obama cinghiali monnezza

EXPO DE’ NOANTRI - CHE CE FREGA DI MONNEZZA, CINGHIALI E BUS IN PANNE, IL CAMPIDOGLIO SOGNA OBAMA NEL COMITATO PROMOTORE CHE PROVERÀ A PORTARE A ROMA L'EXPO 2030 – LA PRINCIPALE SFIDANTE DELLA CAPITALE È MOSCA. IN CORSA ANCHE ODESSA, BUSAN E RIAD - IL FIL ROUGE COL GIUBILEO DEL 2025 DA SFRUTTARE. IL 14 GUALTIERI VOLA A PARIGI CON DI MAIO E IL NUMERO 1 DEL COMITATO PROMOTORE GIAMPIERO MASSOLO…

Lorenzo De Cicco per "il Messaggero"

 

ROMA MONNEZZA

La sfida è difficile, le rivali «temibili. E nessuno farà sconti», mette subito in chiaro Giampiero Massolo, l'ambasciatore, ex capo dei servizi segreti del Dis, che Gualtieri ha voluto al timone del comitato promotore che proverà a portare a Roma l'Expo 2030. Un tesoro da 45 miliardi di euro, secondo le stime della Luiss, che genererebbe 200mila posti di lavoro, 100mila stabili a kermesse finita.

 

Massolo si è appena insediato, ieri ha convocato un gruppo ristretto di giornalisti, per parlare della «campagna elettorale molto impegnativa» che attende la Capitale. Tocca convincere i 170 Paesi del Bie, il Bureau International des Expositions, con sede a Parigi, che assegna l'Esposizione.

 

BARACK OBAMA

In questi mesi andrà dipanata una rete diplomatica larga, che si articolerà nelle relazioni internazionali ufficiali, nei contatti sottotraccia, nell'asse decisivo con l'Ue (Roma è l'unica città in corsa tra gli stati dell'Unione), arruolando nomi eccellenti nei due board che affiancheranno il comitato organizzativo, cioè il comitato d'onore e quello scientifico. Gualtieri punta sui rapporti consolidati che ha costruito durante l'esperienza all'Europarlamento e da ministro dell'Economia, vorrebbe Ursula von der Leyen nel comitato d'onore.

 

C'è anche un precedente: nel 2006 il governo Prodi chiese a Barroso di impegnarsi per l'Expo 2015. Ma nelle riunioni riservate a Palazzo Senatorio sono state vagliate altre ipotesi. Quella più suggestiva, mai emersa finora, è sicuramente Barack Obama. L'ex presidente Usa, così spera il Campidoglio, potrebbe accomodarsi nel pool delle eccellenze che tifano per Roma. Un corteggiamento non facile, ma c'è un fattore che potrebbe rendere la strada meno impervia: la principale sfidante di Roma è Mosca.

il sindaco roberto gualtieri alla prima del teatro dell opera di roma foto di bacco

 

È considerata la candidatura più forte rispetto alle altre 3 città in lizza, cioè Odessa, Busan e Riad, l'ultima entrata in gara. La presenza dell'Ucraina, secondo diversi osservatori, depotenzia le chance del Cremlino, ma la partita è aperta. Putin darà battaglia.

 

E la Capitale proverà a incunearsi nelle crepe delle diplomazie rivali. «Ciascuno ha punti forti e punti deboli - ragiona Massolo - tutti cercheranno di far valere al massimo i propri punti di forza e nessuno farà sconti». L'ambasciatore, che dal 2016 è presidente di Fincantieri e svolgerà l'incarico a titolo gratuito, ieri ha sottolineato gli «effetti economici positivi che produce l'Expo: dalla vendita dei biglietti all'effetto fiscale, dall'afflusso all'ospitalità. E da un Expo di successo può discendere una valorizzazione del patrimonio immobiliare, una capacità di attrarre investimenti».

BARACK OBAMA ALLA COP26 DI GLASGOW

 

Com' è capitato a Milano dopo il 2015. C'è poi «il fil rouge col Giubileo del 2025» da sfruttare. La prima tappa di avvicinamento verso l'assegnazione è il 14 dicembre a Parigi, per presentare il «concept», l'idea di base dell'Esposizione romana. Ci sarà Gualtieri, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, Massolo e Giuseppe Scognamiglio, l'ambasciatore che ha redatto il primo dossier e che dovrebbe essere promosso direttore generale del comitato organizzatore.

 

I TEMPI Il passo successivo, ma dirimente, è trovare l'area dove costruire i padiglioni che, ad evento concluso, diventeranno incubatori di tecnologie, centri di ricerca e case delle start up. Se n'è discusso ieri in un vertice riservato in Campidoglio con l'assessore all'Urbanistica di Gualtieri, Maurizio Veloccia, e Scognamiglio. In pole c'è Tor Vergata, gli spazi che nel 2000 ospitarono due milioni e mezzo di Papaboys per la Giornata mondiale della gioventù.

 

monnezza

La prossima settimana è in programma un sopralluogo. Sembra ormai tramontata l'idea di Raggi dell'Expo diffuso su 3-4 poli, per problemi logistici, rischierebbe di essere un gap agli occhi del Bie. «Bisogna individuare un'area sufficientemente ampia, di 130 o 140 ettari, che rappresenti la cittadella dell'Expo - spiega Massolo - Questo non vieterà possibili iniziative in altre aree della città». Dopo il «bigliettino da visita» da sfoggiare il 14 dicembre, la scadenza successiva è il 30 aprile 2022, quando Roma dovrà illustrare il master plan definitivo. Poi, nel 2023, toccherà ai 170 elettori del Bie, a scrutinio segreto, depositare le schede nell'urna. Magari sotto gli occhi di Obama.

giampiero massolo foto di bacco

cinghiali 3CINGHIALI ROMA 33

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?