luigi di maio negli emirati arabi

EXPORT O NON EXPORT? – DI MAIO SI RIMANGIA LO STOP ALL’ESPORTAZIONE DI ARMI VERSO EMIRATI E ARABIA SAUDITA: È UN PRIMO PASSO PER PROVARE A RICUCIRE I RAPPORTI ECONOMICI SUL TEMA DELLA DIFESA, SEMPRE CHE I DUE PAESI, COINVOLTI NNELLA GUERRA IN YEMEN, LA PENSINO ALLO STESSO MODO – IL BLOCCO, DATATO GENNAIO, AVEVA CAUSATO MOLTE FRIZIONI, SIA SUL FRONTE INDUSTRIALE, CON IL CONGELAMENTO DELLE COMMESSE, SIA SU QUELLO MILITARE…

Claudio Antonelli per “La Verità”

 

LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

Qualcosa si muove, purtroppo in ritardo. Nella giornata di lunedì, il dipartimento della Farnesina che regola l' export di armi ha diffuso una nota con la quale si cancella l' obbligo di fornire una peculiare documentazione (i certificati end user di specifica destinazione). In pratica tutte le autorizzazioni rilasciate e in corso di validità sono «da ritenersi valide anche senza tali prescrizioni».

 

Segue l' elenco delle aziende destinatarie della missiva. Tradotto in termini più comprensibili, sembra che il ministro Luigi Di Maio si sia rimangiato il divieto di export verso gli Emirati Arabi e l' Arabia Saudita datato 29 gennaio.

 

bombe rwm in yemen 2

O meglio, è un primo passo verso il ripristino dei rapporti economici sul tema della Difesa, sempre che i due storici partner (ora in rotta) la pensino allo stesso modo. La decisione dello scorso gennaio è stata giustificata per via del coinvolgimento dei due player nella guerra in Yemen. Il blocco ha causato una serie di frizioni crescente.

guerra yemen

 

Sia sul fronte prettamente industriale con commesse congelate. Sia sul fronte militare. I nostri soldati presenti negli Emirati Arabi lo scorso venerdì hanno dovuto abbandonare la storica base aerea utilizzata per la triangolazione logistica in Afghanistan. Anche i rapporti con Riad sono ai minimi storici.

 

Per la prima volta, l' intervento di divieto della Farnesina è andato a interrompere un accordo in corso. Lo stop alle bombe della Rwm è avvenuto a metà realizzazione. Ha quindi interrotto anche le transazioni economiche.

 

LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

Ma ciò che lascia gli osservatori basiti è il fatto che il passo indietro non porti alcun tipo di spiegazione. Le controparti sunnite potrebbero chiedersi il perché di tale mossa e soprattutto chiedersi se sia avvenuta solo dopo le ritorsioni messe in atto nei nostri confronti. L' analisi è probabilmente corretta. Il che non consente il ripristino della fiducia come partner economici. Certo, bisogna guardare anche il bicchiere mezzo pieno.

 

guerra yemen

 Si tratta di partner importanti non solo dal punto di vista industriale ma anche militare. Il governo sta cercando di rimediare all' errore dello scorso gennaio. Evidentemente con la diplomazia silente. E con la strategia dei piccoli passi. Certo per Di Maio politicamente è uno smacco che però va colto per fare il punto della situazione.

 

LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

A maggior ragione dopo le disposizioni di lunedì si rende necessario un dibattito per la revisione della legge 185, quella appunto che regola l' export di sistemi di difesa. Per evitare che in futuro si ripetano scelte umorali o di matrice prettamente politica, l' attuale struttura (Uama) potrebbe essere ripristinata all' interno di una cabina di regia sotto il controllo di Palazzo Chigi. Ma che si muova in modo collegiale.

 

LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

Ripeschi le professionalità della Farnesina, ma aggiunga nuovi ruoli per lo Stato maggiore e pure sia contigua alla nuova intelligence in via di formazione, dedicata alla cyber security. Insomma, è doveroso stoppare quei contratti che possono portare armi a persone o organizzazioni border line ed è anche lecito bloccare accordi di export se il Paese ritiene che la controparte non sia più un partner geopolitico.

 

Ma no prendere scelte che non tengano conto del sistema Paese. Probabilmente gli attori del settore sono tutti pronti ad affrontare una nuova legge che sia idonea al nuovo secolo. Questa ha più di 30 anni e non è in grado di garantire la flessibilità necessaria alle competizione tecnologica.

luigi di maio negli emirati arabi uniti LUIGI DI MAIO NEGLI EMIRATI ARABI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?