FALCE E MART-ELLY – LA “COLLERICA E CATTIVELLA” SCHLEIN TIRA DRITTO SUI CAPIGRUPPO BOCCIA-BRAGA. BONACCINI, BONO A NIENTE: RIPIEGA CHIEDENDO POSTI IN SEGRETERIA E GARANZIE PER LE CANDIDATURE ALLE EUROPEE MA IL PD E’ IN SUBBUGLIO. I PIÙ SCONTENTI SONO QUELLI DI BASE RIFORMISTA, L’AREA DI LORENZO GUERINI ED EX RENZIANI. LE UNICHE VOCI CRITICHE IN ASSEMBLEA CHE SI ALZANO SONO QUELLE DI PIERO FASSINO E GIANNI CUPERLO…

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Estratto dell'articolo di Elisa Calessi per “Libero quotidiano”

 

STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN STEFANO BONACCINI ELLY SCHLEIN

(...) La pratica dei nuovi capigruppo (che dovrebbero essere eletti oggi dalle rispettive assemblee) sembra chiusa.

 

“Elly” ha vinto. A guidare i senatori sarà Francesco Boccia (uomo forte del nuovo Pd, quello che ha trattato con la giungla delle correnti dem prima e dopo), a guidare i deputati Chiara Braga (vedi Franceschini). «Si tratta sulla segreteria», spiegavano nell’area Bonaccini. Si parla di Pina Picierno e Marco Furfaro vice. Ma la segretaria potrebbe persino decidere di non farli. Di sicuro avrà un ruolo di peso Peppe Provenzano. Così come Marco Sarracino. Bonaccini potrebbe avere quattro dei suoi nella squadra.

 

TUTTO IL ALTO MARE

Ma chi e dove è da decidere. A sera, dopo oltre tre ore di assemblea, la situazione sembrava ancora complicata. «È tutto in alto mare», era il nuovo avviso ai naviganti.

 

ELLY SCHLEIN IN VERSIONE SEVERUS PITON ELLY SCHLEIN IN VERSIONE SEVERUS PITON

In realtà la parte da definire non sono i capigruppo, ma il resto: la segreteria (quanti saranno i rappresentanti di Bonaccini e con che deleghe?), gli uffici di presidenza e (non si dice ai microfoni ma tutti ne parlano) le candidature alle elezioni europee, che saranno il grande test del nuovo corso. Il governatore Emiliano potrebbe guidare il Nord Est.

Ma gli spetterebbe almeno un altro capolista. Non ci dovrebbe essere un governo ombra. «La parola governo ombra non è stata evocata.

 

È stato invece condivisa la linea di un approccio combattivo», ha detto il senatore dem Antonio Misiani Elly Schlein, per la prima volta da segreteria davanti a deputati e senatori, vola alto. Fa una lunga premessa “programmatica”, ricapitolando i punti su cui il suo Pd vuole dare battaglia: migranti, diritti, salario minimo, ritardi sul Pnrr, Rai.

 

schlein bonaccini schlein bonaccini

(...)

 

Nessuno osa contraddirla. Il primo che non vuole lo scontro è Bonaccini. Ma le correnti (vive e vegete) scalpitano. Sia quelle di maggioranza (tutt’altro che sciolte) sia quelle di minoranza, ridotte dal punto di vista numerico dopo la nascita dei “nei-ulivisti”, ma ancora vive e in lotta. I più scontenti sono quelli di Base Riformista, l’area di Lorenzo Guerini.

 

Le uniche voci critiche in assemblea che si alzano sono quelle di Piero Fassino e Gianni Cuperlo. L’ex segretario dei Ds le ha ricordato come «condivisione non è spartizione. Chi ha interesse a tenere un partito unito è chi lo dirige». Per unire un partito «avrai bisogno di essere generosa perché questo aumenta credito e capacità di unire».

ELLY SCHLEIN ELLY SCHLEIN

 

Ancora più critico Cuperlo: smettiamo di «ricercare falsi unanimismi», non siano premiati «facili trasformismi» e no a «doppi e tripli incarichi».

 

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ELLY SCHLEIN ELLY SCHLEIN bonaccini schlein bonaccini schlein

 

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