michele scillieri

FONDI DA LEGA-RE – IL COMMERCIALISTA DEL CARROCCIO MICHELE SCILLIERI HA INIZIATO A COLLABORARE CON I PM. E A PARLARE: NON SOLO DEL SUO INCARICO NELLA “LOMBARDIA FILM COMMISSION”, MA ANCHE E SOPRATTUTTO DI COME ABBIA DOVUTO RESTITUIRE UNA FETTA CONSIDEREVOLE DI COMPENSI AI REVISORI CONTABILI DELLA LEGA – LE COSIDDETTE “RETROCESSIONI” NON RIGUARDEREBBERO SOLO IL SUO CASO, MA OGNI CONTRATTO CHE VENIVA…

MICHELE SCILLIERI

Sandro De Riccardis per "la Repubblica"

 

Un sistema di retrocessione alla Lega di parte del denaro ricevuto dai professionisti per nomine e consulenze, avute sempre nel nome del partito. Nell' interrogatorio di sabato scorso, Michele Scillieri, il commercialista nel cui studio è stata registrata la lista "Per Salvini premier", ha parlato del suo incarico nella Lombardia Film Commission e di come abbia dovuto restituire una fetta considerevole dei compensi ai revisori contabili della Lega.

BARACHETTI DI RUBBA MANZONI CENTEMERO – LOMBARDIA FILM COMMISSION

 

Ma ha detto anche di sapere come il meccanismo delle retrocessioni al partito sia una prassi valida per tutti i soggetti che vengono collocati nelle caselle delle municipalizzate o che ottengono contratti nel sistema pubblico lombardo.

 

Un interrogatorio fiume, durato dieci ore, davanti al procuratore aggiunto Eugenio Fusco e al pm Stefano Civardi che indagano sugli 800 mila euro stanziati dalla Regione Lombardia per l' acquisto della nuova sede della Lombardia Film Commission a Cormano, e che sono stati distratti dai revisori contabili della Lega in Parlamento, Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba.

il capannone di cormano acquistato dalla lombardia film commission 2

 

Nel corso di alcune perquisizioni, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha trovato due fatture emesse da una società dei due revisori leghisti a favore di Scillieri, e i pm ne hanno chiesto conto al commercialista.

 

Che ha chiarito come le due fatture servissero proprio a giustificare la restituzione del denaro. Nel suo caso, il 40 per cento di quanto incassato dall' incarico per "consulenza fiscale, tributaria, contabile" da 25mila euro più Iva, ricoperto dal gennaio 2018 - quando presidente della Lfc era Di Rubba - e che sarebbe dovuto durare fino al prossimo 31 dicembre.

andrea manzoni alberto di rubba michele scillieri commercialisti della lega

 

Nel frattempo - lo scorso 10 settembre - Scillieri, Manzoni e Di Rubba sono finiti ai domiciliari per turbativa d' asta, peculato ed evasione fiscale. Accusati di aver orchestrato già dalla fine del 2016 l' operazione sul capannone di Cormano, utilizzando il prestanome Luca Sostegni e una manciata di società decotte.

 

il capannone di cormano acquistato dalla lombardia film commission 1

Scillieri dice di aver saputo che le retrocessioni non riguardano solo il suo caso, ma ogni contratto che veniva assegnato a professionisti, scelti sempre tra persone vicine al Carroccio. E ha raccontato un episodio avvenuto poco distante dalla sede della Lega di via Bellerio, a Milano.

 

alberto di rubba 1

Ricorda di aver segnalato ai revisori leghisti un suo cliente che, sapendolo molto vicino alla Lega, gli chiedeva insistentemente di ricevere qualche incarico. Ma la risposta ricevuta dai contabili è stata negativa: non è una persona di fiducia - è stato il verdetto non c' è la garanzia che una volta ricevuto i pagamenti ripaghi il partito.

 

Mentre lui ha dovuto restituire quasi metà del compenso, le percentuali consuete sul denaro da retrocedere varierebbero tra il cinque e il quindici per cento. È a questo punto che gli inquirenti hanno evocato il "sistema Caianiello", dal nome dell' ex vicepresidente di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, il "ras delle nomine" arrestato nell' inchiesta "Mensa dei poveri". Caianiello pretendeva la "decima" - una percentuale spesso del dieci, altre volte del quattro o del sette per cento - da professionisti e manager che piazzava nei gangli delle amministrazioni locali. Scillieri ha annuito, ritenendo sostanzialmente valido il paragone col sistema che ruotava intorno al politico forzista che gestiva il potere dai tavolini dell' Haus Garden pub di Gallarate.

 

matteo salvini

Il verbale di Scillieri è stato depositato al Riesame chiesto da Francesco Barachetti, l' imprenditore ai domiciliari che avrebbe incassato circa due milioni dalla Lega, poi retrocessi a enti vicini al partito. Barachetti è accusato di aver intascato anche lui parte del denaro pubblico stanziato per la Lfc.

 

Dei tre contabili della Lega, Scillieri è l' unico che ha mostrato di voler collaborare con gli inquirenti. Iniziando ad aprire quel famoso «cassettino» di cui parlava con Sostegni, il prestanome che non riusciva a ottenere da Di Rubba e Manzoni il compenso per il ruolo di "testa di paglia" in Paloschi, la srl sull' orlo del fallimento che aveva originariamente in pancia l' immobile di Cormano. «A me non si apre quel cassettino della testa, non si è mai aperto in vita mia, non fatemelo aprire... - si sfogava il commercialista lo scorso 14 maggio, intercettato dalla Finanza -. Son dei criminali, dei banditi, dei ladri! Ma veri! Se non la finiamo con questa cosa di Luca, il cassetto lo apro, stiamo attenti».

Lombardia Film Commissionalberto di rubbaluca sostegni lombardia film commission il capannone di cormano acquistato dalla lombardia film commission

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”