conte trenta

F-35, ULTIMA CHIAMATA PER L’ITALIA: DENTRO O FUORI, TOCCA A CONTE DECIDERE - È ALLARME ROSSO PER LO STABILIMENTO DI CAMERI, IN PROVINCIA DI NOVARA, CHE SI POTREBBE TROVARE CON POCHISSIMO LAVORO DAL 2023 (E NULLA DAL 2024) QUALORA L'ITALIA NON SI IMPEGNASSE SUL LOTTO 15 DEI VELIVOLI DI QUINTA GENERAZIONE ENTRO FINE SETTEMBRE - L’INDECISIONE DEL GOVERNO HA FATTO INNERVOSIRE GLI STATI UNIITI…

Stefano Pioppi per https://formiche.net

 

elisabetta trenta giuseppe conte

Sette mesi. A tanto ammonta il ritardo del governo italiano sul dossier F-35 nel definire gli impegni futuri sul programma. I rischi maggiori sono sul lato industriale, con lo stabilimento novarese di Cameri che potrebbe trovarsi senza velivoli da assemblare dal 2023. Poi, c’è il fattore strategico. Dagli Stati Uniti è già emerso un certo fastidio per l’indecisione italiana, da sommare alle preoccupazioni sui rapporti con la Cina e su 5G per cui Formiche.net ha lanciato un appello al governo affinché riscopra (con scelte concrete, oltre i proclami) una postura nettamente occidentale.

 

ULTIMA CHIAMATA: FINE SETTEMBRE

GIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTA

Il termine ultimo per non avere ripercussioni è fine settembre. Entro allora, l’Italia dovrà comunicare al Joint program office (Jpo) degli Stati Uniti le proprie intenzioni (il committment) circa i lotti di produzione 15, 16 e 17, che copriranno il periodo 2023-2027. Se non dovesse arrivare una conferma degli impegni presi (nel complesso per 90 velivoli, già ridotti in passato rispetto agli iniziali 131), il gap sarebbe incolmabile, costringendo la Faco di Cameri, cuore della partecipazione nazionale al programma Joint Strike Fighter, a lavorare nel 2023 solo su tre velivoli olandesi, restando senza lavoro l’anno successivo. Quatto sono infatti gli anni necessari alla programmazione industriale per mettere in moto il processo produttivo, chiamando in causa l’intera catena di fornitura con i cosiddetti ordini “extra long lead items”.

 

LA LETTERA TRA CONTE E TRENTA

GIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTA

Finora, l’Italia è impegnata all’acquisto di 28 velivoli totali (compresi quelli già consegnati) fino al 2022, comprendenti gli F-35 dei lotti di produzione che arrivano al quattordicesimo. Per il quindicesimo non c’è traccia delle volontà italiane. Poco dopo l’insediamento a palazzo Baracchini, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta aveva avviato una “valutazione tecnica” sul programma, le cui conclusioni sono state poi inviate al premier Giuseppe Conte.

 

Ora, il dossier sarebbe tornato al dicastero della Difesa, dove la lettera di committment da inviare al Jpo parrebbe finita nel vortice dei passaggi tra diversi uffici. L’impressione è che il M5S non voglia esporsi su un tema che, dopo il caso Tav, è destinato a disattendere un altro cavallo di battaglia dei tempi dell’opposizione. Eppure, le logiche politiche mal si applicano a questioni su cui sono in gioco evidenti elementi strategici e industriali. Difatti, i rischi sono concreti, considerando che l’Italia è l’unico Paese che ancora non ha manifestato quali impegni intenda assumere per il lotto 15.

f35 atterraggio verticale

 

I RISCHI PER CAMERI

A rischiare, come detto, è prima di tutto lo stabilimento di Cameri. Unica linea in Europa per l’assemblaggio e la verifica finale dei velivoli di quinta generazione, il sito si occupa degli F-35 italiani e olandesi, nonché della realizzazione di un cospicuo numero di assetti alari. Tali attività impegnano un personale di circa 1.100 unità, altamente qualificate e specializzate. Rallentare (o arrestare) i lavori significa accumulare un gap capacitivo notevole, con ripercussioni occupazionali e di costi. A ciò si aggiungono i timori per la catena di fornitura che lavora sul programma, la quale sarebbe inevitabilmente coinvolta in una riduzione di ordini con effetti potenzialmente determinanti per alcuni, considerando in particolare l’alta percentuale di piccole e medie imprese che popolano il contesto produttivo nazionale.

GIUSEPPE CONTE ELISABETTA TRENTA

 

UNA QUESTIONE DI CREDIBILITÀ

Un colpo deciso sarebbe inoltre assestato alla credibilità di Cameri come centro per il possibile assemblaggio di velivoli di altri Paesi, sulla scia di quanto fatto con l’Aia. Il programma internazionale procede spedito. Belgio e Polonia hanno scelto l’F-35 per le rispettive Aeronautiche, mentre l’Olanda potrebbe acquistarne altri esemplari. In più, il caccia di quinta generazione è attualmente in gara in Svizzera e Finlandia, senza trascurare le opportunità che potrebbero arrivare dall’esclusione (ormai ufficiale) della Turchia dal programma, con conseguente riallocazione delle attività finora condotte dalle industrie di Ankara.

 

IL RAPPORTO CON GLI STATI UNITI

f 35

A tutto questo va aggiunto il tema del rapporto con l’alleato d’oltreoceano. È ormai chiara la rilevanza che l’amministrazione Trump attribuisce al programma Jsf nei rapporti con i partner strategici (si pensi alla sofferta rottura con Ankara, o al rilancio delle relazioni con Varsavia). Un certo fastidio sulla posizione italiana è d’altronde già trapelato a più riprese, soprattutto quando era emerso negli scorsi mesi il problema dei ritardi nei pagamenti a fronte di forniture già realizzate. Se a ciò si aggiungono le insofferenze sulla postura italiana nei confronti della Cina e sul tema del 5G, si manifesta chiaramente quanto a rischio possa essere l’ambizione del ruolo di principale alleato Usa all’interno dell’Unione europea. Insomma, il rischio di perdere punti è più che concreto. Per l’Italia, questa è l’ultima chiamata.

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”