arrivano solo fino a dodici. Segno che non gliene importava.

 

L' altra cosa da ricordare ai nostri pescatori è che tirarli fuori di galera è stato doveroso ma non facile. Cortesemente, d' ora in poi, evitino di fare il loro lavoro tra le motovedette libiche e lascino alla diplomazia le dispute internazionali. Forse pescare al largo dell' Africa è un diritto per gli uomini di Mazara del Vallo, ma siccome non riescono a difenderlo, e tanto meno ce la fanno il nostro disastrato Stato e la Ue, che se ne frega di noi e di loro e di Libia non capisce nulla, sarebbe il caso che prossimamente i siciliani dirigessero le loro prue verso altri lidi.

 

i pescatori di mazara liberati

I soli che possono navigare impunemente nelle acque che furono del Colonnello sono le imbarcazioni delle ong e quelle degli scafisti, entrambe benedette dai dittatori libici perché fanno loro il favore di mettere in crisi l' Europa e ricattare noi, chiedendo soldi e favori sotto la minaccia di invaderci con centinaia di migliaia di disperati.

pescatori libiai pescatori di mazara tornano a casa

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…