licia ronzulli giorgia meloni silvio berlusconi

FERMI TUTTI! SAPETE CHI È IL VERO AVVERSARIO POLITICO DI GIORGIA MELONI? DIMENTICATE MACRON, SCHOLZ, LETTA O CONTE: È LICIA RONZULLI. E’ LEI AD AVER MESSO NEL MIRINO LA DUCETTA E IL SUO GOVERNO. CON UN OBIETTIVO ALLA JEP GAMBARDELLA: ESSERNE PARTE PER FARLO IMPLODERE - IL SOGNO DELL’EX INFERMIERA: FATTO FUORI L'INNER CIRCLE DEL BANANA (GIANNI LETTA, VALENTINI, GIACOMONI, ETC), CON LA COMPLICITA' DELLA FASCINA DIVENTARE CAPO DI FORZA ITALIA (VIA TAJANI E FRIENDS), FARSI LASCIARE IL SIMBOLO DEL PARTITO DAL CAV E, CADUTA GIORGIA, DI NUOVO AL VOTO CON RONZULLI NUOVO VOLTO "IN ROSA" DEL CENTRODESTRA (ALTRO CHE MELONI) - RICICCIANO LE CONVERSAZIONI DI LICIA CON NICOLE MINETTI SULLE ''CENE ELEGANTI'' DEL CAV (MA DAL "RUBY TER", LA RASPUTIN DI ARCORE E' USCITA CON L'ARCHIVIAZIONE)

DAGOREPORT

 

SILVIO BERLUSCONI LICIA RONZULLI

Sapete chi è il vero avversario politico di Giorgia Meloni. Dimenticate Macron e Scholz, Letta, Conte, Fratoianni, Renzi o Calenda: è Licia Ronzulli. E’ lei ad aver messo nel mirino la Ducetta e il suo governo. Con un obiettivo alla Jep Gambardella de “La Grande bellezza”: esserne parte per farlo implodere. Bum!

 

Ma procediamo con ordine.

Le ambizioni ministeriali dell’infermiera prestata ad Arcore hanno incontrato l’ostilità (eufemismo) della Ducetta, che non la vuole neanche vedere in cartolina. Come Dago-rivelato, le antipatie tra le due sono datate e risalgono ai tempi in cui Licia Ronzulli con l’amico del cuore Salvini, allora con il vento in poppa, spadroneggiava nel centrodestra come una zarina.

ronzulli

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagonews-nbsp-licia-ronzulli-scatenata-vuole-tutti-costi-ministero-327249.htm

 

La vittoria alle elezioni della coalizione Forza Italia-Lega-Fratelli d’Italia ha acceso i sogni di grandezza di Licia Ronzulli, che nella sua lista dei desideri ha messo in cima il ministero della Sanità e, in subordine, quello dell’Istruzione.

 

RONZULLI BERLUSCONI MELONI

Quando l’insofferenza di Giorgia Meloni per la sua avversaria ha raggiunto il livello di guardia, tra una schermaglia sui giornali e l’altra per interposta persona, Berlusconi ha saggiamente deciso di mettere una distanza tra le due.

 

All’incontro di sabato scorso ad Arcore con la Ducetta (scortata da Lollobrigida e La Russa) e Salvini (accompagnato da Calderoli), il Cav infatti non aveva accanto a sé la sua adorata senatrice tuttofare ma il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini e il giornalista Paolo Emilio Russo.

 

licia ronzulli antonio tajani

I due alfieri, che hanno preso idealmente il posto di Sestino Giacomoni e Valentino Valentini, non sono piovuti dal cielo: sono creature di Licia Ronzulli, nel cui team c’è anche l’ex sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo (che la senatrice vorrebbe capogruppo alla Camera per silurare Paolo Barelli, fedelissimo di Antonio Tajani).

 

L’ambizione di uno scranno in Consiglio dei ministri è solo il primo tassello della più ampia strategia della ex parlamentare europea, il cui vero obiettivo è diventare la leader di Forza Italia quando l’86enne Berlusconi avrà definitivamente appeso la pompetta al chiodo (si vocifera che l’ex infermiera sogni di ricevere in dono dal Cav la proprietà del simbolo di Forza Italia).

RONZULLI MELONI

 

Dal suo arrivo alla corte del Cav, Licia Ronzulli ha pian piano assistito alla rottamazione di chi chiunque potesse oscurare la sua stella: ha iniziato con Francesca Pascale e Maria Rosaria Rossi, ha proseguito con Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini, scappate tra le braccia di Calenda.

 

E poi ha cassato la lunga schiera di bellezze forziste: Gabriella Giammanco, Stefania Prestigiacomo, Annagrazia Calabria, la “topolona” Elvira Savino, Annaelsa Tartaglione, etc..

 

MARIA STELLA GELMINI MARA CARFAGNA

Proseguendo per tutti coloro che non sono mai entrati in sintonia con lei: Maria Rizzotti, Alfredo Messina, Andrea Ruggeri, Gregorio Fontana. Tutti scivolati via dal Parlamento e dalle grazie del Cav. Uno dopo l’altro evaporati in quella che sembra una frenetica corsa al Trono di Spade di Forza Italia (non dite a Tajani che in questo programmino lui ha la parte della porchetta: sarà cotto a fuoco lento e servito caldo caldo con un limone in bocca). 

PASCALE ROSSI

 

Ecco perché, dopo le schermaglie iniziali su un dicastero “pesante”, Licia Ronzulli potrebbe accontentarsi anche di una poltrona di seconda fascia, anche le Pari Opportunità, pur di entrare a Palazzo Chigi e sedere al tavolo del Consiglio dei Ministri. Nonostante - come scrive il “Corriere” - abbia un’altissima considerazione di sé: “Se Di Maio è stato ministro degli Esteri, non vedo perché non sarei all'altezza io”.

 

RONZULLI SALVINI

L’importante, alla fine, è esserci, sedere al tavolo che conta, per avere occhi e orecchie nel governo e intralciare giorno dopo giorno il potere della "nemica" Donna Giorgia fino a farla naufragare.

 

E Salvini? Il suo grande amico la sostiene, sotto sotto la vorrebbe ministro e magari pure capo delegazione al governo di Forza Italia, ma evita di proferire parola in pubblico: ha così tante rogne da risolvere a via Bellerio che intestarsi una battaglia per la sua amica Licia, sarebbe troppo anche per uno scapricciatiello come lui.ha un secondo scopo: far naufragare il governo della “nemica” Meloni…dall’interno.

 

In questi giorni di sovra-esposizione mediatica, Licia Ronzulli ha dovuto patìre il ripescaggio di vecchie e sepolte storie di cronaca. Sui social hanno ripreso a circolare, ad esempio le intercettazioni delle sue conversazioni con Nicole Minetti.

nicole minetti 8

 

La povera Ronzulli, all’epoca impegnatissima nel seguire il Cav ovunque, ascoltava e provava a risolvere i problemi logistici delle ragazze che dovevano partecipare alle cene con Berlusconi (ad esempio si offrì di dare un passaggio a Ioana Visan o informava Nicole Minetti su dove sarebbe andato a cenare il Cav). E’ bene ricordare che la senatrice fu indagata per falsa testimonianza, nell’ambito del processo “Ruby ter”, ma poi i pm hanno chiesto l’archiviazione…

 

 

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO